hulk1
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venerdì 26 luglio 2019
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neo noir
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Una prima incursione nei 'neo noir d'autore ' Del regista, si tratta di una storia sottoproletaria, in seguito agirà nella Milano da bere e da mangiiare, questa votla per forzare i canoni castranti televisivi , l'autore mostra uno Scamarcio 'coraggioso, è anche produttore' intento ad incularsi le propirie vittime, vedremo se passerà sugli schermi della nostra televisione, tettona, piagnona, porografico sentimentale.
Le incongruenze al solito ci sono, anche la sceneggiatura , dopo un inizio col,botto, latita, le citazioni cinefile vanno da Melville ai 400 colpi, un cinema stetto tra la maturità ed una infanzia perduta, tutta la sezione girata sulle spigge di Tolone ne è la rapprsentazione.
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Una prima incursione nei 'neo noir d'autore ' Del regista, si tratta di una storia sottoproletaria, in seguito agirà nella Milano da bere e da mangiiare, questa votla per forzare i canoni castranti televisivi , l'autore mostra uno Scamarcio 'coraggioso, è anche produttore' intento ad incularsi le propirie vittime, vedremo se passerà sugli schermi della nostra televisione, tettona, piagnona, porografico sentimentale.
Le incongruenze al solito ci sono, anche la sceneggiatura , dopo un inizio col,botto, latita, le citazioni cinefile vanno da Melville ai 400 colpi, un cinema stetto tra la maturità ed una infanzia perduta, tutta la sezione girata sulle spigge di Tolone ne è la rapprsentazione.
L'autore si lascia trascinare dalla deriva esistenziale, forse ha girato a braccio, retaggio di un cinema Wendersiano, Antinioniano, ma per farlo bisogna essere maestri assoluti, o pionieri nel genere.
Insomma una sufficienza stiracchiata, per un nobile ma incompleto tentativo
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l''imbecille
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mercoledì 20 febbraio 2019
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bello ma... qualcosa difetta
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Che dire; il film scorre bene e lo si vede con attenzione, ma proprio per questo appaiono alcune distorsioni la cui assenza avrebbe di certo migliorato il tutto. Quali?? Ma, come ha già scritto qualcuno, dai dialoghi in napoletano qualcosa si perde; in casi del genere -mi chiedo-: <> ed inoltre i dialoghi in francese li riterrei inutili, considerato che addirittura ci sono voluti i sottotitoli. Alcune scene sembra siano state montate quasi per errore con sviste che non fanno onore; una per tutte: la carta d'identità che rimane in mano agli agenti aggrediti, o no?? Ma non solo: c'è qualcuno che sa darmi una risposta sul perché Pericle aggredisce e lascia cadere a terra l'autista dell'auto che era andato a prenderlo per poi fuggire a piedi, e di corsa?? Mah! Non l'allungo più di tanto.
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Che dire; il film scorre bene e lo si vede con attenzione, ma proprio per questo appaiono alcune distorsioni la cui assenza avrebbe di certo migliorato il tutto. Quali?? Ma, come ha già scritto qualcuno, dai dialoghi in napoletano qualcosa si perde; in casi del genere -mi chiedo-: <> ed inoltre i dialoghi in francese li riterrei inutili, considerato che addirittura ci sono voluti i sottotitoli. Alcune scene sembra siano state montate quasi per errore con sviste che non fanno onore; una per tutte: la carta d'identità che rimane in mano agli agenti aggrediti, o no?? Ma non solo: c'è qualcuno che sa darmi una risposta sul perché Pericle aggredisce e lascia cadere a terra l'autista dell'auto che era andato a prenderlo per poi fuggire a piedi, e di corsa?? Mah! Non l'allungo più di tanto. Concludo, come detto in apertura: bello ma ... qualcosa difetta!!
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martedì 5 febbraio 2019
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critica per migliorare
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Il film è ben fatto ma l'audio per la metà è incomprensibile, parlato fra i denti, i sottotitoli in bianco su sfondo chiaro è il massimo ma forse avete scoperto da poco il mestiere e dovete ancora fare esperienza.
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onufrio
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sabato 7 ottobre 2017
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il rude pericle
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Di chiare origini meridionali, Pericle vive e lavora a Liegi in Belgio alle dipendenze di Don Luigi, boss locale che gestisce le pizzerie della zona. Il lavoro di Pericle è abbastanza particolare, il suo compito è punire chi non paga il pizzo umiliandolo con un gesto alquanto discutibile, inoltre arrotonda girando qualche scena in film pornografici. Durante una classica punizione, Pericle colpisce in testa un'anziana signore, il ragazzo credendo d'aver ucciso la donna, spaventato racconta tutto a Don Luigi che gli consiglia un breve esilio che lo porterà a Calais dove farà amicizia con una donna madre di due figli. Ma il passato ritorna subito e Pericle decide di risolvere una volta per tutti i conti.
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Di chiare origini meridionali, Pericle vive e lavora a Liegi in Belgio alle dipendenze di Don Luigi, boss locale che gestisce le pizzerie della zona. Il lavoro di Pericle è abbastanza particolare, il suo compito è punire chi non paga il pizzo umiliandolo con un gesto alquanto discutibile, inoltre arrotonda girando qualche scena in film pornografici. Durante una classica punizione, Pericle colpisce in testa un'anziana signore, il ragazzo credendo d'aver ucciso la donna, spaventato racconta tutto a Don Luigi che gli consiglia un breve esilio che lo porterà a Calais dove farà amicizia con una donna madre di due figli. Ma il passato ritorna subito e Pericle decide di risolvere una volta per tutti i conti.
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ennio
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giovedì 14 settembre 2017
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il cinema italiano ha bisogno di uno scamarcio
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Bella storia, cruda e asciutta come il protagonista e per questo non facile da interpretare. Sto apprezzando sempre di più Scamarcio e la sua maschera fredda ed espressiva allo stesso tempo. Il suo percorso per emanciparsi dall'icona di idolo delle adolescenti che lo persguita fin da inizio carriera è convincente.
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fabiofeli
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mercoledì 22 giugno 2016
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malavita? difficile uscirne
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Pericle (Riccardo Scamarcio) fa parte di una organizzazione criminale che opera in Belgio imponendo il pagamento del pizzo: il suo compito è quello dell’esattore e a chi si rifiuta di pagare infligge con violenza una umiliante punizione. Non ha una grande intelligenza, ma esegue con diligenza gli ordini ricevuti dal suo boss, don Luigi, che è una specie di padre adottivo. In una occasione trascinato dalla foga punitiva cade in errore e colpisce mortalmente anche la “Signorinella”, una anziana signora protetta da un’altra organizzazione mafiosa. Per evitargli rappresaglie il suo capo lo fa nascondere presso una famiglia di conoscenti.
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Pericle (Riccardo Scamarcio) fa parte di una organizzazione criminale che opera in Belgio imponendo il pagamento del pizzo: il suo compito è quello dell’esattore e a chi si rifiuta di pagare infligge con violenza una umiliante punizione. Non ha una grande intelligenza, ma esegue con diligenza gli ordini ricevuti dal suo boss, don Luigi, che è una specie di padre adottivo. In una occasione trascinato dalla foga punitiva cade in errore e colpisce mortalmente anche la “Signorinella”, una anziana signora protetta da un’altra organizzazione mafiosa. Per evitargli rappresaglie il suo capo lo fa nascondere presso una famiglia di conoscenti. Pericle sfugge per il rotto della cuffia alla strage che colpisce i suoi ospiti e fugge in Francia a Calais. In questa città sospesa come un trampolino verso l’Inghilterra il giovane conosce una donna, (Marina Foïs), che ha due bambini di un precedente matrimonio e lavora in una panetteria. Intreccia una relazione con lei: si sente considerato e soddisfa il suo desiderio di avere finalmente una vera famiglia. La donna vorrebbe aprire una panetteria per lavorare in proprio e Pericle comincia a pensare a come procurarsi il denaro per realizzare il sogno della compagna. Ma i sicari malavitosi lo cercano …
Il soggetto non è originalissimo: cercare di vivere una vita “normale” uscendo da un giro malavitoso è difficile, se non impossibile, perché oggi si lasciano tracce ovunque anche con un semplice pagamento con una carta di credito. Di recente è apparso sugli schermi Una Vita Tranquilla di Claudio Cupellini con Toni Servillo che trattava un tema analogo. Malgrado la buona recitazione dei protagonisti e la bella fotografia il film non raggiunge i vertici del cinema noir; l’utilizzo del dialetto napoletano rende molti brani del dialogo poco comprensibili ai più, tanto che per alcune scene verrebbe da suggerire l’utilizzo di sottotitoli come per i brani in francese che si svolgono a Calais. Originale l’utilizzo della tenera canzone “Wild is the wind” per accompagnare una scena di brutale violenza, un datato successo del cantante Johnny Mathis, ripreso dalle cover di Nina Simone e David Bowie. La pellicola presentata a Cannes 2016 fuori concorso è comunque discreta ed è da vedere.
Valutazione ***
FabioFeli
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maxbazzi
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giovedì 2 giugno 2016
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capolavoro
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Film intenso e appassionato, Scamarcio guidato da un impeccabile regia esprime un suo lato insito e forse mai prima rivelato ,di autentico attore impegnato e credibilissimo. Un film che segna una svolta nel panorama del noir italiano. Ti prende allo stomaco e all' anima, fa quindi quello che solo un capolavoro può fare... Eccellente
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zummone
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mercoledì 18 maggio 2016
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mediocre come pochi
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Una tra le sceneggiature più insulse che ho visto al cinema... povero cinema italiano a Cannes e non...
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flyanto
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martedì 17 maggio 2016
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il ritratto di un killer solo e dall'anima nera
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"Pericle il Nero" è il nome del personaggio dell'omonimo film di Stefano Mordini e tratto dal romanzo di Giuseppe Ferrandino con lo stesso titolo. Interpretato da Riccardo Scamarcio, Pericle è un uomo al soldo di un clan di camorristi stanziatisi nella città di Bruxelles e sin da giovane svolge per il suddetto clan l'incarico di punire tutti coloro che commettono uno sgarro o che tradiscono. Dal passato oscuro, praticamente senza alcun legame familiare egli vive per lo più solo ed il clan dei camorristi costituisce per lui la sua unica famigliola. Ma un giorno egli commette un errore agendo contro una stretta parente del capo temibile di un altro clan e pertanto, per salvarsi la vita, deve momentaneamente fuggire lontano.
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"Pericle il Nero" è il nome del personaggio dell'omonimo film di Stefano Mordini e tratto dal romanzo di Giuseppe Ferrandino con lo stesso titolo. Interpretato da Riccardo Scamarcio, Pericle è un uomo al soldo di un clan di camorristi stanziatisi nella città di Bruxelles e sin da giovane svolge per il suddetto clan l'incarico di punire tutti coloro che commettono uno sgarro o che tradiscono. Dal passato oscuro, praticamente senza alcun legame familiare egli vive per lo più solo ed il clan dei camorristi costituisce per lui la sua unica famigliola. Ma un giorno egli commette un errore agendo contro una stretta parente del capo temibile di un altro clan e pertanto, per salvarsi la vita, deve momentaneamente fuggire lontano. Rifugiatosi a Calais, Pericle nel frattempo conosce una panettiera con cui intreccia una storia storia d'amore ma è costantemente nel mirino dei suoi nemici che nel frattempo, venuti a scoprire il suo rifugio, gli danno una caccia sferrata. Dopo svariate avventure e fughe, Pericle riuscirà a liberarsi, forse per sempre, dal giogo che lo teneva legato alla Camorra e ricostruirsi una nuova esistenza sicuramente più rispettabile di quella condotta sinora.
Questa pellicola, in pratica, racconta la storia e l'esistenza condotta da un uomo al soldo di clan malavitosi a cui deve tutto ma che nel contempo, non appena egli commette uno sbaglio, non esitano a vendicarsi ferocemente ed a volerlo eliminare definitivamente. Del resto, questa è la regola di tutte le cosche criminali e dunque in ciò viene rispecchiata adeguatamente la realtà. Ma nel narrarci l'esistenza al limite del protagonista, Mordini innanzitutto non presenta nulla di nuovo (storie di killers più o meno ravveduti ne è pieno il cinema) ma una vicenda raccontata senza alcun nerbo o mordente, e dunque un poco noiosa, piuttosto scontata nello svolgersi dei fatti e con un finale altamente improbabile e "buonista" poco realizzabile nella realtà.
Scamarcio nella sua interpretazione risulta discreto ma nulla di più e gli altri attori (Marina Fois, Gigio Morra, ecc...) non si distinguono per qualche performance particolare e pertanto il film risulta parecchio mediocre nel suo insieme e come un'occasione sprecata per il regista che invece precedentemente aveva realizzato pellicole di maggior pregio come, per esempio, "Acciaio".
Peccato!
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mordi pat
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martedì 17 maggio 2016
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quando il cinema diventa vita
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Bel film ,acuto, un vero noir dell'anima, un film che parla di vita, quella vera pero'. Mi è' piaciuto molto tanto da riuscire a provare una strana tenerezza per tanto male , un male che nasce insieme alle persone stesse senza che sia permesso loro se scegliere se farne parte o no......anche se sempre male è' ......anche se non esiste giustificazione perché' esista......si mi è' piaciuto !
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