compos sui
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sabato 26 settembre 2015
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l'invisibile confine tra bene e male
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L'agente della CIA Matt Graver compone una task-force per combattere un cartello del narcotraffico operativo sull'asse Colombia/Messico/USA. Il canadese Villeneuve sa bene come girare un film dalla narrazione composita in cui tutti i suoi ingranaggi funzionino a dovere e Sicario ne è la conferma, laddove Prisoners avesse lasciato ancora qualche dubbio. Il cast è potente e azzeccato, troviamo un freddissimo Benicio Del Toro (Alejandro), misterioso procuratore di origine colombiana i cui occhi semichiusi e nevrotici nascondono un passato di sofferenza, quest'ultima vedremo lo porterà a svolgere con ossessiva solerzia i suoi compiti, Emily Blunt (Kate Macer), la protagonista a cui attorno si svolge tutta la vicenda, è un agente dell'FBI devoto alla sua bandiera che esegue gli ordini con ingenua efficienza e che ha eletto il protocollo a suo intimo credo, infine Josh Brolin (Matt Graver), che dire di lui, basta la sua presenza davanti ad una cinepresa perchè il suo personaggio funzioni, senza contare che riesce a dare perfino sfumature naive in un film come questo.
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L'agente della CIA Matt Graver compone una task-force per combattere un cartello del narcotraffico operativo sull'asse Colombia/Messico/USA. Il canadese Villeneuve sa bene come girare un film dalla narrazione composita in cui tutti i suoi ingranaggi funzionino a dovere e Sicario ne è la conferma, laddove Prisoners avesse lasciato ancora qualche dubbio. Il cast è potente e azzeccato, troviamo un freddissimo Benicio Del Toro (Alejandro), misterioso procuratore di origine colombiana i cui occhi semichiusi e nevrotici nascondono un passato di sofferenza, quest'ultima vedremo lo porterà a svolgere con ossessiva solerzia i suoi compiti, Emily Blunt (Kate Macer), la protagonista a cui attorno si svolge tutta la vicenda, è un agente dell'FBI devoto alla sua bandiera che esegue gli ordini con ingenua efficienza e che ha eletto il protocollo a suo intimo credo, infine Josh Brolin (Matt Graver), che dire di lui, basta la sua presenza davanti ad una cinepresa perchè il suo personaggio funzioni, senza contare che riesce a dare perfino sfumature naive in un film come questo. Per chi fosse reduce della seconda stagione di True Detective non può evitare di riconoscere l'affinità che li lega, ovvero la cruda rappresentazione di quella parte dell'istituzione americana più marcia dipinta con un tale realismo da poterne percepire il vipereo miasma che emana, oltre che a un esatto quadro del nevrotico caravanserraglio della rete dei vari corpi di polizia che si bloccano nell'elefantiasi burocratica. Bellissima la fotografia, applausi a Roger Deakins che ci regala in più momenti delle bellissime riprese aeree, panoramiche orizzontali a campo lunghissimo o verticali a piombo che inquadrano la frontiera tra i due Paesi. Belli anche i primi piani sempre di due terzi e i cambi di focale che accompagnano il progressivo smarrimento di Emily e dello spettatore. Cornice sonora appropriata. La pellicola riesce nell'intento di mostrare il più fedelmente possibile la situazione geopolitica di quella parte di terra tra El Paso e Ciudad Juarez, le cui sofferenze e atrocità mettono in forte dubbio morale la distinzione tra il bene e il male, tema a cui la pellicola ruota tutt'attorno; dove finisce l'uno e dove inizia l'altro? Accettare dei compromessi per poter credere almeno di fare la cosa giusta.
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[+] l'innocente alice nel paese dell’orrore…
(di antonio montefalcone)
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laurence316
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martedì 31 gennaio 2017
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regia magistrale per un discreto revenge movie
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2° film statunitense per il canadese Villeneuve, a seguito dell'exploit di Prisoners, Sicario si propone come un'amara e sconsolata riflessione sulla violenza, la corruzione, l'avidità e la natura umana, un thriller difficile da digerire ma solo in parte riuscito.
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2° film statunitense per il canadese Villeneuve, a seguito dell'exploit di Prisoners, Sicario si propone come un'amara e sconsolata riflessione sulla violenza, la corruzione, l'avidità e la natura umana, un thriller difficile da digerire ma solo in parte riuscito. E' sicuramente diretto magistralmente (due sequenze d'azione, in particolare, valgono da sole tutto il film), ma la trama è esile e alcuni personaggi alquanto schematici quando non improbabili. Per merito di una colonna sonora angosciosa e incessante, grazie ad un'ottima compagnia di attori (una spanna sopra gli altri rimane comunque del Toro), alla regia di Villenueve e alla fotografia di Deakins, Sicario riesce in ogni caso ad intrattenere e a mantenere lo spettatore con il fiato sospeso fino alla terribile conclusione. Per nulla originale, rimane un ottimo esercizio di stile, tremendo e violento, non si risparmia circa le efferatezze dei cartelli della droga e mette pertanto lo spettatore di fronte ad una realtà sconfortante, disumana e crudele (emblematica, a tal proposito, la scena finale). La sceneggiatura di Sheridan tenta inutilmente di mascherare la linearità da revenge movie al di sotto di una cornice macchinosa e (solo apparentemente) intricata, ma riesce comunque ad azzeccare alcune scene. Il regista e gli interpreti fanno il resto.
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gustibus
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sabato 22 luglio 2017
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un inferno molto reale anche ora.
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Non mi vergogno a dire che e'un film eccezionale nella sua crudezza a tinte forti ma che penso sia molto reale.Denis Villeneuve ha avuto un bel coraggio ma con una maestria sopraffina di una regia (da oscar)straordinaria ha raccontato e forse in maniera cinematografica(e'sempre un film!)..denunciato non degli errori CIA/FBI/oltre/ma la realta' che si presenta appena apri la porta dell'Inferno sui cartelli della droga dal Messico alla Colombia.Kate(EMILY BLUNT) agente FBI tutta bandiera americana ligia e perfetta si trova a collaborare dopo che in una sua irruzione avevano trovato nella casa di un narcos ben 18cadaveri nascosti nelle pareti.Sembra tutto regolare quando va in missione in messico, ma si imbatte in un segreto e presunto agente CIA.
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Non mi vergogno a dire che e'un film eccezionale nella sua crudezza a tinte forti ma che penso sia molto reale.Denis Villeneuve ha avuto un bel coraggio ma con una maestria sopraffina di una regia (da oscar)straordinaria ha raccontato e forse in maniera cinematografica(e'sempre un film!)..denunciato non degli errori CIA/FBI/oltre/ma la realta' che si presenta appena apri la porta dell'Inferno sui cartelli della droga dal Messico alla Colombia.Kate(EMILY BLUNT) agente FBI tutta bandiera americana ligia e perfetta si trova a collaborare dopo che in una sua irruzione avevano trovato nella casa di un narcos ben 18cadaveri nascosti nelle pareti.Sembra tutto regolare quando va in missione in messico, ma si imbatte in un segreto e presunto agente CIA..ma forse un killer(che E'LA traduzione di SICARIO!)assoldato da?????governo USA..ma con abilita'il regista non lo fara'capire mai..sicuramente potente dovuto alle sequenze finali del film che vi assicuro e'il cuore del racconto.IL killer un grande BENICIO DEL TORO deve giustificare a Kate il suo operato visto che il boss del narcotraffico gli aveva ucciso moglie e figlia con l'acido.Qui in Italia il film non e'stato accettato per niente(neanche un milione di €.al box office)..e come sempre rispetto per il pubblico e gli amici di mymovies che non sono stati teneri con la recensione.Io avrei dato nel 2015 l'Oscar sicuramente alla regia e al miglior film.Noi visto che abbiamo da poco messo come reato la tortura e quindi penalizzato le forze d.ordine,nel senso che ne anche uno schiaffetto ad un omicida potrebbero dare,come si fara'a capire un film cosi'crudo e spietato ma che.potrebbe avere valide giustificazioni.Mentre vai in macchina vedi una scena con gente impiccata nuda per la strada,quindi i narcos non sono angioletti!!Finisco parlando parlando del cinema che amo,un applauso aEmily Blunt attrice giovane simil Jessica Chastein(zero dark thirty) e B.Del TORO freddo e straordinario.Film da cineteca ma non per bimbi.
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inesperto
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venerdì 19 ottobre 2018
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film duro
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Il film mantiene una buona tensione per tutta la sua durata. Viene fatta emergere quella zona grigia che sta fra la legalità e l'abuso da parte di organi dello Stato. L'argomento di fondo è la lotta al narcotraffico ma, poichè il fine giustifica i mezzi, si arriva al successo per vie traverse e discutibili. Brolin e Del Toro sono maiuscoli, come di consueto, mentre la divina Emily Blunt, che porta l'aspetto morale all'interno tutta la faccenda, regge la scena stupendamente.
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brian77
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lunedì 5 ottobre 2015
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villeneuve sempre meglio
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Il tempo renderà giustizia a questo gran bel film che i critici, i cinefili e gli studenti da Dams non si sono minimamente accorti a Cannes e lo hanno snobbato perché inseguivano le pretenzione opere pseudoartistiche. Questo è un gran bel film, nella tradizione americana, diretto da un canadese che sta facendo progressi enormi sul piano del puro cinema. Qui si esprime attraverso le immagini, racconta con le immagini, fa insomma quello che deve fare un regista. Ottimo.
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elibook
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sabato 21 dicembre 2019
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sicario.
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The untold stories. Ci sono operazioni portate a termine come legge comanda ed altre su cui non sapremo mai la verita', questo e' in parole povere questo stupendo film. Del Toro da solo vale il prezzo del biglietto. Ad un ex magistrato (Del Toro), un boss del narcotraffico ha diversi anni prima, tolto tutto, sciolto la figlia nell'acido e decapitato sua moglie. E cio' lo ha trasformato in un "lupo" che attende l'occasione per rendere il "favore". Una piccola operazione della CIA porta alla luce cose che non possono restare impunite, ma che con le vie normali, non possono essere punite quanto meritano. La Blunt bravissima come sempre, diviene cosi il lasciapassare per una azione ombra.
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The untold stories. Ci sono operazioni portate a termine come legge comanda ed altre su cui non sapremo mai la verita', questo e' in parole povere questo stupendo film. Del Toro da solo vale il prezzo del biglietto. Ad un ex magistrato (Del Toro), un boss del narcotraffico ha diversi anni prima, tolto tutto, sciolto la figlia nell'acido e decapitato sua moglie. E cio' lo ha trasformato in un "lupo" che attende l'occasione per rendere il "favore". Una piccola operazione della CIA porta alla luce cose che non possono restare impunite, ma che con le vie normali, non possono essere punite quanto meritano. La Blunt bravissima come sempre, diviene cosi il lasciapassare per una azione ombra. Viene cosi approntata una task force in apparenza della CIA, ma in realta' fatta di mercenari sotto il comando di un buon Josh Brolin. L'operazione viene comunque appoggiata dai vertici dei servizi segreti statunitensi che con l'aiuto della polizia federale messicana, apre un varco e guida via satellite il tutto. L'obiettivo e' quello di penetrare in un tunnel nel deserto da cui gli abitanti si tengono alla larga. L'incursione notturna riesce ma li le strade di sicario e degli altri si separano ... "e' giunto il momento di conoscere Dio ..". Imperdibile.
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luca scialo
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domenica 22 novembre 2020
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il bello e cattivo tempo degli usa in sud america
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Denis Villeneuve prosegue nel suo percorso di denuncia, o simil tale, delle ingerenze americane nell'America latina. Il tema è quello degli spietati cartelli che controllano il traffico di droga che parte dal Messico, lasciando dietro di loro fiumi di sangue e macabri delitti più che una semplice scia. E così, l'FBI mette insieme una squadra di personalità diverse. Ma non per porre fine al traffico di droga, obiettivo forse irraggiungibile. Quanto per controllarlo, in una sorta di pace armata. E così, non mancano abusi e soprusi, nel più classico dei motti: il gioco vale la candela. Ottima squadra di attori, dove primeggia, come spesso accade, Benicio Del Toro. Nella sua straordinaria capacità di portare avanti personaggi ambigui, nel cui animo il Bene e il Male si fanno la guerra ma spesso si mescolano.
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Denis Villeneuve prosegue nel suo percorso di denuncia, o simil tale, delle ingerenze americane nell'America latina. Il tema è quello degli spietati cartelli che controllano il traffico di droga che parte dal Messico, lasciando dietro di loro fiumi di sangue e macabri delitti più che una semplice scia. E così, l'FBI mette insieme una squadra di personalità diverse. Ma non per porre fine al traffico di droga, obiettivo forse irraggiungibile. Quanto per controllarlo, in una sorta di pace armata. E così, non mancano abusi e soprusi, nel più classico dei motti: il gioco vale la candela. Ottima squadra di attori, dove primeggia, come spesso accade, Benicio Del Toro. Nella sua straordinaria capacità di portare avanti personaggi ambigui, nel cui animo il Bene e il Male si fanno la guerra ma spesso si mescolano. Un buon film, con una scena su tutte: il blitz nel traffico. Ma che svolta davvero dopo che l'agente Kate viene usata come esca. Bello anche il finale: uno sguardo malinconico al futuro di un Paese ancora senza via di uscite.
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fabio 3121
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domenica 20 dicembre 2020
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il tunnel segreto al confine usa / messico
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il film racconta una delicata e complessa operazione di contrasto al narcotraffico che avviene al confine tra gli USA e il Messico. Alla guida della task force americana ci sta Matt Graver (Josh Brolin) coadiuvato dal "Sicario" Alejandro (Benicio del Toro). Si propone volontariamente di partecipare anche la giovane agente dell'FBI Kate Marcer (Emily Blunt). L'operazione ha la sua tappa fondamentale nello scoprire e successivamente nell'infiltrarsi di notte in un tunnel segreto creato al confine tra gli USA e il Messico per il contrabbando di droga e nel mettersi poi sulle tracce di Manuel Diaz e Fausto Alarcòn a capo del cartello di Sonora. Il regista Denis Villeneuve è bravo nell'alternare scene di azione ad alta tensione con scene dei dialoghi e delle domande che pone l'agente Kate sia a Matt che ad Alejandro circa le fasi dell'operazione e soprattutto sulla legittimità o meno delle regole di ingaggio intraprese nei confronti dei narcotrafficanti messicani.
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il film racconta una delicata e complessa operazione di contrasto al narcotraffico che avviene al confine tra gli USA e il Messico. Alla guida della task force americana ci sta Matt Graver (Josh Brolin) coadiuvato dal "Sicario" Alejandro (Benicio del Toro). Si propone volontariamente di partecipare anche la giovane agente dell'FBI Kate Marcer (Emily Blunt). L'operazione ha la sua tappa fondamentale nello scoprire e successivamente nell'infiltrarsi di notte in un tunnel segreto creato al confine tra gli USA e il Messico per il contrabbando di droga e nel mettersi poi sulle tracce di Manuel Diaz e Fausto Alarcòn a capo del cartello di Sonora. Il regista Denis Villeneuve è bravo nell'alternare scene di azione ad alta tensione con scene dei dialoghi e delle domande che pone l'agente Kate sia a Matt che ad Alejandro circa le fasi dell'operazione e soprattutto sulla legittimità o meno delle regole di ingaggio intraprese nei confronti dei narcotrafficanti messicani. Davvero intensa l'interpretazione di Emily Blunt dove attraverso i suoi occhi ci appare tutta la paura di assistere a tanta violenza pur di raggiungere il risultato. Magistrale la performance di Benicio del Toro soprattutto nella fase finale del film dove la sete di vendetta personale lo spinge ad essere un "Sicario" freddo e determinato nell'affrontare i capi del cartello. Da apprezzare, infine, sia la tecnica utilizzata dal regista nelle scene notturne del tunnel e sia la musica che contribuisce notevolmente ad aumentare ancora di più il livello di tensione tenendo così lo spettatore sempre attento alla visione del film.
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cinestabe
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venerdì 12 febbraio 2016
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sicario _ villeneuve colpisce ancora.
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Denis Villeneuve, regista dell'acclamatissimo LA DONNA
CHE CANTA e del thriller Capolavoro PRISONERS, oltre
che dell'inedito (in Italia) ENEMY, torna al Cinema
Internazionale con un Thriller intitolato SICARIO.
Sinceramente, non sapevo cosa aspettarmi da questa
Pellicola. Tra i film di questo regista, mi manca solamente
ENEMY, ma ho potuto ugualmente notare la versatilità di
questo grandissimo, giovane, cineasta. Ogni suo film è
riuscito a sorprendermi profondamente. Proprio per
questo, per evitare di rovinarmi una possibile sorpresa, ho
preferito evitare di leggere ciò che potesse riguardare la
trama del suo (momentaneamente) ultimo film.
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Denis Villeneuve, regista dell'acclamatissimo LA DONNA
CHE CANTA e del thriller Capolavoro PRISONERS, oltre
che dell'inedito (in Italia) ENEMY, torna al Cinema
Internazionale con un Thriller intitolato SICARIO.
Sinceramente, non sapevo cosa aspettarmi da questa
Pellicola. Tra i film di questo regista, mi manca solamente
ENEMY, ma ho potuto ugualmente notare la versatilità di
questo grandissimo, giovane, cineasta. Ogni suo film è
riuscito a sorprendermi profondamente. Proprio per
questo, per evitare di rovinarmi una possibile sorpresa, ho
preferito evitare di leggere ciò che potesse riguardare la
trama del suo (momentaneamente) ultimo film. Direi di
aver fatto la scelta giusta: mi aspettavo e pretendevo- qualcosa
che fosse almeno buono, ma mai mi sarei aspettato di
ritrovarmi davanti agli occhi una simile meraviglia.
La storia, vede come protagonista la bellissima e tostissima
Kate Macer (Emily Blunt), agente dell'FBI che viene trasferita
in una task force capitanata dall'ambiguo Matt Graver (Josh Brolin)
e dall'ancora più ambiguo Alejandro (Benicio Del Toro), con l'obiettivo
di far terminare il narcotraffico al confine tra gli USA e il Messico.
La regia di Villeneuve risulta sublime per l'intera durata della Pellicola.
Ritrae alla perfezione ogni singolo personaggio, riuscendo a delinearne
l'aspetto psicologico anche con un solo piano sequenza o una singola
battuta. Le riprese dall'alto degli ambienti, sono indiscutibilmente da
da Antologia, per la desolazione che trasmettono allo spettatore, in
quanto ritratti di una natura maledetta dall'Uomo, corrotto
e violento, che ha reso il rumore degli spari una realtà
quotidiana a cui anche gli innocenti si sono ormai abituati.
La fotografia è sensazionale, come è sempre stata nella
filmografia del regista Canadese. La recitazione dei tre protagonisti è
indubbiamente magistrale: la Blunt è spettacolare, bellissima ma allo
stesso tempo trascurata, tostissima ma comunque fragile, sempre e
comunque dalla parte del Bene, sia esso proprio o del proprio Paese;
Brolin è eccezionale, sempre sopra le righe, con un personaggio particolare
ed ambiguo, non sempre simpaticissimo; ma la vera star di SICARIO
è proprio Del Toro, nei panni di un personaggio che potrebbe veramente
rimanere nella Storia del Cinema Moderno, per quella sua pacatezza
che nasconde un'anima davvero spietata. La Colonna Sonora, che ha
ricevuto una nomination agli Oscar 2016, è fenomenale, tetra ed
estremamente evocativa, capace di rendere emozionanti anche
le scene (altrimenti) più “tranquille”. La sceneggiatura è magistrale nella sua
semplicità di superficie, perché non parla soltanto di una storia di droga
e di vendetta, ma va ben oltre, andando a parlare di un non-luogo, di un
confine, quello tra USA e Messico, in cui la violenza è inevitabile, in cui
l'illegalità è all'ordine del giorno e in cui non si è mai al sicuro.
SICARIO è un film incredibile, che trova la sua
potenza nella “lentezza”, nei silenzi, negli sguardi.
Consigliato a chi apprezza il vero Cinema.
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elgatoloco
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martedì 18 ottobre 2016
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villeuneve non è statunitense, altrimenti...
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Bisogna essere non "born in the USA", per es.Canadese come Denis Villeneuve per osare fare un film come"Sicario", perché una tale"corsa agli inferi", all'orrore(si pensa all'inferno dantesco, ai suoi gironi, molto più che con Brown-Howard, in questo film...)a un very WASP nato negli States una simile ricognizione non sarebbe stata consentita: lo smascheramento dei"servizi segreti per la salvezza dell'Occidente", la defenestrazione totale di tutto quanto è il"valore della vita umana", dei diritti umani e di tutta la retorica"medagliettara"(mi scuso, se pur rovesciato, per l'uso rovesciato di un aggettivo che ha tutt'altra origine, nascendo dalla propaganda fascista, che aborro)legata a questo spettro semantico.
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Bisogna essere non "born in the USA", per es.Canadese come Denis Villeneuve per osare fare un film come"Sicario", perché una tale"corsa agli inferi", all'orrore(si pensa all'inferno dantesco, ai suoi gironi, molto più che con Brown-Howard, in questo film...)a un very WASP nato negli States una simile ricognizione non sarebbe stata consentita: lo smascheramento dei"servizi segreti per la salvezza dell'Occidente", la defenestrazione totale di tutto quanto è il"valore della vita umana", dei diritti umani e di tutta la retorica"medagliettara"(mi scuso, se pur rovesciato, per l'uso rovesciato di un aggettivo che ha tutt'altra origine, nascendo dalla propaganda fascista, che aborro)legata a questo spettro semantico. Chi difende la libertà esaltandola, chi combatte la droga riempiendosi la bocca di"morale", lotta contro il narcotraffico etc., in realtà fa esattamente il contrario, mantenendo un"ordine", che è quello mortuario, assassinio del potere imperialista, basato sul"divide et impera", con la differenza che oggi non si sa neppure più con chi gli States dividano il potere. Con l'ISIS, con la Cina, con(o contro, come idem per gli altri stati o pseudostati citati) l'ex-URSS o ciò che ne rimane, con l'Europa che è forse uno straccio di potere econimico e mero fantasma sul piano politico?Il film, che è una sorta di pietra, anzi di monumento totale ai"sicarios"professionisti, nella "zona calda"(ma anche definirla"bollente"rischia di essere riduttivo...) States/Mexico, non ha grande varietà di sequenze e non fa ricorso a sperimentalismi particolari, anzi si mantiene su una linea che documenta, certo in modo non documentaristico, ma basato sull'azione(senza che siamo di fronte a un film "d'azione", peraltro, ma a un film drammatico con moltissime note puramente tragiche), l'orrore che non tange solo quella striscia di terra, ma di cui quella striscia è solo un esempio, emblematico certamente, ma non esaustivo di quanto avviene dappertutto, per ovvi motivi. Crimini travestiti da"interventi per riportare l'ordine", eccidi compiuti sotto il segno della"libertà", dove il"freedom"sempre esibito senza alcuna remora si rivela quanto di più disumano si possa immaginare. Attori, da Del Toro alla Blunt a Brolin "terribilmente"in parte... El Gato
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[+] le stelle
(di rudy_50)
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