Lo chiamavano Jeeg Robot |
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Un film di Gabriele Mainetti.
Con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi.
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Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 112 min.
- Italia 2015.
- Lucky Red
uscita giovedì 25 febbraio 2016.
MYMONETRO
Lo chiamavano Jeeg Robot
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una ventata d'aria fresca: brutalità e poesiadi VinceMoviesFeedback: 106 | altri commenti e recensioni di VinceMovies |
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venerdì 11 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un tamtam di giudizi positivi tra amici e conoscenti mi ha portato ieri sera a vincere il freddo, la pioggia e la pigrizia. E sono contento di aver accolto l'invito. Davvero una ventata d'aria fresca nel cinema italiano, come non si vedeva da tempo. Finalmente qualcosa di innovativo, unico nel suo , brutale, ironico, poetico. Un perfetto prequel per raccontare le origini di un super-eroe che, insolitamente per questo genere, non nasce a New York City o a Tokyo, ma molto più prosaicamente a Tor Bella Monaca, periferia complessa e multi-problematica della Capitale italiana. Un uomo qualunque, un anti-eroe che vive di espedienti e piccoli furti, porno-dipendente, solitario e braccato dalle Forze dell'Ordine. Ed è proprio grazie ad una di queste rincorse tra guardie e ladri che il protagonista, un Claudio Santamaria molto credibile (schivo, brutale, malicontico, romatico), cade in un barile di non precisate sostanze radioattive e acquisisce i suoi poteri straordinari. Il crescendo di violenza delinea storie e personaggi con un ritmo serrato, nel pieno rispetto del genere a cui il film si ispira. Tra lo scontro tra il bene il male, in un società al collasso, tra le strade e le periferie di una città sofferente e tuttavia capace di offrire di risorse inaspettate, i personaggi riescono a trasportarci in un mondo surreale eppure perfettamente credibile, con un messaggio finale che, senza retorica, riesce anche a toccare il cuore. Una volta tanto, dopo tante commediole insipide, drammoni borghesi superflui e cine-panettoni, finalmente un film italiano che mi fa sentire a casa, con un racconto generazionale autentico, sincero, poetico e ironico.
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