Brooklyn |
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Un film di John Crowley.
Con Saoirse Ronan, Domhnall Gleeson, Emory Cohen, Jim Broadbent.
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Titolo originale Brooklyn.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- Irlanda, Gran Bretagna 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 17 marzo 2016.
MYMONETRO
Brooklyn
valutazione media:
3,41
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sconsigliato ai diabeticidi carlosantoniFeedback: 5973 | altri commenti e recensioni di carlosantoni |
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domenica 20 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
È un film d’intrattenimento, un fotoromanzo filmato con fotografia calda e patinata, musiche vellutate e avvolgenti, ma senza nerbo, e soprattutto connotato da un’insopportabile abbondanza di morbidi colori pastello, che dovrebbero funzionare, credo, da testimonial degli anni ’50. Come a dire: oh, ragazzi, è in questo tempo che si narra la nostra storia. Anche se non ci fossero le auto d’epoca e i vestiti indossati e cambiati con gran profusione (il film finisce per essere una passerella di moda vintage), basterebbero comunque i continui avvicendamenti di colori pastello rosa, pesca, celeste, malva, giallo sciapo ad obbligarci a pensare: eh sì, la nostra soap-opera è ambientata nell’America degli anni ’50. Solo che l’America di quegli anni era l’America reazionaria e maccartista, una realtà sociale in cui i lavoratori, specialmente stranieri, non se la passavano per niente bene. Invece, non solo la nostra protagonista non incontra alcun serio ostacolo (c’è un prete cattolico che funziona da lubrificante sociale), ma di maccartismo e di realtà operaie nel film non c’è la minima traccia. E pensare che in fondo tratta di persone che fuggono dall’Irlanda per fame, per non morire d’inedia! Ma il film parla di una “storia d’amore” e non si cura della minima connessione con la realtà. La protagonista è brava, il coprotagonista un bel po’ meno, soprattutto non molto credibile, oltretutto dovrebbe impersonare un idraulico italo-americano e appare in ogni scena con il volto sempre perfettamente rasato, come neanche un Gene Kelly, che pure viene indirettamente citato. Più credibile il suo antagonista irlandese, ma insomma niente di che. Del tutto gratuito il titolo, “Brooklyn”, visto che dello specifico di Brooklyn non solo non c’è niente, ma neppure si può apprezzare. Il risultato è un film dolciastro e di poca sostanza.
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