elgatoloco
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mercoledì 24 aprile 2019
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drammatico, efficace ritratto dell'umano
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Questo"Black Sea"(2005, di Kevin McDonald)è in primis un effiace ritratto di come gli umani siano sottoposti alla"sacra auri fames"(Virgilio), ossia al ricatto pratico del denaro, della coazione che, pe r esempio, induce un manrinaio che deve far quadrare i conti, dopo un clamoroso licenzialmente, a recuperare, con missione pericolosissima di recupero di un tesoro sommerso disperso dai tempi della Guerra Mondiale.... Ritratto impietoso dell'umano, ma anche di come il gap culturale(beninteso, in senso antropologico)giochino a favore di una scelta disperata, nei contrasti anche furibondi che dividono l'equipaggio tra "occidentali", pervasi comunque da un certo spirito"illuminista"e dei Russi che invece credono a superstizioni nefaste, non perché"sicocchi",ma appunto perché condizionati da un clima cultujrale(termine da intendere sempre antorpologicamente) diverso.
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Questo"Black Sea"(2005, di Kevin McDonald)è in primis un effiace ritratto di come gli umani siano sottoposti alla"sacra auri fames"(Virgilio), ossia al ricatto pratico del denaro, della coazione che, pe r esempio, induce un manrinaio che deve far quadrare i conti, dopo un clamoroso licenzialmente, a recuperare, con missione pericolosissima di recupero di un tesoro sommerso disperso dai tempi della Guerra Mondiale.... Ritratto impietoso dell'umano, ma anche di come il gap culturale(beninteso, in senso antropologico)giochino a favore di una scelta disperata, nei contrasti anche furibondi che dividono l'equipaggio tra "occidentali", pervasi comunque da un certo spirito"illuminista"e dei Russi che invece credono a superstizioni nefaste, non perché"sicocchi",ma appunto perché condizionati da un clima cultujrale(termine da intendere sempre antorpologicamente) diverso....con notevoli diversità di forma mentis, anche , tra marinai adulti e un giovanissimo "esordiente".... Teso, drammatico, con scene subacquee efficaci, il"clou"del film è perà in quanto si svolge, comunque, nella nave, dove esplodono, appunto, tutte le contraddizioni accennate e altre ancora... Jude Lww e gli altri interpreti fanno , non da"contorno"; ma da protagonisti assoluti di un film che comunque ha un senso, pur se molte situazioni, anche in maniera differente, si erano giò viste... El Gato
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fabal
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sabato 4 novembre 2023
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poco credibile ma bello
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L'ex ufficiale di marina Robinson (Jude Law) è un abile pilota di sottomarini che si occupa di recuperare relitti. Il licenziamento improvviso dalla Agora, la compagnia per cui lavorava, spinge Robinson a interessarsi al racconto di un ex collega: sul fondo del Mar Nero giace un U Boot contenente una grossa quantità d'oro che l'Unione Sovietica doveva inviare a Hitler per onorare il patto di non aggressione. Con l'appoggio di un misterioso finanziatore, Robinson riesce ad allestire un equipaggio formato da russi e inglesi che, in gran segreto, si avventura in cerca del relitto.
Non c'è spazio per la noia alla visione di Black sea, che agilmente spazia tra i generi crivellando di spunti interessanti chi guarda.
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L'ex ufficiale di marina Robinson (Jude Law) è un abile pilota di sottomarini che si occupa di recuperare relitti. Il licenziamento improvviso dalla Agora, la compagnia per cui lavorava, spinge Robinson a interessarsi al racconto di un ex collega: sul fondo del Mar Nero giace un U Boot contenente una grossa quantità d'oro che l'Unione Sovietica doveva inviare a Hitler per onorare il patto di non aggressione. Con l'appoggio di un misterioso finanziatore, Robinson riesce ad allestire un equipaggio formato da russi e inglesi che, in gran segreto, si avventura in cerca del relitto.
Non c'è spazio per la noia alla visione di Black sea, che agilmente spazia tra i generi crivellando di spunti interessanti chi guarda. Da quello storico (falso ma verosimile) a quello thriller, con protagonista la reciproca diffidenza dei personaggi e la sensazione che, in qualsiasi momento, la claustrofobica convivenza non possa che sfociare in tragedia. Tratto geniale di Black Sea è la sua ambiguità – lo scopo del film coincide davvero con la quest iniziale o è semplicemente la sopravvivenza?– incarnata nell'ottima interpretazione del solito Jude Law, leader a tratti carismatico, a tratti spietato, mosso dall'avidità non meno che dall'orgoglio personale.
Altro pregio del film di Mc Donald è la sua capacità di svincolarsi dall'aspetto militare: Black Sea non è davvero un film di guerra e questo scarto lo libera dal confronto con gli illustri predecessori (superfluo citarli) del cinema di sottomarini. La duplice forza trainante, la ricerca del tesoro da una parte, il thriller claustrofobico dall'altra, permette di sorvolare su alcuni difetti nella caratterizzazione dei personaggi, molti dei quali non vengono nemmeno introdotti, specie tra le fila russe. Li troviamo già all'opera nelle anguste camere del sottomarino senza avere il tempo di associare i nomi alle facce e questo può generare confusione. Anche le furie omicide di Fraser, pressoché impunite e subito dimenticate dall'equipaggio, sono poco credibili. Così come l'opera di manipolazione da parte di Daniels, uomo della Agora che ricorda il cinico Burke di Aliens: anche qui c'è una Compagnia con sovrascopi e un infiltrato.
Va detto, però che ad ogni perdita di credibilità Black Sea sa come correggere il tiro, se non per abilità narrativa, almeno per scaltrezza. Così, dopo che Fraser si macchia di omicidio, la vicenda si rigetta a capofitto nella corsa all'oro e lo stesso Fraser ci distrae dalle sue rapsodie assassine, indossando la tuta da sommozzatore esperto e rassicurante. Nonostante qualche caduta di stile, il ritmo rimane serrato, la tensione costante fino a un finale forse prevedibile ma convincente.
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landscape
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sabato 25 aprile 2015
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claustrofobia, silenzio e un finale troppo forzato
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Anche a una certa lontanaza si può notare come Jude Law ci abbia messo l'anima per recitare in questo film. L'intero film si svolge in maniera molto fluida. Ottima la storia, le interpretazioni e l'ambiente.
L'ansia non manca mai e per uno che è claustrofobico, di sicuro non è il miglior film da vedere. Il film è davvero molto bello e riesce a darti l'idea di come stare in un sottomarino a quelle profondità sia davvero così difficile.
L'unica pecca? il finale. Che rimane forse troppo forzato.
Comunque per il resto rimane davvero un ottimo film. Peccato che non abbia avuto tanto successo.
Davide
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corazzata potiomkin
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mercoledì 29 aprile 2015
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qualcosa in più di una caccia al tesoro
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Con il pretesto della caccia al tesoro, questo film mete al centro dell'attenzione le contraddizioni di uno sviluppo economico che ha costretto in un angolo la classe lavoratrice, costringendola a mutare geneticamente e a cercare la via della sopravvivenza atraverso percorsi estremi. Fenomanale Jude Law, ottima la scelta delle "facce" dei membri dell'equipaggio, intreccio avvincente. Peccato per il finale un po' scontato.
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kondor17
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lunedì 18 maggio 2015
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non male
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Nonostante le lacune tecniche relative a immersioni, mancate decompressioni e ad attrezzature inadatte, il film è avvincente e ben fatto. Ottimo Jude Law in un ruolo a lui insolito da comandante alla deriva e buoni, nel complesso, gli altri attori che interpretano una sgangherata ciurma da ultima spiaggia.
Uno sconosciuto finanziatore sembra dar vita a un progetto di recupero di un sottomarino tedesco pieno d'oro nel fondo del mar nero. Serve però un sottomarino e l'unico disponibile è un rudere sovietico fermo da anni. Per farlo funzionare quindi servono anche operai russi, oltre che americani, alcuni dei quali devono anche essere esperti subacquei.
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Nonostante le lacune tecniche relative a immersioni, mancate decompressioni e ad attrezzature inadatte, il film è avvincente e ben fatto. Ottimo Jude Law in un ruolo a lui insolito da comandante alla deriva e buoni, nel complesso, gli altri attori che interpretano una sgangherata ciurma da ultima spiaggia.
Uno sconosciuto finanziatore sembra dar vita a un progetto di recupero di un sottomarino tedesco pieno d'oro nel fondo del mar nero. Serve però un sottomarino e l'unico disponibile è un rudere sovietico fermo da anni. Per farlo funzionare quindi servono anche operai russi, oltre che americani, alcuni dei quali devono anche essere esperti subacquei. All'ultimo un membro si suicida e al suo posto Robinson - Law assume un ragazzo affamato, Tobin, la cui (speranza di) famiglia si riduce ad una foto ecografica di un feto al 3. mese di gravidanza, inviatagli dalla ragazza. Il misterioso finanziatore obbliga l'ambiguo e claustrofobico intermediario ad imbarcarsi, per controllare le operazioni. La radio è fuori uso, non deve essere usata, la superficie pullula di navi russe e qualsiasi respiro può venir intercettato dalla flotta nemica. Anche Fraser, un macchinista psicopatico e violento, sale a bordo, disperato come e più degli altri, ma esperto subacqueo. Tra valli marine e secche di Crimea, il mezzo finisce la sua corsa, con l'albero spezzato, a ridosso di un'altura e di un abisso, ma il radar è fuori uso. Solo l'orecchio di un abile russo lo può salvare. Le coordinate che ne ricava sono sommarie. Il rischio di non uscirne più aumenta di ora in ora, figuriamoci il recupero dell'oro.
Difficile il paragone con altri cult del genere, quasi tutti storici e quindi meglio studiati, il film comunque prende e non molla. Due ore di puro intrattenimento, per "spegnere" la mente... voto 6+
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giandrewe
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lunedì 20 aprile 2015
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black sea, claustrofobia con un ottimo law
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Il capitano Robinson, dopo essere stato licenziato, accetta di capitanare una missione clandestina, ma potenzialmente miliardaria. Con un gruppo di uomini selezionati tra il meglio del mestiere sul mercato inglese e russo,l’uomo, in un sottomarino, deve scovare il relitto di un sommergibile russo che trasportava un carico d’oro. La missione è rischiosa soprattutto quando Robinson deve iniziare a tenere a bada l’avidità tra il suo equipaggio!
Astenersi claustrofobici e persone che non reggono la tensione… “Black Sea” è un thriller claustrofobico con tensione che non cala mai in tutta la sua durata al punto che si arriva a desiderare un attimo di calma, di distensione della situazione, invano.
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Il capitano Robinson, dopo essere stato licenziato, accetta di capitanare una missione clandestina, ma potenzialmente miliardaria. Con un gruppo di uomini selezionati tra il meglio del mestiere sul mercato inglese e russo,l’uomo, in un sottomarino, deve scovare il relitto di un sommergibile russo che trasportava un carico d’oro. La missione è rischiosa soprattutto quando Robinson deve iniziare a tenere a bada l’avidità tra il suo equipaggio!
Astenersi claustrofobici e persone che non reggono la tensione… “Black Sea” è un thriller claustrofobico con tensione che non cala mai in tutta la sua durata al punto che si arriva a desiderare un attimo di calma, di distensione della situazione, invano.
Dal ritmo molto teso e serrato, lo spettatore non assiste semplicemente alle vicende di Robinson e dei suoi uomini, ma vive ogni singola situazione come se facesse parte dell’equipaggio.
La regia di Kevin Macdonald è impeccabile e si muove con sicurezza… Ogni scena è orchestrata ottimamente con perfetta atmosfera. Non capita spesso di vedere un film che ti trasporta sotto acqua e ti fa respirare solo alla fine, come una lunga apnea!
Il cast è veramente buono, su cui primeggiano un ottimo Jude Law e un sempre convincente Ben Mendelsohn, forse prigioniero del personaggio psicopatico.
Peccato la sceneggiatura non sia il massimo e anche se si cerca di smorzare la tensione con del sano e riuscito british humour, in certi risvolti si arriva a storcere il naso. I personaggi sono spesso stereotipati, anche se non si arriva al livello da film americano con il cast multietnico per accontentare tutti.
Pazienza! Comunque “Black Sea” è un bel film che colpisce a segno il bersaglio. Al giorno d’oggi raramente un thriller riesce ad attanagliarti così!
VOTO: 3/5
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