luca ballerini
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lunedì 23 dicembre 2013
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"il film di natale di cui abbiamo bisogno"
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" Indovina chi viene a Natale? " potrebbe essere facilmente confuso come un "classico film di Natale" in cui viene rappresentata una realtà ideale, utopistica, non attinente alla realtà. Non è affatto così, la famiglia protagonista del film non rappresenta il nucleo familiare omogeneo, unito e privo di problemi. Dunque la metafora della "favola leggera" non regge. Infatti nella famiglia confluisono diverse personalità che vanno a rappresentare le varie realtà dell'Italia odierna : Giulio (Diego Abatantuono), imprenditore di un'azienda produttrice di panettoni, che in un anno sconvolgente dal punto di vista finanziario è riuscito ad avere un profitto positivo (non rappresenta una realtà falsa, irreale: anche se il nostro Paese grava in una situazione tremenda non è detto che tutte le aziende siano in debito o non riescano ad avere un profitto positivo), è il marito di Marina (Angela Finocchiaro) e il padre di Valentina (Cristiana Capotondi), giovane ragazza fidanzata di Francesco (Raul Bova), il quale ha perso entrambe le braccia in un incidente in cui ha salvato la vita ad una bambina (anche se la verità riguardo quest'ultimo avvenimento non rimane confermata fino alla fine del film).
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" Indovina chi viene a Natale? " potrebbe essere facilmente confuso come un "classico film di Natale" in cui viene rappresentata una realtà ideale, utopistica, non attinente alla realtà. Non è affatto così, la famiglia protagonista del film non rappresenta il nucleo familiare omogeneo, unito e privo di problemi. Dunque la metafora della "favola leggera" non regge. Infatti nella famiglia confluisono diverse personalità che vanno a rappresentare le varie realtà dell'Italia odierna : Giulio (Diego Abatantuono), imprenditore di un'azienda produttrice di panettoni, che in un anno sconvolgente dal punto di vista finanziario è riuscito ad avere un profitto positivo (non rappresenta una realtà falsa, irreale: anche se il nostro Paese grava in una situazione tremenda non è detto che tutte le aziende siano in debito o non riescano ad avere un profitto positivo), è il marito di Marina (Angela Finocchiaro) e il padre di Valentina (Cristiana Capotondi), giovane ragazza fidanzata di Francesco (Raul Bova), il quale ha perso entrambe le braccia in un incidente in cui ha salvato la vita ad una bambina (anche se la verità riguardo quest'ultimo avvenimento non rimane confermata fino alla fine del film). Francesco viene presentato alla famiglia proprio in occasione del periodo natalizio e i genitori di Valentina, pensando al futuro della propria figlia, rimangono un po' sulla difensiva, cercando di mettere alla prova il ragazzo. Costui affronta e supera molto bene i test e le provocazioni a cui viene sottoposto da Giulio e Marina. Riesce inoltre a spolverare le coscienze, in particolare quella di Giulio, sul tema delicato dei portatori di handicap, pur celando lui stesso alcuni segreti ancora inconfessati. Altro tema saliente del film riguarda la situazione delle relazioni "provvisorie" e gli effetti che esse hanno sui più piccoli: Chiara (Claudia Gerini), sorella di Giulio, non ha mai avuto relazioni stabili e quando conosce Domenico (Claudio Bisio), insegnante delle scuole elementari, i suoi figli fanno di tutto per allontanarlo dalla propria madre, facendogli alcuni scherzi che lo mettano in cattiva luce di fronte a tutta la famiglia. L'epiilogo avrà come protagonista la naturalezza e l'onestà dei bambini, coloro che vivono veramente il Natale come una magia. Ed è proprio questo lo spirito del film: rappresentare il Natale come un momento speciale e dedicato a tutte le persone, dagli imprenditori del nord alle più tradizionaliste famiglie del sud (nel film vengono rappresentate dalla famiglia di Antonio (Carlo Bucciroso), fratello acquisito di Giulio, ed Elisa), dai bambini agli anziani (rappresentati nel film dalla mamma di Giulio), dalle coppie di fatto alle coppie consolidate, dai più fortunati ai più deboli, compresi i disabili. E' proprio il film di Natale di cui abbiamo bisogno: un film in cui l'estetica e la bellezza esteriore assumono finalmente un ruolo secondario e non vengono esaltate come ormai siamo abituati, dai cinepanettoni alle innumerevoli pubblicità. Un film in cui vengono recuperati i valori della famiglia, dell'onestà e della verità senza finire nella banalità.
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mickey97
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domenica 29 dicembre 2013
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film che fa riflettere, commuovere e divertire
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Indovina chi viene a natale non è una commedia qualsiasi ma la Commedia che fa riflettere, commuovere e divertire. Fausto Brizzi scrive e dirige un film decisamente degno di nota, il cast è grandioso, Diego Abatantuono che già avevo apprezzato nel peggior Natale della mia vita, riveste perfettamente i panni del meridionale di mezz'età, Angela Finocchiaro conferma il suo incredibile talento così come Cristiana Capotondi, Raoul Bova per il ruolo è perfetto ma la sua figura non emerge fin da subito bensì in un secondo momento, Claudio Bisio è molto bravo nell'interpretare la vittima per via di due bambini dispettosi, Claudia Gerini acquisisce sempre più spessore di scena in scena, Carlo Buccirosso è davvero simpatico ed infine Isa Barzizza è davvero molto brava nei panni della vedova incosolabile ( c'è anche Rosalia Porcaro ma è apparsa poco, risultando così completamente trascurata ).
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Indovina chi viene a natale non è una commedia qualsiasi ma la Commedia che fa riflettere, commuovere e divertire. Fausto Brizzi scrive e dirige un film decisamente degno di nota, il cast è grandioso, Diego Abatantuono che già avevo apprezzato nel peggior Natale della mia vita, riveste perfettamente i panni del meridionale di mezz'età, Angela Finocchiaro conferma il suo incredibile talento così come Cristiana Capotondi, Raoul Bova per il ruolo è perfetto ma la sua figura non emerge fin da subito bensì in un secondo momento, Claudio Bisio è molto bravo nell'interpretare la vittima per via di due bambini dispettosi, Claudia Gerini acquisisce sempre più spessore di scena in scena, Carlo Buccirosso è davvero simpatico ed infine Isa Barzizza è davvero molto brava nei panni della vedova incosolabile ( c'è anche Rosalia Porcaro ma è apparsa poco, risultando così completamente trascurata ). La scelta del cast, si è rivelata impeccabile. Questo film è un capolavoro perchè va sempre più a fondo, andando alla ricerca dei valori della famiglia, dell'onesta e della verità senza mai scadere nel banale, alla fine riesce pure a commuovere ma ci ha fatto pure riflettere sulla condizione dei diversamente abili. Senza alcuna ombra di dubbio si aprono delle profonde riflessioni mentre tende a manifestarsi un perfetto connubio fra riflessione, commozione e divertimento che alla fine suscita nello spettatore notevoli emozioni, al quale quasi quasi non gli scende la lacrimuccia. Veramente un film bellissimo che prende in considerazione tematiche importanti e Brizzi le ha sviluppate magistralmente. La critica ha martoriato questo film così come molte recensioni perchè non ha capito cosa vi stia alla base di questo film. Se non si riescono a cogliere i messaggi, allora col cavolo che si considera un capolavoro questo film, tutti quelli che hanno messo una stella compreso la critica non hanno capito niente di questo bellissimo prodotto e non hanno fatto altro che criticarlo solo perchè sono rimasti in superficie senza percepire il contenuto che vi è insito.
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enzo70
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giovedì 13 febbraio 2014
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il cine panettone ai tempi della crisi
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In tempi di crisi anche il cine panettone natalizio diventa più austero. Indovina chi viene a Natale è un film che gioca in casa per la simpatia dei protagonisti, Abatantuono e Bisio su tutti, ma anche Buccirosso e la Gerini fanno parte del nostro cinema da troppi anni per non concedergli volentieri due ore del nostro tempo nei giorni delle vacanze natalizie. Idee carine, attuale il problema del rapporto tra patrigni e figliastri, la nuova frontiera della famiglia italiana in cui si a quaranta anni si cerca di metter su famiglie sulle ceneri di quelle degli altri. Carino l’intervento di Proietti che lascia un videomessaggio da vedere dopo che è morto. Fausto Brizzi fa un film senza infamia e senza lode che merita il prezzo del biglietto se si va al cinema per due ore senza aspettative eccessive.
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In tempi di crisi anche il cine panettone natalizio diventa più austero. Indovina chi viene a Natale è un film che gioca in casa per la simpatia dei protagonisti, Abatantuono e Bisio su tutti, ma anche Buccirosso e la Gerini fanno parte del nostro cinema da troppi anni per non concedergli volentieri due ore del nostro tempo nei giorni delle vacanze natalizie. Idee carine, attuale il problema del rapporto tra patrigni e figliastri, la nuova frontiera della famiglia italiana in cui si a quaranta anni si cerca di metter su famiglie sulle ceneri di quelle degli altri. Carino l’intervento di Proietti che lascia un videomessaggio da vedere dopo che è morto. Fausto Brizzi fa un film senza infamia e senza lode che merita il prezzo del biglietto se si va al cinema per due ore senza aspettative eccessive.
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ultimoboyscout
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domenica 14 giugno 2015
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un natale da dimenticare.
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L'epoca dei cinepanettoni è, più o meno, terminata. La nuova era cinenatalizia è sicuramente diversa, anche se, in questo caso, la qualità è la stessa, Brizzi, dopo gli ultimi passi falsi, riparte da una commedia corale con un cast di livello, che vede Abatantuono, Bisio e Bova, mescolati alla Gerini, alla Finocchiaro e alla Capotondi (più altri ancora). Il regista mette in scena tutti i cliché del Natale, cercando di capire come gli italiani hanno cambiato il modo di vivere la festa. E anche di capire con chi vivere la festa, poichè al giorno d'oggi tra famiglie tradizionali, famiglie allargate e compagnia bella , il Natale non lo si vive più come una volta.
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L'epoca dei cinepanettoni è, più o meno, terminata. La nuova era cinenatalizia è sicuramente diversa, anche se, in questo caso, la qualità è la stessa, Brizzi, dopo gli ultimi passi falsi, riparte da una commedia corale con un cast di livello, che vede Abatantuono, Bisio e Bova, mescolati alla Gerini, alla Finocchiaro e alla Capotondi (più altri ancora). Il regista mette in scena tutti i cliché del Natale, cercando di capire come gli italiani hanno cambiato il modo di vivere la festa. E anche di capire con chi vivere la festa, poichè al giorno d'oggi tra famiglie tradizionali, famiglie allargate e compagnia bella , il Natale non lo si vive più come una volta. "Parenti serpenti" di Mario Monicelli è l'evidentissima fonte di ispirazione di questa opera per nulla riuscita, il peggior film del regista in assoluto, nonostante il già citato cast e la un'idea tutto sommato nuova ed interessante, quella di mettere al tavolo natalizio persone che festeggiano assieme per la prima volta o quasi. Il ritratto risulta ampiamente superficiale e banale, Brizzi innesca una serie di problematiche e situazioni che a Natale, ahimé, si sa perfettamente dove andranno a finire, ovvero in un lieto fine obbligatorio, assolutamente preventivabile. Prodotto buonista per un pubblico tradizionalista alla fine, che ne asseconda in tutto e per tutti i gusti, in cui l'unico, vero mattataore è Abatantuono, con i tanti ottimi interpreti mal sfruttati, tanto che viene da pensare che chiunque avesse recitato al posto loro non avrebbe fatto peggio. Ma al film manca fondamentalmente una storia e la staffetta tra coppie non basta a giustificare un'intera pellicola, dopo pochi minuti si intuisce che siamo di fronte ad un tentativo di riesumazione dell'ennesimo (e tanto temuto) cinepanett..., no non voglio nominarlo più! Viene voglia di smettere di guardarlo già dopo 10 minuti di visione, di quel filone, questo film, è uno dei peggiori di sempre.
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sargi67
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lunedì 21 novembre 2016
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a natale, si può...
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A quanti criticano il film...
Non credo sia un film così penoso e orribile come ho letto da qualche critica.
Una famiglia che si ritrova per il Natale, divertente con Bisio e Buccirosso, secondo me molto professionali,la Finocchiaro sempre brava e Abatantuono,simpatico padre italiano che, a primo impatto non accetta la scelta della figlia ( la bravissima Capotondi)innamorata da un uomo senza braccia (Bova),ponendosi mille domande sul futuro della coppia.
Divertente un pò tutta la durata del film, leggero, scorrevole con un lieto fine,anche se forse troppo nell'immaginario nel video post - mortem di Gigi Proietti, ( ma il Natale è affascinante anche per la sua fantasia spesso irreale)e ,come si confà in una famiglia nel periodo della festa più bella dell'anno, il film si conclude lasciando per un attimo i problemi quotidiani e con baci e abbracci tra i protagonisti.
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A quanti criticano il film...
Non credo sia un film così penoso e orribile come ho letto da qualche critica.
Una famiglia che si ritrova per il Natale, divertente con Bisio e Buccirosso, secondo me molto professionali,la Finocchiaro sempre brava e Abatantuono,simpatico padre italiano che, a primo impatto non accetta la scelta della figlia ( la bravissima Capotondi)innamorata da un uomo senza braccia (Bova),ponendosi mille domande sul futuro della coppia.
Divertente un pò tutta la durata del film, leggero, scorrevole con un lieto fine,anche se forse troppo nell'immaginario nel video post - mortem di Gigi Proietti, ( ma il Natale è affascinante anche per la sua fantasia spesso irreale)e ,come si confà in una famiglia nel periodo della festa più bella dell'anno, il film si conclude lasciando per un attimo i problemi quotidiani e con baci e abbracci tra i protagonisti.
Bravi i bambini,la sempreverde Barzizza e la sexy Gerini....
Buon film.....natalizio.
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francescoilfazio
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sabato 25 dicembre 2021
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ottimo film
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Ultimamente Fausto Brizzi sta perdendo colpi. "Poveri ma ricchi" e "La mia banda suona il pop" sono due film davvero pietosi. Un po' tutti gli ultimi "lavori" di Brizzi non sono il massimo, anzi, tutt'altro. Ed invece "Indovina chi viene a Natale", seppure uno degli ultimi film del Faustone nazionale, è stato proprio un buon lavoro. Film spassoso, leggero, a tratti sentimentali a tratti comico. Pellicola che si allontana decisamente dalle volgarità dei classici cinepanettoni natalizi. È un film che provoca la così detta "risata intelligente" quel divertimento suscitato da battute sottili e genuine. Non aspettatevi la classica risata grassa perche non è quello il genere (anche se il Brizzi ha sceneggiato più cinepanettoni che film intelligenti).
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Ultimamente Fausto Brizzi sta perdendo colpi. "Poveri ma ricchi" e "La mia banda suona il pop" sono due film davvero pietosi. Un po' tutti gli ultimi "lavori" di Brizzi non sono il massimo, anzi, tutt'altro. Ed invece "Indovina chi viene a Natale", seppure uno degli ultimi film del Faustone nazionale, è stato proprio un buon lavoro. Film spassoso, leggero, a tratti sentimentali a tratti comico. Pellicola che si allontana decisamente dalle volgarità dei classici cinepanettoni natalizi. È un film che provoca la così detta "risata intelligente" quel divertimento suscitato da battute sottili e genuine. Non aspettatevi la classica risata grassa perche non è quello il genere (anche se il Brizzi ha sceneggiato più cinepanettoni che film intelligenti). Lo consiglio vivamente a tutti coloro che voglio trascorrere la sera della vigilia o il giorno di natale sul divano con la propria famiglia.
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giovanni g.
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domenica 5 gennaio 2014
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film orrendo
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Una grande delusione. Il classico film confezionato per le feste di natale (e questo lo sappiamo in partenza) ma purtroppo confezionato molto male. Avete presente il trailer del film ? Ecco possiamo tranquillamente dire che tutte ma proprio tutte le scene piu' divertenti del film sono nel trailer. Il resto è solo mediocrità. La sceneggiatura è spesso noiosa, poco brillante, e soprattutto si ha spesso la sensazione che in molte situazioni gli attori avrebbero potuto dare molto di piu' se avessero avuto una parte piu' incisiva. Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro sono forse i due personaggi piu' riusciti di tutto il film, anche se non al top delle loro grandi possibilità. Claudia Gerini assolutamente non valorizzata a dovere.
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Una grande delusione. Il classico film confezionato per le feste di natale (e questo lo sappiamo in partenza) ma purtroppo confezionato molto male. Avete presente il trailer del film ? Ecco possiamo tranquillamente dire che tutte ma proprio tutte le scene piu' divertenti del film sono nel trailer. Il resto è solo mediocrità. La sceneggiatura è spesso noiosa, poco brillante, e soprattutto si ha spesso la sensazione che in molte situazioni gli attori avrebbero potuto dare molto di piu' se avessero avuto una parte piu' incisiva. Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro sono forse i due personaggi piu' riusciti di tutto il film, anche se non al top delle loro grandi possibilità. Claudia Gerini assolutamente non valorizzata a dovere. Cristiana Capotondi, attrice con grandi doti comiche, è passata quasi completamente inosservata durante tutto il film. Claudio Bisio, noioso e ripetitivo. Roul Bova: che dire..... ho trovato la sua interpretazione o forse meglio la sua parte ... patetica. Voler fare il paladino delle persone disabili... beh diciamo che la sua è stata un'interpretazione da dimenticare. E non venite a dirmi che ha lavorato molto per imparare ad afferrare le cose con i piedi..... Diciamo che anche quello non è stato il massimo della sua interpretazione. Ed infine Carlo Buccirosso. Lo ricordavo divertente in altri film o fiction televisive di successo, ma qua, è veramente inguardabile. Sicuramente anche in questo caso la colpa è da attribuire allo sceneggiatore ed al regista piuttosto che all'attore. In conclusione: non sprecate i vostri soldi per questo film che nella storia dei film-panettone è sicuramente tra quelli da dimenticare.
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daniele frantellizzi
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domenica 29 dicembre 2013
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una buona commedia...ma?
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Natale è storicamente un periodo cinematografico denso di commedie leggere e fondametalmente buoniste: questa pellicola non fa eccezione. Ha però il merito di non affondare nel volgare, e non è cosa da poco.
Brizzi si trova a dirigere un film dallo schema estremamente semplice e molto chiaro: una numerosa famiglia italiana che si riunisce per il pranzo di Natale, quale occasione migliore per (s)parlare di figli legittimi ed illegittimi, sorelle sessualmente allegre, bambini dispettosi e vedove inconsolabili, opulenti settentrionali e pittoreschi meridionali..? Come da apposita ricetta, una volta predisposti sul tavolo gli ingredienti (i personaggi) si prende il tutto, si mescola a dovere (si incasinano tutte le sotttrame individuali) e poi, a dieci minuti dal termine del film, quando tutto sembra precipitare rovinosamente.
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Natale è storicamente un periodo cinematografico denso di commedie leggere e fondametalmente buoniste: questa pellicola non fa eccezione. Ha però il merito di non affondare nel volgare, e non è cosa da poco.
Brizzi si trova a dirigere un film dallo schema estremamente semplice e molto chiaro: una numerosa famiglia italiana che si riunisce per il pranzo di Natale, quale occasione migliore per (s)parlare di figli legittimi ed illegittimi, sorelle sessualmente allegre, bambini dispettosi e vedove inconsolabili, opulenti settentrionali e pittoreschi meridionali..? Come da apposita ricetta, una volta predisposti sul tavolo gli ingredienti (i personaggi) si prende il tutto, si mescola a dovere (si incasinano tutte le sotttrame individuali) e poi, a dieci minuti dal termine del film, quando tutto sembra precipitare rovinosamente...improvvisamente le situazioni si dipanano tutte una dopo l'altra, come in un effetto domino, riportando il sereno in casa giusto il tempo per concludere il Natale (ed il film) tra una corale allegria e giocosi lanci di palle di neve, sotto una cascata di musica tesa ad innestare il buonumore nello spettatore.
Fin qui ci siamo, niente da dire, tra l'altro il cast è di tutto rispetto e si nota: Claudio Bisio è istrionico e come al solito perfetto nel dar vita all'uomo comune, Abatantuono è altrettanto bravo a calarsi nei panni dell'opulento industriale di mezz'età, Angela Finocchiaro talentuosa come sempre, Claudia Gerini acquista sempre più spessore, Raoul Bova e Cristiana Capotondi interpretano una coppia bellisima in maniera molto credibile, Carlo Buccirosso è un'eccellente spalla comica per chiunque.
Il leggero senso di incompiuto che si prova nasce da due aspetti: il primo, legato alla trama, porta a chiedersi come mai tutte le problematiche familiari innestate si risolvano improvvisamente, quasi senza una spiegazione, e soprattutto se era proprio necessaria la scena del salto con l'autmobile nel burrone...non si sarà un tantino esagerato nella sospensione dell'incredulità richiesta allo spettatore..?
Il secondo è legato invece alla "morale" (che non manca mai): il confronto con la diversità del disabile è sicuramente una buona idea, ma davvero troppo banalizzata nel volerla rappresentare in maniera così estrema.
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margot camp
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mercoledì 1 gennaio 2014
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un film che riabilita
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Noi italiani dal cuore grande sappiamo per indole forse, toccare e far rivivere la nostra comicità al grande pubblico, soprattutto quello natalizio, sempre più esigente. Ma questo film che non ha nulla da invidiare alle commedie americane natalizie è molto ben delineato e carico di buoni propositi.Per i malati dell'happy ending è assolutamente da vedere, commuovente ed edulcorato al punto giusto il finale. Per i più critici e cinici, c'è una buona dose di humor nero ma all'italiana, che alla fine non disturba ma diventa la trama portante di tutto il film. La componente Bisio- Finocchiaro è un must sin dai tempi di "benvenuti al sud", mentre raul bova che paga il prezzo di una suadente bellezza con il pregiudizio del" belloccio che non sa recitare", ne viene fuori con una stupenda interpretazione.
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Noi italiani dal cuore grande sappiamo per indole forse, toccare e far rivivere la nostra comicità al grande pubblico, soprattutto quello natalizio, sempre più esigente. Ma questo film che non ha nulla da invidiare alle commedie americane natalizie è molto ben delineato e carico di buoni propositi.Per i malati dell'happy ending è assolutamente da vedere, commuovente ed edulcorato al punto giusto il finale. Per i più critici e cinici, c'è una buona dose di humor nero ma all'italiana, che alla fine non disturba ma diventa la trama portante di tutto il film. La componente Bisio- Finocchiaro è un must sin dai tempi di "benvenuti al sud", mentre raul bova che paga il prezzo di una suadente bellezza con il pregiudizio del" belloccio che non sa recitare", ne viene fuori con una stupenda interpretazione.Il film dunque riabilita la nostra opinione su di lui, ma anche sulla famiglia non più perfetta troppo perfetta, come prototipo che rischia ormai di sparire a causa degli evidenti problemi che ci rendono sempre più nervosi ed intolleranti. La famiglia può essere allargata, psicologicamente instabile o estremamente soffocante, ma è pur sempre il luogo dove l'individuo può sentirsi completo, accettato, rasserenato. Inoltre il film riabilita anche le nostre tendenze ipocrite ed i comportamenti falso-buonisti con cui siamo soliti dare sfoggio delle nostre doti umane di fronte alle persone diversamente abili, tendenze che se analizzate nel profondo rischiano di sembrare più patetiche di ogni altro atteggiamento. Se da una parte infatti l'handicap viene trattato in modo un po' troppo leggero, dall'altra proprio Raul bova nella scena dell'incidente in macchina, mette tutti noi davanti alla realtà nuda e cruda e fa crollare le nostre certezze. Una commedia girata bene con bellissime inquadrature soprattutto nei campi lunghi o nella zoomata finale (tipicamente hollywood style), che squarcia le tele superficiali del cinepanettone per approdare ad un messaggio profondo, forse toccante, ma sicuramente non scontato e degno di quella comicità che da sempre ci distingue dal resto del mondo per la capacità di commuovere sorridendo...
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pellicola
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venerdì 3 gennaio 2014
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più finto della neve usata
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Brutto. ma brutto brutto. Un film che poteva avere almeno il pregio di affrontare con leggerezza il tema dei disabili e che ha appunto riguardo a questo tema l'unico dialogo un pò più "alto" ma è assurdo che per giustificarlo usi stratagemmi come buttare giù una macchina da un dirupo in quel modo- nemmeno il miglior Stallone anni 80 si sarebbe salvato...E poi il resto... Proietti che parla dal mondo dei morti in romanaccio a dei figli milanesi e napoletani (perchè?) dove la moglie che aveva pianto fino a quel momento non ha reazioni finchè non la interpella lui!!!. Assoluta mancanza di spessore nei ruoli femminili quasi tutti e in particolare la Gerini che pareva parlasse piangesse ridesse quando una fotocellula la accendeva solo per giustificare la dinamica forzata del film.
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Brutto. ma brutto brutto. Un film che poteva avere almeno il pregio di affrontare con leggerezza il tema dei disabili e che ha appunto riguardo a questo tema l'unico dialogo un pò più "alto" ma è assurdo che per giustificarlo usi stratagemmi come buttare giù una macchina da un dirupo in quel modo- nemmeno il miglior Stallone anni 80 si sarebbe salvato...E poi il resto... Proietti che parla dal mondo dei morti in romanaccio a dei figli milanesi e napoletani (perchè?) dove la moglie che aveva pianto fino a quel momento non ha reazioni finchè non la interpella lui!!!. Assoluta mancanza di spessore nei ruoli femminili quasi tutti e in particolare la Gerini che pareva parlasse piangesse ridesse quando una fotocellula la accendeva solo per giustificare la dinamica forzata del film. Linea comica affidata ad una renna non so neanche se fosse prevista. Sviluppati un minimo solo i ruoli maschili ma appesantiti dai soliti stereotipi dove tra l'altro a me la semplicità che si vuol far passare come positiva del fratello sfigato e che unisce la famiglia la trovo più vicina alla miseria che alla semplicità nel suo valore più bello.. I bambini prima diavoli poi improvvisamente si ravvedono senza che ci sia una scena a giustificarlo. Finto come la neve. Come le scene che non hanno nessun senso ma infilate per far lavorare un Ghini qualsiasi. Ditemi il senso della scena della polizia? ( vi ripeto :togliete la rata del mutuo di Ghini) Ma perchè trattano il pubblico così? Ma date il cast e il budget di questo film girato in pieno agosto, a dei ragazzi motivati e con qualche idea, magari di ventanni e vedrete che ne esce fuori. Castellitto per quanto mi riguarda ha fatto due bellissimi film su dinamiche simili e dimostrando che l'idea può essere svilluppata in maniera avvolgente e credibile. "La bellezza del somaro" e quello dell'anno scorso che non ricordo il nome in cui lui affitta una compagnia teatrale per sentirsi in famiglia.. Troppo spreco per non essere così amareggiato. Bisio sprecato e esterno come il suo personaggio. Bova in gamba come ultimamente succede sempre più spesso ma in una trama in cui lui e il suo impegno finiscono nel dirupo di un film scontato, brutto e pieno di sprechi.
Brutto
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