rongiu
|
venerdì 29 marzo 2013
|
c'è sempre un "deon" che bussa alla porta ...
|
|
|
|
Sapete cosa fa' un passero di quindici chili sul ramo di un albero? - CiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiP! E, sapete cosa fa' un Bisio al Quirinale? Ci fa' un Presidente della Repubblica. O meglio, Il Presidente della Repubblica. Si, si, proprio così. Non se l'è mica cercata questa carica, lui un tranquillo cittadino, di un tranquillo paesino di montagna, si ritrova, improvvisamente a dover lasciare l'amata pesca, gli amati amici e la "sua" biblioteca, per raggiungere Roma.
Lui, Giuseppe Garibaldi, per uno strano ma quotidiano gioco a scacchi, che i professionisti della politica conoscono bene, si ritrova lì, suo malgrado, coinvolto in una avventura politica ed umana, anzi, prima umana e poi politica, che coinvolgerà anche lo spettatore più esigente; almeno questo è il mio augurio.
[+]
Sapete cosa fa' un passero di quindici chili sul ramo di un albero? - CiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiP! E, sapete cosa fa' un Bisio al Quirinale? Ci fa' un Presidente della Repubblica. O meglio, Il Presidente della Repubblica. Si, si, proprio così. Non se l'è mica cercata questa carica, lui un tranquillo cittadino, di un tranquillo paesino di montagna, si ritrova, improvvisamente a dover lasciare l'amata pesca, gli amati amici e la "sua" biblioteca, per raggiungere Roma.
Lui, Giuseppe Garibaldi, per uno strano ma quotidiano gioco a scacchi, che i professionisti della politica conoscono bene, si ritrova lì, suo malgrado, coinvolto in una avventura politica ed umana, anzi, prima umana e poi politica, che coinvolgerà anche lo spettatore più esigente; almeno questo è il mio augurio.
Io mi son divertito, e vi dico perché. E' vero, non ci vuole certo un Bisio per ricoprire di ridicolo una certa parte di classe politica che ha distrutto è sta tentando ancora di distruggere un'Italia, che giorno dopo giorno, diventa sempre meno stivale e sempre più pantofola.
Ma, ed è questa la cosa bella, una cosa è leggere i quotidiani, ascoltare i vari TG, restare aggiornati con le varie news che ci arrivano anche mentre ne faresti a meno; o cercare di capire, se tra i subliminali racconti dei frequentatori dei vari salotti politici, ci arrivi qualche sprazzo di "verità"; lasciando finalmente fuori "la diabolica ipocrisia". Altro è, "vedere", che in un sottoscala di un palazzo di 1200 stanze, sono "nascoste" varie soluzioni, idonee ai tanti problemi che ci assillano.
Riccardo Milani \ regista / è così tanto lontano dalla realtà? No, niente affatto; n'è fin troppo vicino; anzi l'ha centrata. Chi come me è curioso del "sapere politico" di un certo "sapere politico", sa bene, che tantissimi progetti presentati da validissimi ricercatori italiani, per il momento ancora giovani, ai "Signori del SI"; giacciono, dormono ed ingialliscono, in attesa di un Giuseppe.
Che sia un Garibaldi, come nel nostro caso o che sia un Giuseppe D'Arimatea \ visto il tempo Pasquale / questo non importa. Quel che importa è che finalmente le co-scienze politiche degli Italiani escano dal torpore per risvegliarsi protagoniste.
Il cinema italiano, ha ancora qualche cosa da dire; il contenuto del messaggio è certamente vecchio; ma, ricordare che c'è sempre un "deon" che bussa alla porta dell'anima, anche attraverso una simpatica impostazione filmica, restituisce al cinema il suo fine ultimo. Quale? Beh, a mio parere, dare emozioni in quantità, utilizzando tutta l'umana creatività in possesso dell'homo histrio.
Un cast meraviglioso, una sceneggiatura cortese e... cos'altro ho da aggiungere? Ecco. Se l'enorme quantità di libri \ milioni / presenti nei "Palazzi", puzzassero un po' più di pesce, senz'altro una nuova via, quella della "Azzurra Partecipazione Politica" sarebbe pronta; lì,in attesa di essere percorsa.
Ed allora? Diamoci dentro; il Presidente ci aspetta per il "Benvenuti!".
Buona visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rongiu »
[ - ] lascia un commento a rongiu »
|
|
d'accordo? |
|
vit_accuss
|
venerdì 3 maggio 2013
|
benvenuto presidente benvenuta utopia.
|
|
|
|
Ma se non si vive inseguendo i sogni, quali proprositi potranno mai spingerci a cambiare e migliorare?
E' un film leggero, allegro, a tratti esilerante, a tratti emozionante, forse in fondo molto triste, perchè tutti vorremmo essere migliori per meritarci qualcosa di meglio.
Un film che mostra il lato buono della gente di cui tutti oggi si vergognano, in una società dove i valori morali ed etici del quotidiano si sono capovolti a favore della straordinarietà inconsueta dell'eccellente "A TUTTI I COSTI", del "furbo dominatore".
Un film che potrebbe essere anche un'antologia del cinema italiano per la politica, ed io credo che lo sia, così come lo è stato "casomai" sul tema del matrimonio.
[+]
Ma se non si vive inseguendo i sogni, quali proprositi potranno mai spingerci a cambiare e migliorare?
E' un film leggero, allegro, a tratti esilerante, a tratti emozionante, forse in fondo molto triste, perchè tutti vorremmo essere migliori per meritarci qualcosa di meglio.
Un film che mostra il lato buono della gente di cui tutti oggi si vergognano, in una società dove i valori morali ed etici del quotidiano si sono capovolti a favore della straordinarietà inconsueta dell'eccellente "A TUTTI I COSTI", del "furbo dominatore".
Un film che potrebbe essere anche un'antologia del cinema italiano per la politica, ed io credo che lo sia, così come lo è stato "casomai" sul tema del matrimonio.
Perchè quello di cui abbiamo bisogno al giorno d'oggi, non è un supereroe che vola con la sua armatura scacciando gli alieni venuti da un'altra dimensione, ma un esempio di rettitudine morale e coerenza etica che ci faccia tornare nella giusta dimensione dell'umanità.
Chi non l'apprezzerà non avrà compreso la necessità di rinnovare e nobilitare il proprio ruolo nella società moderna, oppure più tristemente, non avrà un anima o una coscienza da risvegliare ... ma forse siamo ormai fin troppo "svezzati" per credere ancora che la morale e l'etica abbiamo un'importanza nella vita.
4 stelle su 5 di giudizio, perchè la quinta la meriterà il pubblico che l'avrà visto con soddisfazione: Non sarà un film "a 5 stelle", ma sarebbe "un peccato a 6 stelle" perderselo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vit_accuss »
[ - ] lascia un commento a vit_accuss »
|
|
d'accordo? |
|
purplerain
|
sabato 12 ottobre 2013
|
così fan tutti!!
|
|
|
|
Film politico, commedia che racconta l’ascesa al potere di un cittadino comune che diventa presidente della repubblica. Da lì comincia la scalata all’onestà del cittadino comune che decide di non dimettersi subito, come suggeritogli, ma di dare la scalata alle gerarchie e cominciare a fare piazza pulita. In tutto questo il regista ci presenta la figura del presidente, interpretato alla grande da Bisio, come un novello robin hood in giacca e cravatta che incarna la figura dell’italiano medio che si ribella ai politici corrotti che abbandonano il cittadino medio al proprio destino per combattere dall’interno le malattie dell’Italia. Mostra infatti più spesso la parte dei politici che riesce più a fare politica di bassa lega che non politica vera, creando solo confusione senza portare risultati che siano quelli che il popolo aspetta e merita.
[+]
Film politico, commedia che racconta l’ascesa al potere di un cittadino comune che diventa presidente della repubblica. Da lì comincia la scalata all’onestà del cittadino comune che decide di non dimettersi subito, come suggeritogli, ma di dare la scalata alle gerarchie e cominciare a fare piazza pulita. In tutto questo il regista ci presenta la figura del presidente, interpretato alla grande da Bisio, come un novello robin hood in giacca e cravatta che incarna la figura dell’italiano medio che si ribella ai politici corrotti che abbandonano il cittadino medio al proprio destino per combattere dall’interno le malattie dell’Italia. Mostra infatti più spesso la parte dei politici che riesce più a fare politica di bassa lega che non politica vera, creando solo confusione senza portare risultati che siano quelli che il popolo aspetta e merita. E nel film c’ è un po’ di tutto, cioè tutto ciò che si può trovare nell’Italia di oggi: corruzione, minacce e raccomandazioni. Vi sono alcune esagerazioni, come spesso avviene in certi film, che servono a riempire un po’ dei vuoti, ma tutto sommato la pellicola si lascia guardare e apre l’occhio del cittadino medio di fronte alle nefandezze dei “poteri forti”, quelli che sono sempre dietro a tutto ciò che succede. Il discorso finale del presidente, che rassegna le sue dimissioni per aver fatto sparire delle carte compromettenti che riguardavano suoi amici, è quanto di più lontano dalla realtà attuale si possa trovare in Italia, circondate da personaggi politici che non fanno altro che tentare la scalata al potere per il proprio tornaconto ma è anche un faro di speranza per coloro che credono ancora che si possa ricavare qualcosa di buono da certi politici. Bello il momento in cui Bisio punta il dito contro tutti coloro che si lamentano dei politici, dando loro dei ladri e dei corrotti, indicando come siano proprio le persone che accusano ad essere le prime a pensare al proprio tornaconto personale, assumendo personale a nero, parcheggiando in doppia fila, dimostrando prima di tutto quanto sia facile puntare il dito contro qualcuno da lontano senza rendersi conto che “chi non ha peccato scagli la prima pietra” e dimostrando, altresì, di non schierarsi né contro né a favore della classe politica, evitando di giudicare il lavoro altrui per non cadere nella retorica di chi afferma che “i disonesti sono sempre gli altri!!! Non male!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a purplerain »
[ - ] lascia un commento a purplerain »
|
|
d'accordo? |
|
purplerain
|
sabato 12 ottobre 2013
|
così fan tutti!!
|
|
|
|
Film politico, commedia che racconta l’ascesa al potere di un cittadino comune che diventa presidente della repubblica. Da lì comincia la scalata all’onestà del cittadino comune che decide di non dimettersi subito, come suggeritogli, ma di dare la scalata alle gerarchie e cominciare a fare piazza pulita. In tutto questo il regista ci presenta la figura del presidente, interpretato alla grande da Bisio, come un novello robin hood in giacca e cravatta che incarna la figura dell’italiano medio che si ribella ai politici corrotti che abbandonano il cittadino medio al proprio destino per combattere dall’interno le malattie dell’Italia. Mostra infatti più spesso la parte dei politici che riesce più a fare politica di bassa lega che non politica vera, creando solo confusione senza portare risultati che siano quelli che il popolo aspetta e merita.
[+]
Film politico, commedia che racconta l’ascesa al potere di un cittadino comune che diventa presidente della repubblica. Da lì comincia la scalata all’onestà del cittadino comune che decide di non dimettersi subito, come suggeritogli, ma di dare la scalata alle gerarchie e cominciare a fare piazza pulita. In tutto questo il regista ci presenta la figura del presidente, interpretato alla grande da Bisio, come un novello robin hood in giacca e cravatta che incarna la figura dell’italiano medio che si ribella ai politici corrotti che abbandonano il cittadino medio al proprio destino per combattere dall’interno le malattie dell’Italia. Mostra infatti più spesso la parte dei politici che riesce più a fare politica di bassa lega che non politica vera, creando solo confusione senza portare risultati che siano quelli che il popolo aspetta e merita. E nel film c’ è un po’ di tutto, cioè tutto ciò che si può trovare nell’Italia di oggi: corruzione, minacce e raccomandazioni. Vi sono alcune esagerazioni, come spesso avviene in certi film, che servono a riempire un po’ dei vuoti, ma tutto sommato la pellicola si lascia guardare e apre l’occhio del cittadino medio di fronte alle nefandezze dei “poteri forti”, quelli che sono sempre dietro a tutto ciò che succede. Il discorso finale del presidente, che rassegna le sue dimissioni per aver fatto sparire delle carte compromettenti che riguardavano suoi amici, è quanto di più lontano dalla realtà attuale si possa trovare in Italia, circondate da personaggi politici che non fanno altro che tentare la scalata al potere per il proprio tornaconto ma è anche un faro di speranza per coloro che credono ancora che si possa ricavare qualcosa di buono da certi politici. Bello il momento in cui Bisio punta il dito contro tutti coloro che si lamentano dei politici, dando loro dei ladri e dei corrotti, indicando come siano proprio le persone che accusano ad essere le prime a pensare al proprio tornaconto personale, assumendo personale a nero, parcheggiando in doppia fila, dimostrando prima di tutto quanto sia facile puntare il dito contro qualcuno da lontano senza rendersi conto che “chi non ha peccato scagli la prima pietra” e dimostrando, altresì, di non schierarsi né contro né a favore della classe politica, evitando di giudicare il lavoro altrui per non cadere nella retorica di chi afferma che “i disonesti sono sempre gli altri!!! Non male!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a purplerain »
[ - ] lascia un commento a purplerain »
|
|
d'accordo? |
|
kondor17
|
mercoledì 7 agosto 2013
|
carpa diem!
|
|
|
|
Film carino e divertente, che affronta in parodia un tema tutt'altro che leggero. Con perfettto tempismo, quasi come i cinepanettoni l'8 dicembre, il film esce nelle sale in concomitanza con la rielezione di Napolitano a presidente, con il beneplacito ed il sospirone della vecchia casta politica.
Bisio interpreta Giuseppe Garibaldi, un bibilotecario del nord con l'hobby della pesca, omonimo dell'unificatore d'Italia, che per un gioco della sorte viene eletto a presidente della repubblica, viste le croniche divergenze della classe politica. Viene quindi pescato da un torrente e portato in auto a Roma, con tanto di stivali di gomma addosso. Durante il viaggio, i segretari dei tre partiti principali, responsabili dell'inghippo, cercano di corrompere Pepi alla maniera italiota offrendogli varie cariche di altissimo rango affinchè rinunci subito alla carica.
[+]
Film carino e divertente, che affronta in parodia un tema tutt'altro che leggero. Con perfettto tempismo, quasi come i cinepanettoni l'8 dicembre, il film esce nelle sale in concomitanza con la rielezione di Napolitano a presidente, con il beneplacito ed il sospirone della vecchia casta politica.
Bisio interpreta Giuseppe Garibaldi, un bibilotecario del nord con l'hobby della pesca, omonimo dell'unificatore d'Italia, che per un gioco della sorte viene eletto a presidente della repubblica, viste le croniche divergenze della classe politica. Viene quindi pescato da un torrente e portato in auto a Roma, con tanto di stivali di gomma addosso. Durante il viaggio, i segretari dei tre partiti principali, responsabili dell'inghippo, cercano di corrompere Pepi alla maniera italiota offrendogli varie cariche di altissimo rango affinchè rinunci subito alla carica. A metà viaggio, schifato però dai loro modi, cambia auto e sale in quella dei bodyguard, preambolo questo di un seguito da loro imprevisto. Un "puro" alla più alta carica dello stato? Oddio, questa sì che è una tragedia!! Accolto poi a Roma dalla segretaria (kasia smutsiak), prepara il discorso di rinuncia, che però, infastidito e pungolato dalla continua proterbia, corruzione ed incredibile ignoranza che vige tra i politici, decide con gran sorpresa di rinunciare alla rinuncia, accollandosi con sorpresa di tutti l'incarico. E creando poi casini a non finire!
Mai un film è risultato più attuale. Si pensi ad esempio ai parlamentari M5S, per lo più non politici, costretti oltre che intenzionati a rinunciare ai privilegi della casta, a cui loro stessi malgrado appartengono.
E' un film, insomma, che diverte e fa riflettere. Poteva sì essere reso e recitato meglio, ma nel complesso è più che guardabile. 3-
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
achab50
|
sabato 1 ottobre 2016
|
cinetarallo
|
|
|
|
Ormai il cinema italiano, dopo i fasti del neorealismo e successivamente di due generazioni di grandi registi, sembra avviato a perpetuare il filone dei cinepanettoni; siccome però questo non è uscito a natale, lo possiamo tranquillamente catalogare un cinetarallo a buon titolo.
L'idea iniziale non è certo un faro di originalità, tuttavia presterebbe l'occasione di una buona opera di denuncia "castigat ridendo mores". Sennonchè, nonostante la presenza di un parterre de roi attoriale, qui da ridere o sorridere c'è ben poco, in primo luogo a causa del regista che ha lasciato strabordare Bisio, persona oltremodo simpatica nei cabaret ma che puntualmente svacca nella macchietta più irritante non appena si trovi di fronte ad una macchina da presa.
[+]
Ormai il cinema italiano, dopo i fasti del neorealismo e successivamente di due generazioni di grandi registi, sembra avviato a perpetuare il filone dei cinepanettoni; siccome però questo non è uscito a natale, lo possiamo tranquillamente catalogare un cinetarallo a buon titolo.
L'idea iniziale non è certo un faro di originalità, tuttavia presterebbe l'occasione di una buona opera di denuncia "castigat ridendo mores". Sennonchè, nonostante la presenza di un parterre de roi attoriale, qui da ridere o sorridere c'è ben poco, in primo luogo a causa del regista che ha lasciato strabordare Bisio, persona oltremodo simpatica nei cabaret ma che puntualmente svacca nella macchietta più irritante non appena si trovi di fronte ad una macchina da presa. Questo condiziona tutta la vicenda. Se si tiene conto che all'interno della "storia" si inserisce anche un confuso innamoramento ed una ridicola scena di sesso del tutto avulsa dal contesto, al povero spettatore non resta che uscire, o piangere sulla sorte grama dell'italico cinema.
Filmaccio infame, che ci fa rivalutare le pellicole con Pierino e Bombolo, e pensare che è stato realizzato con i fondi della cultura europea. Speriamo che all'estero non lo abbia visto nessuno.
Gli attori presenti sarà bene che lo cancellino dal loro curriculum, se vogliono continuare a lavorare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a achab50 »
[ - ] lascia un commento a achab50 »
|
|
d'accordo? |
|
timothyfalcodissidissegna
|
venerdì 9 agosto 2013
|
la passione per la politica si ritrova...ridendo!
|
|
|
|
Immaginatevi un'Italia diversa, dove la politica non viene più considerata un qualcosa di “torbido” e un affare esclusivo dei partiti che stanno in Parlamento, ma un bene comune che sta al centro della vita di tutti noi e non contempla termini come “intrighi”, “corruzione” o “sporchi affari”. Ci hanno provato Claudio Bisio e il regista Riccardo Milani a pensarla e un'idea se la sono fatta, così chiara e geniale da farcene un film sopra. Nasce così una delle più divertenti pellicole di questi ultimi anni, “Benvenuto Presidente!”, con al centro proprio i comportamenti “deviati” di coloro che sarebbero stati votati per governarci ma che invece, tristemente troppo spesso, finiscono sulle prime pagine dei giornali perché indagati o sotto processo.
[+]
Immaginatevi un'Italia diversa, dove la politica non viene più considerata un qualcosa di “torbido” e un affare esclusivo dei partiti che stanno in Parlamento, ma un bene comune che sta al centro della vita di tutti noi e non contempla termini come “intrighi”, “corruzione” o “sporchi affari”. Ci hanno provato Claudio Bisio e il regista Riccardo Milani a pensarla e un'idea se la sono fatta, così chiara e geniale da farcene un film sopra. Nasce così una delle più divertenti pellicole di questi ultimi anni, “Benvenuto Presidente!”, con al centro proprio i comportamenti “deviati” di coloro che sarebbero stati votati per governarci ma che invece, tristemente troppo spesso, finiscono sulle prime pagine dei giornali perché indagati o sotto processo. E sempre sostengono, fieramente, di rappresentare il popolo italiano, tanto per completare l'opera.
Tutto accade per l'incapacità del Parlamento di eleggere un nuovo Presidente della Repubblica, scena assai familiare, e per una coincidenza che evidenzia ancora di più la stupidità umana, tutti votano Giuseppe Garibaldi. Sia destra, che sinistra, che centro. Tanto per dare un segnale forte, dicono. E questo, seppur non nel modo in cui pensavano loro, arriva. Perché in Italia ce ne sono ben cinque uomini che si chiamano così, ma l'unico idoneo a ricoprire la carica è un bibliotecario, soprannominato Peppino (Bisio), che vive in un paesino di montagna, estraneo a tutte le logiche di palazzo a cui Roma lo attende. Quando scopre di essere stato nominato Presidente, all'inizio decide di rifiutare la carica, ma poi capisce che da lì può cambiare finalmente le cose nel nostro Paese e diventa ben presto amato da tutta la popolazione. Salvo, ovvio, dai partiti che vedono in lui una minaccia ai loro interessi e che cercano in tutti i modi di farlo dimettere. Ma Garibaldi-Bisio, aiutato anche dalla sua (non solo) assistente Janis Clementi (Kasia Smutniak), riesce a smascherare gli intrighi che per decenni hanno tormentato l'Italia, salvo poi far scattare il colpo di scena. Il finale, poi, sarà di una comicità a dir poco unica!
Scritto ben sette anni fa, al momento della prima nomina di Napolitano, il film è riuscito praticamente ad anticipare tutti i più importanti avvenimenti politici, e non solo, di quest'ultimo anno in Italia con una dose di umorismo e ironia che riempe l'aria di risate, per merito soprattutto alla grande bravura di Bisio, e da una vera e propria lezione di educazione civica allo spettatore. Perché è bella la comicità, ma quando fa tabula rasa su tutto serve a bene poco. Milani, invece, è riuscito a trovare una via di mezzo, mostrando che si può ritrovare la passione per la politica anche grazie a una bella risata. E di questi tempi, ridere è l'unica cosa che non costa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a timothyfalcodissidissegna »
[ - ] lascia un commento a timothyfalcodissidissegna »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
martedì 15 settembre 2015
|
parodia che dice numerose verità. fortissimo bisio
|
|
|
|
BENVENUTO PRESIDENTE! (IT, 2013) diretto da RICCARDO MILANI. Interpretato da CLAUDIO BISIO, KASIA SMUTNIAK, BEPPE FIORELLO, OMERO ANTONUTTI, REMO GIRONE, CESARE BOCCI, MASSIMO POPOLIZIO, GIANNI CAVINA, MICHELE ALHAIQUE, PIERA DEGLI ESPOSTI, PATRIZIO RISPO, GIGIO MORRA, FEDERICO MARIA GALANTE, PUPI AVATI, LINA WERTMULLER
Giuseppe Garibaldi è per tutti Peppino, un bibliotecario/pescatore di uno sperduto paesino del Settentrione immerso nella natura alpina, un buontempone sempre pronto a raccontare storielle divertenti con cui intrattiene grandi e piccini. Un giorno, data la sua omonimia col celebre eroe dei due mondi, viene eletto a sorpresa presidente della Repubblica, ma i politici di spicco del Belpaese, visto l’inatteso e spiazzante risultato elettivo, cominciano già a trafficare per fargli rinunciare l’incarico.
[+]
BENVENUTO PRESIDENTE! (IT, 2013) diretto da RICCARDO MILANI. Interpretato da CLAUDIO BISIO, KASIA SMUTNIAK, BEPPE FIORELLO, OMERO ANTONUTTI, REMO GIRONE, CESARE BOCCI, MASSIMO POPOLIZIO, GIANNI CAVINA, MICHELE ALHAIQUE, PIERA DEGLI ESPOSTI, PATRIZIO RISPO, GIGIO MORRA, FEDERICO MARIA GALANTE, PUPI AVATI, LINA WERTMULLER
Giuseppe Garibaldi è per tutti Peppino, un bibliotecario/pescatore di uno sperduto paesino del Settentrione immerso nella natura alpina, un buontempone sempre pronto a raccontare storielle divertenti con cui intrattiene grandi e piccini. Un giorno, data la sua omonimia col celebre eroe dei due mondi, viene eletto a sorpresa presidente della Repubblica, ma i politici di spicco del Belpaese, visto l’inatteso e spiazzante risultato elettivo, cominciano già a trafficare per fargli rinunciare l’incarico. Ma il buon Peppino, contro qualunque aspettativa, decide di adempiere al ruolo politico di cui è stato investito con l’intenzione (più facile da dire che da applicare) di ripulire la nazione da ogni forma di disonestà. Partono subito attacchi e provocazioni da parte dei partiti più malfamati e cinici che intendono spodestarlo con tutte le loro forze e coprirlo di ridicolo al punto da convincerlo che quella carica non è pane per i suoi denti. Eppure Peppino, che poco a poco prenderà confidenza con una missione che mai avrebbe immaginato e si impegnerà per essere all’altezza delle circostanze, riuscirà a fare molte opere buone e a sanare numerosi disagi, prima di riconoscere che, effettivamente, lavorare come capo dello Stato non è alla portata di un comune bibliotecario precario con la passione della pesca. Ma gli rimarranno comunque due soddisfazioni: aver dato una mano ai bisognosi, anche se per poco, e aver trovato l’amore nella giovane Janis Clementi, vicesegretario generale che, dietro una maschera di rigore e inflessibilità, nasconde un’irrefrenabile e gioiosa anima hippie. Era estremamente rischioso mettere in scena una pesante e catalizzante parodia dei poteri fondamentali dello Stato italiano proprio nel periodo che precedette un evento unico nella storia della nostra Repubblica, ossia la rielezione di un Presidente. Ciononostante i rischi son stati scongiurati soprattutto grazie a due mezzi che hanno saputo funzionare a dovere nel momento in cui il pericolo aleggiava con maggiore spinta sull’equilibrio traballante della satira. Il primo è il dosaggio accurato e attento che una sceneggiatura ricchissima di spunti applica, senza soluzione di continuità e pascendosi di uno spassoso divertimento, alle vicende che l’improvvisato capo dello Stato si ritrova a vivere, evitando con perizia le scivolate nelle banalità e adoperando sempre un registro elementare e diretto affinché sia comprensibile al pubblico nella sua letterale interezza. Il secondo mezzo è la recitazione a briglia corta di Bisio, qui più strepitoso e scatenato che mai, il quale sa infondere al suo personaggio, magari un po’ babbeo e sicuramente sopra le righe ma certamente non privo di una bontà dolcemente altruistica, una formidabile carica di simpatia che veicola attraverso la sua stessa essenza un messaggio di monito comunque duro e ben percettibile al male che imperversa a drenare i campi interessati dalla politica, intesa anche come mestiere nel quale non è possibile prescindere il bene comune e la lotta a qualsiasi forma di diseguaglianza. Accanto al protagonista, si muove un cast infinito di interpreti che impreziosiscono il film di ritratti molto azzeccati, non solo per la scelta dei volti ma anche per la preparazione di una recitazione che in tutti i casi, nessuno escluso, giunge a toccare il culmine di una polemica che osserva, dalla prospettiva di una parodia generalizzata, l’evoluzione del mondo politico italico mediante tutti gli scossoni che, tanto nella realtà quanto nella finzione scenica, arrivano per minarne la sicurezza e l’incolumità. P. Avati e L. Wertmuller appaiono brevemente come due dei quattro poteri forti (in realtà inarrestabili beoni e sbafatori) cui il trio Popolizio-Fiorello-Bocci (tutti e tre eccezionali, differenziati anche da un accento dialettale alquanto decisivo) si rivolge nel tentativo ormai disperato di far crollare l’immagine di un improponibile Presidente che però pare saper il fatto suo pur non comprendendo, come lui stesso ammette, una parola del protocollo e delle leggi che promulga. K. Smutniak ritrae con inappagabile savoir-faire il suo braccio destro del vivacissimo protagonista alternando, a seconda delle situazioni, una rigidità stilistica da matrona frigida e una montagna di casereccia e urlante festosità. Il film merita, nonostante qualche pezzo in cui osa effettivamente troppo, di entrare a pieno titolo nella lista delle commedie più ironiche e dissacranti del secondo decennio del XXI secolo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
dustin
|
martedì 3 dicembre 2019
|
benvenuto presidente
|
|
|
|
Il regista del Benvenuto Presidente é Riccardo Milani. Claudio Bisio é un molto buona protagonista. Questo comedia é un buon film sul governo in Italia e sulla nostra morale. Un buon film ti fa pensare. In questo film noi ridiamo e amiamo con il protagonista. Lui é un uomo con cui possiamo relazionarci. Lui diventa il presidente e pensiamo quanto sia fortunato. Lui é diverso dagli altri politici e molti genti. Faresti bene quando tu hai tutto? In questo film noi abbiamo pensare cosa é bene o cosa é male. Ti piacerebbe aiutare i tuoi amici o fare cio che é buona? Il film é molto divertente fa queste domande.
[+]
Il regista del Benvenuto Presidente é Riccardo Milani. Claudio Bisio é un molto buona protagonista. Questo comedia é un buon film sul governo in Italia e sulla nostra morale. Un buon film ti fa pensare. In questo film noi ridiamo e amiamo con il protagonista. Lui é un uomo con cui possiamo relazionarci. Lui diventa il presidente e pensiamo quanto sia fortunato. Lui é diverso dagli altri politici e molti genti. Faresti bene quando tu hai tutto? In questo film noi abbiamo pensare cosa é bene o cosa é male. Ti piacerebbe aiutare i tuoi amici o fare cio che é buona? Il film é molto divertente fa queste domande. Mi piace molto questo film. Sono d’accordo, dobbiamo guardarci essere buoni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dustin »
[ - ] lascia un commento a dustin »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
sabato 23 marzo 2013
|
lezione di civiltà e democrazia
|
|
|
|
Dopo Antonio Albanese ecco un altro regista, Riccardo Milani, che ci racconta ridendo la male politica e il malcostume nel nostro Paese. Una lezione di educazione civica, uno schiaffo sonoro a politici e cittadini che incassano e glissando dicono: "senza infamia e senza lode", forse senza caprine il vero messaggio. Con grande stile vengono mostrate le facce sporche della politica italiana e i difetti del popolo che pensa solo a mangiare e resta a guardare dopo che "vent'anni di politica televisiva gli hanno tarato il cervello". Viene mostrata la distanza abissale che si è venuta a creare tra il popolo e le istituzioni, tra i poveri che vivono il disagio e i potenti cui non si può mai voltare le spalle.
[+]
Dopo Antonio Albanese ecco un altro regista, Riccardo Milani, che ci racconta ridendo la male politica e il malcostume nel nostro Paese. Una lezione di educazione civica, uno schiaffo sonoro a politici e cittadini che incassano e glissando dicono: "senza infamia e senza lode", forse senza caprine il vero messaggio. Con grande stile vengono mostrate le facce sporche della politica italiana e i difetti del popolo che pensa solo a mangiare e resta a guardare dopo che "vent'anni di politica televisiva gli hanno tarato il cervello". Viene mostrata la distanza abissale che si è venuta a creare tra il popolo e le istituzioni, tra i poveri che vivono il disagio e i potenti cui non si può mai voltare le spalle. viene messo in evidenza come il "protocollo" trasforma in semi-dei esseri mortali ripiombando lo Stato laico e moderni nel più lontano assolutismo monarchico. Si parla di poteri forti, ed è favolosa l'idea di farli interpretare a grandi "registi", si parla di giornalisti "che non capiscono nulla", si parla di poteri "deviati" e di come non sono lontani gli anni settanta, spiegando come ogni italiano abbia almeno quattro scheletri nell'armadio, si parla di politica corrotta, ma anche della gente comune, di quella che punta il dito mentre evade le tasse o si fa raccomandare per una visita dal primario, di quella che dovrebbe "dimettere la furbizia" evitando di dire che i disonesti sono sempre gli altri. È tutto questo c'è lo racconta un Presidente della Repubblica eletto a caso e che "per caso" si chiama Giuseppe Garibaldi. Ce lo racconta e ci insegna che si può essere onesti e che "abbandonando il mito dello Stato e il dogma del protocollo" si può imparare a far convivere "fantasia, rigore, istituzioni e umanità". Una lezione per chi ha voglia di capire e di cambiare. Cinque stelle per il coraggio dimostrato, per la grande simpatia e per la possibilità che qualcuno onesto veramente ci sia ancora.
[-]
[+] film banale e noioso
(di conte bettoni)
[ - ] film banale e noioso
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
|