elgatoloco
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lunedì 19 settembre 2016
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film"incerto"di night shyamalan
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"After Earth", conferma alcune costanti del notevole creatore di cinema indiano-statunitense:A) Il senso dell'apocalisse, qui addirittura emblematizzata"senza remore": come già simboleggiato dal titolo, il continente terra è stato distrutto(praticamente)dagli stessi abitanti(tesi non nuova, peraltro, nella SF), con nuove specie animali, che discendono poi da quelle conosciute, realmente, sulla terra; se ciò sia avvenuto per la pollution(inquinamento)o pe disastri legati a conflitti atomici non è chiaro, ma non ha, in realtà molta importanza; B)La componente eroica, presente anche in vari altri film, da"The Sixt Sense", in poi, probabilmente, con il bambino che sfida le sue visioni dei morti, anche se(ovviamente) le teme e prosegue attraversando la sua produzione filmica successiva.
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"After Earth", conferma alcune costanti del notevole creatore di cinema indiano-statunitense:A) Il senso dell'apocalisse, qui addirittura emblematizzata"senza remore": come già simboleggiato dal titolo, il continente terra è stato distrutto(praticamente)dagli stessi abitanti(tesi non nuova, peraltro, nella SF), con nuove specie animali, che discendono poi da quelle conosciute, realmente, sulla terra; se ciò sia avvenuto per la pollution(inquinamento)o pe disastri legati a conflitti atomici non è chiaro, ma non ha, in realtà molta importanza; B)La componente eroica, presente anche in vari altri film, da"The Sixt Sense", in poi, probabilmente, con il bambino che sfida le sue visioni dei morti, anche se(ovviamente) le teme e prosegue attraversando la sua produzione filmica successiva. Qui, però, il ragazzo allievo-ranger, che vuol dimostrare le sue qualità al padre comandante, fa molto di più, collocandosi in pieno"challenge", ossia atteggiamento di sfida, rispetto all'apocalittica e inquietante realtà "after earth", appunto, che si trova ad affrontare e lo fa senza mai perdersi d'animo o meglio superando le proprie agnosce e paure, date dagli incontri con i poco simpatici animali rimasti o meglio insediatisi, causa evoluzione, sul pianeta in questione... Sarebbe abbastanza difficile voler proprio individuare le classiche(emblematiche)tre prove dell'eroe di cui si parla in tutta la tradizione eroica indoeuropea o, se si vuole, eurasiana, ma volendo si possono, forse, trovare, soprattutto pensando ai tre"periodi"della sua esperienza: 1)la tragica scoperta del disastro sull'aeronave e l'usicre in avanscoperta su ordine del padre-comandante; 2) le varie esperienze nel mondo.-sulla terra; 3)l'ultima fase, il tornare , in condizioni disperate ma"volando"(letteralmente)all'astronave. Credo che si tratti di un esercizio invero abbastanza inutile, però, rimanendo forte invece il messaggio il cui imprinting viene da Will Smith(interprete/coprotagonista con il figlio Jaden -il vero protagonista- del film e autore del soggetto)e dallo stesso autore-regista, ossia quello per cui(cito a memoria da uno dei dialoghi-dichiarazioni del padre-comandante: "Il pericolo è molto reale, la paura è invece una scelta personale". Da sempre oscillante tra visioni apocalittiche(qui disseminate a piene mani, peraltro, con alcune soluzioni molto interessanti)e psicologismo, Shyamalan sembra non decidere-forse non voler scegliere, ma questo è un problema che esula da questa nota. Considerazioni di bassa cronaca legata agli Smith e di bassa interpretazione da"psicologia da bar", non dovrebbero in alcun modo entrare nella valutazione di un film e dunque in specifico di questo film. El Gato
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peer gynt
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domenica 11 ottobre 2015
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un moccioso che aspira a fare l'eroe
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Film assolutamente mediocre e non riuscito, e su questo non c'è dubbio (quasi tutte le recensioni, di critica e pubblico, esprimono concordemente questo parere). La domanda è: perché non funziona? Una prima risposta è che si tratta del lavoro di un potente attore hollywoodiano che, credendosi un narratore, ha assoldato un regista capace per filmare un proprio progetto, non è un lavoro di Shyamalan: Will Smith ci ha messo la storia, la tematica familiare che gli è cara, il figlio quasi inespressivo. Manca totalmente la complessità delle riflessioni cui Shyamalan ci ha abituato sulla paura (che pure è la protagonista indiscussa di questa storia di formazione), c'è invece il tema di quanto sia difficile per un padre avviare il figlio verso una maturazione ricca e consapevole, tema però affrontato troppo semplicisticamente.
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Film assolutamente mediocre e non riuscito, e su questo non c'è dubbio (quasi tutte le recensioni, di critica e pubblico, esprimono concordemente questo parere). La domanda è: perché non funziona? Una prima risposta è che si tratta del lavoro di un potente attore hollywoodiano che, credendosi un narratore, ha assoldato un regista capace per filmare un proprio progetto, non è un lavoro di Shyamalan: Will Smith ci ha messo la storia, la tematica familiare che gli è cara, il figlio quasi inespressivo. Manca totalmente la complessità delle riflessioni cui Shyamalan ci ha abituato sulla paura (che pure è la protagonista indiscussa di questa storia di formazione), c'è invece il tema di quanto sia difficile per un padre avviare il figlio verso una maturazione ricca e consapevole, tema però affrontato troppo semplicisticamente. Una seconda risposta è che manca totalmente l'identificazione dello spettatore con il ragazzo (che già di suo è una cattiva commistione fra un fastidioso moccioso e un giovane eroe) che deve affrontare un viaggio pericoloso per salvare se stesso e il padre. In una Terra abbandonata dall'uomo che sembra più la giungla di Tarzan che un luogo del cinema di fantascienza, il nostro piccolo eroe corre nel verde lussureggiante, svolazza a ridosso di immani cascate, combatte con feroci tigri e leoni, e mentre sta morendo di freddo si vede improvvisamente salvato da un provvidenziale adiuvante (un'aquila gigantesca), ma tutto questo senza che lo spettatore senta mai alcun coinvolgimento o interesse per le sorti del personaggio, il cui inevitabile arrivo alla mèta in tempo per salvare tutti è già scritto in ogni scena che compone il suo noioso viaggio verso la salvezza. Ci si dilunga su inutili accessori (la tuta che cambia colore, le fiale di fluido ossigenante, la spada multilama) senza capire che senza un protagonista carismatico (e Jaden Smith non lo è affatto, con quell'espressione da ragazzino viziato che sembra sempre in odore di piagnisteo) un film come questo non va da nessuna parte. Se Will Smith avesse avuto il coraggio di dare la parte del ragazzo ad un vero attore accattivante e simpatico e di far scrivere la storia ad un vero professionista ne sarebbe venuto fuori tutto un altro film. Ma Will Smith deve lanciare il figlio nel cinema, e questo film è quello che è.
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sonofattocosi
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sabato 14 marzo 2015
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esercizio di presenza...
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Concordo con molte cose dette e scritte.Discutibile la trama e la sceneggiatura.
Ma il figliolo che si fa 100 km nella giungla senza ossigeno con fiere terrestri e mostri alieni in agguato,
non mi è dispiaciuto.Con tutti gli strafalcioni dei puristi c'è però un contesto di buona suspance e una piccola e geniale chicca:"appoggia il ginocchio..Senti..Respira..".Dicasi ESERCIZIO DI PRESENZA...
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themaster
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domenica 28 dicembre 2014
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ridatemi shyamalan.....film orrido.
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M.Night Shyamalan è stato per un pò un discreto autore,responsabile di film cult come The Village e Il Sesto Senso,che nella sua carriera è riuscito a portare a casa un capolavoro (e qui molti mi frusteranno) Lady in The Water,tuttavia io non l'ho mai apprezzato molto in quanto non lo reputo un gran regista dal punto di vista tecnico.
Ultimamente questo stimato autore è stato fortemente criticato in quanto a detta della critica faceva film sempre uguali,caratterizzati da un finale spesso ad effetto,che spesso sempre a detta della critica non stupiva risultando paradossalmente prevedibile,tutte critiche che io non condividevo,ma che Shyamalan sembra aver sentito particolarmente,iniziando così una discesa che parte da L'ultimo dominatore dell'aria,un film orrendo e continuata con questo After Earth,che a me incuriosiva più che altro per avere un'idea della visione di questo autore della fantascienza,tutte aspettative tradite.
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M.Night Shyamalan è stato per un pò un discreto autore,responsabile di film cult come The Village e Il Sesto Senso,che nella sua carriera è riuscito a portare a casa un capolavoro (e qui molti mi frusteranno) Lady in The Water,tuttavia io non l'ho mai apprezzato molto in quanto non lo reputo un gran regista dal punto di vista tecnico.
Ultimamente questo stimato autore è stato fortemente criticato in quanto a detta della critica faceva film sempre uguali,caratterizzati da un finale spesso ad effetto,che spesso sempre a detta della critica non stupiva risultando paradossalmente prevedibile,tutte critiche che io non condividevo,ma che Shyamalan sembra aver sentito particolarmente,iniziando così una discesa che parte da L'ultimo dominatore dell'aria,un film orrendo e continuata con questo After Earth,che a me incuriosiva più che altro per avere un'idea della visione di questo autore della fantascienza,tutte aspettative tradite. Vediamo perchè nella fattispecie After Earth è un film pessimo.
Il lato tecnico è a parer mio di basso livello,la regia è pulita ma senza guizzi parlando nelle scene d'azione,mentre a livello di effetti speciali è davvero altalenante offrendo delle buone trovate visive anche a livello di concept e degli effetti pessimi in altre situazioni. La messa in scena degli interni è pessima e si vede palesemente che il tutto è di cartone,mentre la fotografia è sterile,un lato tecnico in sintesi senza infamia nè lode che pecca molto nel montaggio e nella già citata messa in scena.
Lo script è scritto in una maniera talmente banale e stupida che i personaggi risultano odiosi e banali,tanto che lo stesso Will Smith che è un bravo attore in molte occasioni sembra non saper recitare interpretando questo padre di famiglia che è uno stronzo remissivo,che incolpa il figlio di un atto terribile che è capitato invece di incolpare sè stesso,un personaggio volutamente antipatico e serio che non riesce mai a spiccare. Jaden Smith non è mai stato un bravo attore,mi cammina sulle palle già da La Ricerca Della Felicità e da quella porcata di remake di Karate Kid e qui è un personaggio monocorde e totalmente insulso che addolorato dal fatto di essere quasi odiato da proprio padre cerca in ogni situazione di colpirlo,irritante come pochi Jaden avrebbe fatto meglio a cambiare mestiere già da bambino.
La sceneggiatura oltre a non valorizzare i personaggi,non valorizza nemmeno l'ambientazione,il film sarebbe potuto essere ambientato sul pianeta Marrone che non ce ne saremmo mai accorti,e inoltre questa pellicola prometteva di toccare degli argomenti che alla fine non ha nemmeno scalfito,il fatto che loro siano sulla terra è poco accentuato,se chiami un film After Earth io mi aspetto che la terra sia una delle protagoniste assolute,e invece nulla. Il messaggio della pellicola vorrebbe essere che la paura va affrontata e superata,ma il tutto è trattato in maniera talmente banale da risultare ridicola,aggiungiamoci poi dei what a fuck logici da spaccarci il cervello,tipo la totale assenza di armi da fuoco futuristiche sostituite da delle spade mutaforma che fanno ridere appena compaiono sullo schermo; possibile che in un futuro con le macchine volanti non vi sia una pistola che apre in due l'alieno appena compare? Come è possibile che gli interni siano spartani,saccheggiati pigramente da Arancia Meccanica e inseriti a buffo,mentre in esterna si vedono i palazzi alti centinaia di metri con le macchine volanti e roba simile? Inoltre in Arancia Meccanica c'era un vero e proprio studio delle proporzioni degli ambienti che davano un'idea dello spazio particolarissima,mentre qui Shyamalan ne copia l'estetica rendendo malissimo lo spazio e facendo trasparire la goffagine della messa in scena. In sintesi un film sbagliato su ogni fronte,lato tecnico pessimo e sceneggiatura mal costruita lo rendono uno dei film più brutti dell'anno in cui è uscito. Voto 2/10
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inesperto
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lunedì 22 dicembre 2014
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terra, mille anni dopo
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Bel film. Il superamento della paura, vista come una creazione della nostra mente, come una scelta, e non come una cosa reale. Il ragazzo cresce col passare dei minuti fino a diventare forte come il padre (alla fine del film), spettrando ed uccidendo un'ursa. Struggente il sacrificio dell'aquila gigante per salvarlo dal congelamento.
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afras
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sabato 23 agosto 2014
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paura e realtà.
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Un film di fantascienza che mette in campo temi molto forti; la famiglia, il coraggio, la vita.
Un film con una buona struttura e una trama funzionale.
La complicita tra Will Smith e il figlio, Jaden Smith, è fantastica. Nulla viene dato per scontato in questo film e l'avventura ti riesce a trascinare minuto dopo minuto con essa.
Finale che porta un sorriso, almeno credo, sulle bocche di tutti noi.
Film che da molti punti di riflessione sulla vita e sulla singola persona, su come affrontare ogni giorno ciò che è reale e ciò che è frutto solamente della nostra testa.
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kondor17
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domenica 3 agosto 2014
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will ok recitare ma scrivere?
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Film scritto (maluccio) da will Smith ed interpretato (non da oscar) dalla.famiglia al.completo. shyamalan si conferma un regista raffinato e meticoloso, ma nonostante.il buon incipit e l'ottima grafica, il film risulta estremamente noioso e pieno di lacune narrative. Ad esempio non ho capito di che si cibassero i due, tra l'altro feriti e sfiniti, per tutti quei giorni e come Cypher Will non avesse né il problema dell'ossigeno né quello della glaciazione notturna, mentre il figlio in missione si. Difficile francamente riuscire gli occhi aperti per molti frangenti del film, sopratutto negli interminabili colloqui educativi tra padre e figlio. E poi un generale 40enne che va in pensione? Ehi ma hanno imparato da noi? Voto 6--
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elgatoloco
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domenica 6 luglio 2014
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raté pour part
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Il grande regista di origine indiana sembra"perdere per strada"un'ispirazione che, certo, nel film c'era, a livello di sceneggiatura. Oltre al tratto "iniziatico"(il ragazzo-eroe o meglio che diventa"eroe")c'è poco, anche proprio dal punto di vista realizzativo. Si sperava che l'invenzione fosse più presente, oltre a scene comunque"relativamente convenzionali". Vari spunti interessanti, ma parzialmente falliti, come appunto accenno nel titolo proposto. Forse in altre condizioni sarebbe"andata" meglio. El Gato
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khaleb83
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domenica 25 maggio 2014
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inguardabile
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Ho sempre avuto simpatia per Will Smith, dai film più terra terra ai tentativi più impegnati, ma il risultato in questo film è assolutamente inguardabile.
Volendo anche soprassedere su questi tentativi sempre più spudorati di lanciare nel mondo del cinema un figlio assolutamente privo di carisma e di tecnica davanti alla macchina da presa, After Earth riesce nella non facile impresa di deludere da tutti i punti di vista.
Il procedere della storia non sta in piedi, la sceneggiatura è semplicemente fragile, con dei buchi enormi; persino Smith stesso recita parecchio al di sotto delle proprie possibilità. L'evoluzione dei personaggi è netta, priva di qualiasi sfumature, e addirittura gli effetti speciali, di solito elemento di punta di un film del genere, sembrano proprio mal realizzati.
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Ho sempre avuto simpatia per Will Smith, dai film più terra terra ai tentativi più impegnati, ma il risultato in questo film è assolutamente inguardabile.
Volendo anche soprassedere su questi tentativi sempre più spudorati di lanciare nel mondo del cinema un figlio assolutamente privo di carisma e di tecnica davanti alla macchina da presa, After Earth riesce nella non facile impresa di deludere da tutti i punti di vista.
Il procedere della storia non sta in piedi, la sceneggiatura è semplicemente fragile, con dei buchi enormi; persino Smith stesso recita parecchio al di sotto delle proprie possibilità. L'evoluzione dei personaggi è netta, priva di qualiasi sfumature, e addirittura gli effetti speciali, di solito elemento di punta di un film del genere, sembrano proprio mal realizzati.
La tematica del rapporto padre/figlio e la storia "di crescita" sembrano concepiti da un bambino delle elementari e sviluppati poco meglio, con tanto di finale che dal mio personale punto di vista è un passo indietro notevole nell'approfondimento della psicologia dei personaggi; peraltro, raccontata più che approfondita (forse il peggior difetto che possa avere un personaggio in una qualsiasi opera di fiction) e che comunque procede per stereotipi.
In definitiva, un film che è meglio evitare.
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khaleb83
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lunedì 19 maggio 2014
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evitabile
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Difficilmente si poteva fare di peggio, soprattutto per un film di alto richiamo e alto budget come questo. Sorvolando su quanto forzati siano ormai i tentativi di Smith di lanciare ad ogni costo il figlio nel mondo del cinema, il film è un vero disastro: la trama è ridotta all'osso, l'approfondimento psicologico dei personaggi lasciato più a dichiarazioni su come siano i loro caratteri che al mostrarli (e questo è probabilmente il peggior difetto che un prodotto di fiction possa avere), persino gli effetti visivi e la costruzione delle scene hanno una computer grafica eccessivamente marcata che li rendono poco o per nulla credibili.
I personaggi si muovono per sbalzi caratteriali improvvisi, che dialoghi precedenti non riescono certo a giustificare.
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Difficilmente si poteva fare di peggio, soprattutto per un film di alto richiamo e alto budget come questo. Sorvolando su quanto forzati siano ormai i tentativi di Smith di lanciare ad ogni costo il figlio nel mondo del cinema, il film è un vero disastro: la trama è ridotta all'osso, l'approfondimento psicologico dei personaggi lasciato più a dichiarazioni su come siano i loro caratteri che al mostrarli (e questo è probabilmente il peggior difetto che un prodotto di fiction possa avere), persino gli effetti visivi e la costruzione delle scene hanno una computer grafica eccessivamente marcata che li rendono poco o per nulla credibili.
I personaggi si muovono per sbalzi caratteriali improvvisi, che dialoghi precedenti non riescono certo a giustificare. La storia, a conti fatti, è banale e noiosa; e se Smith padre è assolutamente fiacco rispetto ad altre sue interpretazioni, il figlio risulta per nulla credibile.
Un film da evitare assolutamente.
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