Titolo originale | L'enfant d'en haut |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Svizzera |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Ursula Meier |
Attori | Léa Seydoux, Kacey Mottet Klein, Martin Compston, Gillian Anderson, Jean-François Stévenin Yann Trégouët, Gabin Lefebvre, Dilon Ademi, Magne-Håvard Brekke, Simon Guélat. |
Uscita | venerdì 11 maggio 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Teodora Film |
MYmonetro | 3,08 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 marzo 2018
La storia di due fratelli poveri che cercano l'occasione per sperare in un futuro migliore. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Sister ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 249 mila euro e 46,1 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Il dodicenne Simon vive nella vallata industriale ai piedi di un altipiano sciistico di lusso. Condivide l'appartamento popolare con la sorella maggiore, Louise, che non ha un lavoro. Nessuna traccia, invece, dei genitori. Simon procura il cibo e i soldi che servono per vivere ad entrambi vendendo ai suoi coetanei sci, guanti e occhiali di valore, che ruba nel corso delle sue trasferte quotidiane in alta montagna. Ruba anche su commissione, l'attrezzatura della marca richiesta.
Ursula Meier ambienta la sua opera seconda nuovamente su un confine, questa volta più abituale, meno insolito rispetto al tratto di autostrada di Home, ma anche più manicheo e drammatico.
Il film procede testardo, come la convinzione di Simon di poter vivere con i proventi dei furti stagionali, mangiando i panini estratti dagli zainetti dei piccoli turisti, fino a che un colpo di scena non riscrive improvvisamente la situazione, rendendo la lotta quotidiana del bambino più toccante che biasimabile. La struttura, quasi a dittico, ricorda non a caso quella del Matrimonio di Lorna dei fratelli Dardenne, non nei contenuti ma in ragione di quella cesura così netta e posizionata molto in avanti. E i due fratelli belgi sono chiaramente anche gli ispiratori primari di questo genere di dramma, che non sconfina mai nel melodramma ma si muove per tutto il tempo teso sul bordo dello stesso, votato all'asciuttezza e radicato fortemente nel terreno delle disuguaglianze sociali.
La bella Léa Seydoux si rende credibile nella sua trasformazione in ragazza senza un soldo e senza una arte né parte, il che non è poco, e allo stesso tempo non ruba la scena al vero protagonista del film, Kacey Mottet Klein; ma ci sono aspetti che non sono altrettanto credibili, su tutti la complicità di Simon con il cuoco inglese.
In conclusione, però, non è la mancanza di sincerità il rischio primario in cui incorre il film, bensì quello di non andare mai abbastanza oltre la cronaca naturalistica dei fatti. L'ironia tragicomica di "Home" è quasi del tutto assente ma, nonostante il tragico non sia giustamente il registro di questo lavoro, non c'è altro a sostituirlo, nemmeno la tenerezza che i Dardenne hanno recentemente rivelato nel Ragazzo con la bicicletta. L'autrice avrebbe fatto meglio a cercare maggiormente se stessa, anziché emulare un modello altrui.
In fondo è bello rubare con Simon, non sembra un misfatto e nemmeno va a colpire poveracci: ruba attrezzatura da sci, firmata, moderna o anche no, tanto "se ne fregano lassù, ne comprano subito un altro". Opera a modo suo una redistribuzione della ricchezza: i derubati di una località sciistica alla moda andranno subito in negozio a comprarsi qualcosa di nuovo in sostituzione del maltolto (il [...] Vai alla recensione »
Nell'opulenta Svizzera c'è gente che per sopravvivere deve arrangiarsi come può e Simon, il dodicenne protagonista di questo film, per farlo va a rubare di tutto sulle vicine piste da sci e rivende la refurtiva spacciandola per merce di stoccaggio. I soldi gli servono per comprare il necessario per mangiare e per gestire la casa che condivide con una sorella più grande [...] Vai alla recensione »
L'inserimento in ampi spazi panoramici dello svolgersi della vita per Simon e la presunta sorella, non solleva dalla realtà pnubea nella quale i due vivono. Il cromatismo coerente e reale amplifica l'ineluttabilità del procedere comunque della vita che se per qualcuno e fatta di benessere che trasuda e spiega se stesso nella brillantezza della vita nella stazione sciistica, per [...] Vai alla recensione »
Una linea di frontiera come In terra di nessuno di Alain Tanner, concreta e metaforica insieme, caratterizza da subito questo bel film, opera seconda della franco-svizzera Ursula Meier. Con una sensibilità a tutto campo verso i problemi di relazione, familiari e non, simile alla limpidezza gelida dei fratelli Dardenne, l’autrice disegna fin dalle prime sequenze un confine indicato dal percorso di una [...] Vai alla recensione »
Un film profondo, dal ritmo lento per mettere in scena una storia che può essere riassunta in poche parole; la vita del dodicenne Simon, che trascorre le giornate facendo la spola della sua umile abitazione agli impianti sciistici di una località montana della Svizzera per rubare scii e accessori sciistici da rivendere. I suoi affetti si limitano alla relazione con la sorella, unica parente in vita, [...] Vai alla recensione »
"Giusti" o "sbagliati" che siano gli accostamenti coi Dardenne, per (cercare di) capire meglio questo film, bisognerebbe forse partire dal rapporto che lega i due giovanissimi protagonisti. Che tra loro esista un amore-odio è palese, magari sin troppo, in scene anche apparentemente anodine, come quella in cui la "Sister" viene chiusa fuori dalla finestra, forse [...] Vai alla recensione »
Simon ha 12 anni, vive in un paese svizzero ai piedi delle montagne dove ricchi turisti trascorrono le loro vacanze invernali. Vive con la sorella, senza genitori, e mentre lui provvede a sbarcare il lunario rubando e rivendendo ogni giorni attrezzattura da sci rubata in montagna, la sorella passa da un lavoro all’altro e da una delusione amorosa all’altra.
Nella ricchissima Svizzera che si crogiola nel proprio ottuso perbenismo si svolge la vicenda di due ragazzi che non potrebbero essere diversi: lui dodicenne sveglio e concreto sbarca il lunario con furtarelli effettuati sui campi da sci; lei più matura ma totalmente vuota di sentimenti e di prospettive, vive alla giornata, non disdegnando nemmeno l'esercizio della prostituzione da cui non [...] Vai alla recensione »
Anche nella opulenta Svizzera (questa l’idea portante del film) esiste l’inferno. Lassù, in un eden imbiancato e solcato da sciatori danarosi e imbottiti di abiti ed oggetti griffati, ferve il divertimento spensierato della “bella gente”. Laggiù, alle falde della montagna, palazzoni anonimi, squallore, povertà dilagante connotano un paesaggio di emarginazione, [...] Vai alla recensione »
Quasi ad autocompiacersi della sua narrazione sobria,la regista scansa i tranelli del patetico tenendosene lontano. Le scene di forte impatto non si contano,e i tentativi di Simon di ottenere affetto,comprandolo dalla sorella o strappandolo ad una ricca turista già mamma, sono le più dure. Quando il gelo sembra sciogliersi,il furto dell'orologio da [...] Vai alla recensione »
Quando un bambino arriva ad offrire denaro a sua madre per ottenerne un abbraccio, siamo al fondo delle miserie umane. Non è la povertà che colpisce, ma il rifiuto. Un rifiuto che ritorna più volte nel film e che si riesce a digerire solo grazie ad una lieve ironia e - alla fine della storia - nell’estremo tentativo di recupero che riapre una speranza ed attenua il nodo [...] Vai alla recensione »
ambientato in una Svizzera inusuale,lontano dalla ricchezza delle piste da sci, in un quartiere popolare. Lei "mezza" prostituta e il fratello ladro di sci. Lo svolgimento si segue con interesse e senza niente di scontato. Tutto ben dosato, scene e messaggi. Molti spunti fanno riflettere. Da vedere.
Flm incentrato sulla figura di due fratelli (fratello e sorella) e del loro modo di affrontare la durezza della vita quotidiana. Tra i due, senza dubbio, risulta molto più maturo il fratello piccolo rispetto la sorella maggiore, trascorrendo le sue giornate a compiere dei furti di merce varia fra i turisti della località sciistica in cui vivono al fine di provvedere al necessario sostentamento [...] Vai alla recensione »
Ma cosa vuol dire esattamente "cronaca naturalistica dei fatti" nel contesto della storia rappresentata in qst film? Forse le parole dei critici di professione si allontanano dalle espressioni comuni, della gente della strada. Grazie.
Un film che fa riflettere, che mette a confronto la ricchezza di chi si diverte e di chi lotta ogni giorno x vivere. Non la solita povertà delle grandi periferie metropolitane ma una povertà di un paese di montagna che vive di sci e turismo. Ottimo film.
Ma siamo sicuri che chi ha scritto la recensione ha visto il film ?
"Sister" è, quasi fastidiosamente, ispirato alle opere dei fratelli Dardenne. I temi a loro cari ci sono tutti, è inutile menzionarli; almeno non c'è la "macchina a mano", perchè sarebbe stato davvero troppo...! Però questo film si stacca dalla poetica dei due registi belgi perchè introduce, anche se sullo sfondo e a tratti, una situazione [...] Vai alla recensione »
Ci sono occasioni in cui si abusa delle parole e altre in cui vale la pena essere sintetici. UN CAPOLAVORO!
Non si può non ammettere che si è di fronte ad un film particolare, che costringe ad imprigionarsi in una famiglia senza speranza, senza un passato, con un presente più che incerto, un futuro realmente impossibile, con un bambino lontano miglia dalla dolcezza della giovane età ed una "sister" aggrappata alla vita coi denti, spesso travolta, spesso travolgente.
che dire! già lo sapevo. Ursula Meier si conferma come regista di talento, capace di affrontare storie alla deriva con il giusto taglio. Il complesso rapporto di un bambino con una "sorella" più grande si trasforma in una storia di furti sulle vette svizzere ai danni dei più fortunati sciatori. La miseria delle case popolari svizzere e il colpo di scena a metà film tinteggiano di drammatico la vicenda, [...] Vai alla recensione »
Tristezza ed impotenza di fronte a questi due personaggi (figlio-sorella-madre) che stanno consumando la loro vita nell’assoluta mancanza di ogni valore, morale - etico – affettivo. Non stanno vivendo ma sopravvivendo. Simon, simpatico ladro che diventa perfino cleptomane nell’episodio del furto dell’orologio alla signora inglese (non aveva [...] Vai alla recensione »
Alla regista evidentemente piacciono molto i Dardenne, tanto da cercare di copiare il loro stile e inserire loro temi nella realtà del suo paese, magari calcando un po' la mano. Però il risultato è quanto di più falso io abbia mai visto in un film "realistico"! Anche nel film dei Dardenne "L'enfant" c'è un ragazzo che cerca [...] Vai alla recensione »
non vedo l'ora...il suo primo film mi era piaciuto molto, questo promette ancora meglio
Simon ha 12 anni ma ne dimostra 10. In compenso ha due vite, una di sopra e una di sotto. Di sopra, in cima alla funivia che domina la vallata, è un ragazzino con tutti i segni del privilegio addosso, giacche a vento fiammanti, occhialoni da sole, sci ultimo modello. Ma quegli accessori da ragazzino in vacanza non sono suoi: sono cose che ruba al rifugio, accumulando strati di vestiario sul suo fisico [...] Vai alla recensione »
Con il cinema d’autore non si scherza, devi aspettarti il pugno dello stomaco e dire anche grazie. Non che «Sister», opera seconda di Ursula Meier, sia un brutto film. Tutt’altro. Ma è un po’ scontato cercare la miseria, la cattiveria e la disperazione dove il senso comune prevede tranquillità civica e benessere di massa. Seguendo l’esempio dei fratelli Dardenne, infatti, la dotata regista racconta [...] Vai alla recensione »
Ai margini di una stazione sciistica svizzera abita Simon, che dice di avere 15 anni (Kacey Mottet Klein, bravissimo). Vive di furti ai turisti, rivende sci e attrezzature al ribasso, per fare le spese e mantenere se stesso e la sorella (Léa Seydoux) che non riesce e tenersi né un uomo né un lavoro. Fino a un’ennesima rivelazione drammatica. Tra Bresson e Derdenne - il denaro e i bisogni elementari [...] Vai alla recensione »
Il film comincia come un thriller sociale anni novanta che avrebbe potuto intitolarsi “I Dardenne sugli sci”. Simon (il bravissimo Kacey Mottet Klein), 12 anni, “a monte” è un genio del furto ai ricchi che frequentano le stazioni sciistiche. “A valle”, in un paesaggio industriale plumbeo e desolato, divide una vita squallida con Louise (un’eccellente Léa Seydoux), che tratta come una figlia, ma invece [...] Vai alla recensione »
Ursula Meier è una giovane registafranco-svizzera che già dal suo esordio, «Home», si è imposta come promessa del cinema europeo. Ora con Sister si conferma autrice tra le più interessanti, con tanto di «medaglia»: Orso d’argento all’ultimo festival di Berlino. Come nel film precedente, folgorante ritratto di nevrosi familiare con autostrada, Ursula Meier prosegue l’indagine sui rapporti di famiglia [...] Vai alla recensione »
Una stazione sciistica di lusso in cima alle montagne, una banlieu miserabile ai piedi delle montagne stesse: è l’inedito scenario di questa bellissima tranche de vie che di insolito ha tutto, a cominciare dai due protagonisti. Simon (lo strepitoso Mottet Klein) è un undicenne che ruba attrezzatura sportiva agli sciatori ricchi per mantenere se stesso e sua sorella Louise (Seydoux, perfetta nel ruolo [...] Vai alla recensione »
Un ragazzino e sua sorella vivono in una stazione sciistica, luogo di vacanze dorate, ma i campi da sci loro non li frequentano per divertimento. Per la ragazza sono impieghi saltuari da cameriera, per il ragazzino l'occasione di commerci quasi mai leciti, occhiali, sci, borse e altre attrezzature che ruba ai vacanzieri e rivende a prezzi ribassati.
Siamo dalle parti dei Dardenne ma senza la loro tenerezza. Peccato, perché Ursula Meier aveva lasciato intravedere grandi cose nella sua opera d’esordio Home. Qui, la storia del piccolo ladro Simon che dalla sua misera abitazione sale in alta montagna per rubare attrezzature a sciatori ricchi è raccontata quasi con distacco, da mera cronaca, senza coinvolgimenti emotivi.
Rubare per vivere. Il piccolo Simon, dodici anni schiacciati dal peso di un’agghiacciante solitudine, non sa fare altro, non vuole fare altro. Dall’orribile casermone popolare in cui abita, in una valle svizzera (saltuariamente si fa vedere anche quella che lui chiama “sorellina" ma che in realtà è molto più grande) sale ogni giorno lassù, tra le alte montagne.