Sister |
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Un film di Ursula Meier.
Con Léa Seydoux, Kacey Mottet Klein, Martin Compston, Gillian Anderson, Jean-François Stévenin.
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Titolo originale L'enfant d'en haut.
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia, Svizzera 2012.
- Teodora Film
uscita venerdì 11 maggio 2012.
MYMONETRO
Sister
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Riflessione sulla società e sull'infanzia negatadi niks00Feedback: 100 |
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venerdì 9 settembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film profondo, dal ritmo lento per mettere in scena una storia che può essere riassunta in poche parole; la vita del dodicenne Simon, che trascorre le giornate facendo la spola della sua umile abitazione agli impianti sciistici di una località montana della Svizzera per rubare scii e accessori sciistici da rivendere. I suoi affetti si limitano alla relazione con la sorella, unica parente in vita, con la quale coabita, ma che spesso si assenta da casa con uomini improbabili senza dargli spiegazioni. E' senza dubbio un film crudo che lo spettatore segue fino all'ultima scena sperando che intervenga qualcuno o sopraggiunga qualche evento in aiuto di queste anime, fratello e sorella, completamente abbandonate al loro misero destino. Tutti i personaggi in cui i due fratelli si abbattono si rivelano presto impietosi e incapaci di comprendere, ascoltare o salvarli dalla situazione. Simon è come un piccolo Robin Hood che ruba ai benestanti, cioè a coloro che si possono permettere delle vacanze o di praticare uno sport costoso come lo scii, per dare ai poveri; ma in questo caso è lo stesso Simon il povero. Sorprende la sua scaltrezza, l'intraprendenza, il coraggio, l'abilita e le sue "doti" di ladro, ma anche la sua gentilezza d'animo che si scontrano con l'inettitudine e la rassegnazione della sorella. Commuove il bisogno di affetto che il ragazzino esterna, e per il quale è anche disposto a pagare. Nell'ambientazione dominano il fango e la neve, forse rispettivamente simbolo del peccato e della purezza; più volte i due protagonisti, per gioco, per disperazione o rabbia, ruzzolano e si imbrattano nel fango. Ma, se ci fermiamo a riflettere: chi sono veramente i peccatori, i colpevoli, i responsabili di questa triste vicenda?
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