Sister

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Un film di Ursula Meier. Con Léa Seydoux, Kacey Mottet Klein, Martin Compston, Gillian Anderson, Jean-François Stévenin.
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Titolo originale L'enfant d'en haut. Drammatico, durata 100 min. - Francia, Svizzera 2012. - Teodora Film uscita venerdì 11 maggio 2012. MYMONETRO Sister * * * - - valutazione media: 3,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
angelo umana sabato 26 maggio 2012
l'enfant d'en haut Valutazione 3 stelle su cinque
93%
No
7%

In fondo è bello rubare con Simon, non sembra un misfatto e nemmeno va a colpire poveracci: ruba attrezzatura da sci, firmata, moderna o anche no, tanto "se ne fregano lassù, ne comprano subito un altro". Opera a modo suo una redistribuzione della ricchezza: i derubati di una località sciistica alla moda andranno subito in negozio a comprarsi qualcosa di nuovo in sostituzione del maltolto (il piacere di spendere cui in parte accenna il recente "Tutti i nostri desideri" di Lioret), i ragazzi della valle compreranno da Simon a prezzi "di stock" e lui si procurerà carta igienica, cibo, l'occorrente elementare per vivere. Così Simon, 12 anni, mantiene quella che chiama "sister", con cui vive, una ragazza che si stima abbia 25 anni, ma difficili, complicati, alla ricerca di un compagno adulto con cui stare, la quale ricerca certo le fa visitare letti e ambienti diversi, sempre poco affidabili. [+]

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dario85 domenica 13 maggio 2012
skipass per sopravvivere, ma nessuna pietà Valutazione 4 stelle su cinque
79%
No
21%

Nell'opulenta Svizzera c'è gente che per sopravvivere deve arrangiarsi come può e Simon, il dodicenne protagonista di questo film, per farlo va a rubare di tutto sulle vicine piste da sci e rivende la refurtiva spacciandola per merce di stoccaggio. I soldi gli servono per comprare il necessario per mangiare e per gestire la casa che condivide con una sorella più grande che, abbandonata tra le braccia di ragazzi un po' loschi, non è in grado di badare a se stessa. L'argomento è difficile, quasi indigeribile, come la bella e ricca signora che non vuole capire e non ha nessuna pietà per Simon, come il ricco e violento sciatore che aggredisce il piccolo ladro e lo pesta a sangue sotto gli occhi di una folla incuriosita, ma incurante, quasi infastidita, come il piccolo complice che vuole forse solo giocare. [+]

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zoom e controzoom martedì 22 maggio 2012
diffile contemporaneità della mater dolorosa Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

L'inserimento in ampi spazi panoramici dello svolgersi della vita per Simon e la presunta sorella, non solleva dalla realtà pnubea nella quale i due vivono. Il cromatismo coerente e reale amplifica l'ineluttabilità del procedere comunque della vita che se per qualcuno e fatta di benessere che trasuda e spiega se stesso nella brillantezza della vita nella stazione sciistica, per altri è fatta di una miseria inimmaginabile visibile solo all'interno di un palazzone popolare. La dominante sonora è il silenzio, interrotto da qualche brano con modulazione dolce, spesso chitarra, che smorza la crudezza che via via si concretizza nella conoscenza di come vivono i due giovani. [+]

[+] pnubea? (di angelo umana)
[+] il film (di maynardi araldi)
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olgadik martedì 5 giugno 2012
basterebbe l'ultima scena... Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

Una linea di frontiera come In terra di nessuno di Alain Tanner, concreta e metaforica insieme, caratterizza da subito questo bel film, opera seconda della franco-svizzera Ursula Meier. Con una sensibilità a tutto campo verso i problemi di relazione, familiari e non, simile alla limpidezza gelida dei fratelli Dardenne, l’autrice disegna fin dalle prime sequenze un confine indicato dal percorso di una teleferica. Essa trasporta dal basso verso l’alto e viceversa due campioni di umanità agli antipodi, eppure parte di una unica Svizzera. Questa volta però l’attenzione della regista si concentra sulla zona squallida di quel paese, quella bassa, abitata da proletari, da cui si sale verso i campi da sci del turismo ricco e sazio, ove i protagonisti si spostano dalle piste innevate ai confortevoli hotel o chalet in legno. [+]

[+] tende solo ad assicurare a se stesso sopravvivenza (di angelo umana)
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niks00 venerdì 9 settembre 2016
riflessione sulla società e sull'infanzia negata Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Un film profondo, dal ritmo lento per mettere in scena una storia che può essere riassunta in poche parole; la vita del dodicenne Simon, che trascorre le giornate facendo la spola della sua umile abitazione agli impianti sciistici di una località montana della Svizzera per rubare scii e accessori sciistici da rivendere. I suoi affetti si limitano alla relazione con la sorella, unica parente in vita, con la quale coabita, ma che spesso si assenta da casa con uomini improbabili senza dargli spiegazioni. E' senza dubbio un film crudo che lo spettatore segue fino all'ultima scena sperando che intervenga qualcuno o sopraggiunga qualche evento in aiuto di queste anime, fratello e sorella, completamente abbandonate al loro misero destino. [+]

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francesco2 giovedì 24 maggio 2012
interessante. però..... Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

"Giusti" o "sbagliati" che siano gli accostamenti coi Dardenne, per (cercare di) capire meglio questo film, bisognerebbe forse partire dal rapporto che lega i due giovanissimi protagonisti. Che tra loro esista un amore-odio è palese, magari sin troppo, in scene anche apparentemente anodine, come quella in cui la "Sister" viene chiusa fuori dalla finestra, forse per scherzo, o forse per "punirla" di qualcosa, o chissà. Ma anche lei, forse ancora prima del colpo di scena (quasi) finale, fa capire che non vuole legarsi al ragazzino, quasi provasse nei suoi confronti una segreta(?) antipatia accanto all'affetto. 
Né è questa la sola contraddizione: se da un lato Louise appare la consueta ragazza tosta, la testa al sesso,alle sigarette ed  al lavoro (Sic!) che riesce a trovare, un'analisi più "attenta" ci fa percepire come viva(cchi) di espedienti, spesso opera del fratello. [+]

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achab50 martedì 9 giugno 2015
la vera ricerca di simon Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Nella ricchissima Svizzera che si crogiola nel proprio ottuso perbenismo si svolge la vicenda di due ragazzi che non potrebbero essere diversi: lui dodicenne sveglio e concreto sbarca il lunario con furtarelli effettuati sui campi da sci; lei più matura ma totalmente vuota di sentimenti e di prospettive, vive alla giornata, non disdegnando nemmeno l'esercizio della prostituzione da cui non ricava per altro nulla. Ecco il film è tutto qui. La vicenda procede con grande linearità senza flash back, senza effetti speciali, così, quasi sottotraccia rispetto ad un mondo estremamente esclusivo ed anche violento.
A metà della vicenda una "spiegazione" capovolge e devasta la visione che ci eravamo costruiti e ci costringe e rivedere sotto questa luce gli avvenimenti già trascorsi e quelli che stanno per succedere. [+]

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stefano capasso sabato 29 gennaio 2022
dramma famigliare inaspettato Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Simon ha 12 anni, vive in un paese svizzero ai piedi delle montagne dove ricchi turisti trascorrono le loro vacanze invernali. Vive con la sorella, senza genitori, e mentre lui provvede a sbarcare il lunario rubando e rivendendo ogni giorni attrezzattura da sci rubata in montagna, la sorella passa da un lavoro all’altro e da una delusione amorosa all’altra.
Il film di Ursula Meier coinvolge piano piano lo spettatore con i suoi piccoli grandi colpi di scena che fanno compiere alla narrazione, apparentemente monotona, scatti in avanti. E’ una storia piena di contrasti, a cominciare dalla possibilità stessa di essere credibile: società ricca e borghese che vive in alto tra nevi e resort, e quella più povera che vive in basso, dove non c’è nemmeno quel po' di neve che potrebbe rappresentare un diversivo; il contrasto famigliare stesso, tra i due protagonisti, che assume forme diverse lungo la durata del film; il contrasto tra la manovalanza, sia essa in montagna che ai suoi piedi che si litiga le briciole per poter vivere meglio. [+]

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pepito1948 martedì 22 maggio 2012
quando la svizzera è anche qualcos'altro Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Anche nella opulenta Svizzera (questa l’idea portante del film) esiste l’inferno. Lassù, in un eden imbiancato e solcato da sciatori danarosi e imbottiti di abiti ed oggetti griffati, ferve il divertimento spensierato della “bella gente”. Laggiù, alle falde della montagna, palazzoni anonimi, squallore, povertà dilagante connotano un paesaggio di emarginazione, costellato da persone costrette a vivere di espedienti. Tra inferno e paradiso solo un esile collegamento: una cabinovia, tramite la quale Simon, privo di mezzi ed esclusivamente proteso verso la sopravvivenza, ogni giorno ascende al mondo dei ricchi e si procaccia di che vivere rubando loro di tutto, sci, occhiali, caschi e quant’altro possa rivendere al miglior offerente. [+]

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ralphscott mercoledì 16 maggio 2012
freddo sulle piste,freddo in fondo al cuore Valutazione 4 stelle su cinque
35%
No
65%

Quasi ad autocompiacersi della sua narrazione sobria,la regista scansa i tranelli del patetico tenendosene lontano. Le scene di forte impatto non si contano,e i tentativi di Simon di ottenere affetto,comprandolo dalla sorella o strappandolo ad una ricca turista già mamma, sono  le più dure. Quando il gelo sembra sciogliersi,il furto dell'orologio da polso ci ricorda che la pancia da riempire era e rimane la priorità del ragazzino. E lo spettatore torna bruscamente coi piedi per terra. A volerla dire tutta,il finale ha ben poco di originale:la corsa di Simon giù dalla montagna che verdeggia,commentata da un'incalzante musica rock,sa di film ruffiano. [+]

[+] non è quello il finale (di zoom e controzoom)
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