Il Sospetto |
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Un film di Thomas Vinterberg.
Con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm, Anne Louise Hassing.
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Titolo originale Jagten.
Drammatico,
durata 115 min.
- Danimarca 2012.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 22 novembre 2012.
MYMONETRO
Il Sospetto
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Noi, i carnefici di Lucasdi Alexander 1986Feedback: 12308 | altri commenti e recensioni di Alexander 1986 |
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mercoledì 9 luglio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lucas (Mads Mikkelsen) è un uomo gentile e riservato, separato e con un figlio, Markus, che vede saltuariamente. Vive in una comunità medio-piccola, ha molti amici e lavora con passione presso un orfanotrofio. La sua vita tranquilla viene rivoltata come un calzino quando uno dei bambini rivela - a modo suo, s'intende - di avere subito abusi sessuali da parte sua. ''I bambini non mentono mai, soprattutto su queste cose'' è il mantra ripetuto da tutti; sicché Lucas, bollato come 'colpevole' da tutti o quasi senza che gli sia concessa la facoltà di difendersi, diventa un mostro, anzi 'il' mostro par excellence, quello che incarna le paure più segrete di ogni genitore. 'Il sospetto' (il titolo originale, 'Jangten', significa 'Caccia') illustra in modo straordinariamente fedele le dinamiche che normalmente si sprigionano in corrispondenza di vicende del genere (comprese le violenze psicologiche sui minori da parte dei grandi) e non sarebbe un caso se a qualcuno ricordasse alcune vicende di cronaca nera. L'aspetto più agghiacciante di eventi simili consiste nel fatto che, a prescindere dalla colpevolezza o meno dell'accusato e in assenza di prove tangibili, non sembra mai possibile giungere alla verità. L'assoluzione in sede penale - per insussistenza del fatto, per insufficienza di prove, fate voi - non si traduce mai nella riabilitazione sociale; l'ombra del sospetto resterà sempre lì, sullo sfondo. Questo film di intensa drammaticità non manca tuttavia di una componente ironica, e anzi è proprio questa a impreziosirlo. Il regista di 'Festen' (1998), più che con la fragilità delle convenzioni borghesi (aspetto comunque sempre presente) preferisce stavolta giocare con l'ipocrisia del pubblico. Sì, del pubblico. Perché noi spettatori simpatizziamo col povero Lucas solo ed esclusivamente in quanto messi al corrente della verità dall'occhio della telecamera. Se così non fosse stato, ovvero se Vinterberg avesse deciso di raccontare la storia da un punto di vista differente, la nostra reazione emotiva alla vicenda narrata avrebbe senz'altro avuto una connotazione simile a quella della comunità di Lucas, ovvero a quella che qui invece detestiamo. La maggior parte di noi avrebbe tifato per la condanna del pedofilo, mentre qualcuno dall'angelica coscienza avrebbe sospeso il giudizio. Per fortuna non veniamo costretti a tanto, altrimenti 'Il sospetto' avrebbe assunto una componente più noir perdendo un po' della sua forza corrosiva. Mads Mikkelsen straordinario, premiato come migliore attore al festival di Cannes.
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