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Nonostante il finale del terzo suggerisse una continuazione, per quanto mi riguarda non ne avrei affatto sentito la mancanza, tant'e' vero che quando sono andato al cinema a vedere Oltre i confini del mare avevo il timore che potesse essere inferiore ai precedenti. Per quasi tutta la prima ora questo timore e' rimasto fugato. Poi, pero', la nave ha cominciato a colare a picco, presentando una storia che va da un punto morto all'altro, personaggi narrativamente non sottosfruttati, come dice la critica qui sopra, ma assolutamente inutili (il prete che farfuglia in continuazione di peccato e amore e altre minchiate simili, la sua love-story con la Ariel di turno), un cattivo che, presentato vulnerabile forse per renderlo piu' efficace, finisce per apparire una mammoletta. Il tutto accompagnato da quel celebre motivetto musicale che, ormai diventato un'icona quanto il pirata protagonista, alle lunghe diventa ridondante e fastidioso. Tutto questo peggiora inesorabilmente nell'ultima mezz'ora, che rovina tutto quanto di buono si era visto fino allora, con gli spagnoli, i personaggi piu' inutili della storia del cinema, che, preceduti da Barbossa, appaiono chissa' come e disruggono tutto (o almeno ci provano), la ridicola morte del cattivo e l'altrettanto ridicola fine del prete di cui sopra, sempre con i suoi nonsense moralistico- religiosi e altre oscenita' che non mi sforzero' di riportare in questa recensione. E la (piu' o meno) bravura degli attori non basta a salvare la barca. Da Johhny Depp-Jack Sparrow e dai Pirati dei Caraibi non mi sarei mai aspettato un simile flop. L'unica cosa di cui non mi pento e' di averlo guardato in 2D.
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