Margin Call

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I nuovi avvoltoi... Valutazione 2 stelle su cinque

di Writer58


Feedback: 53213 | altri commenti e recensioni di Writer58
domenica 20 maggio 2012

"Margin Call", opera prima di Chandor, non mi ha convinto, mi è parso un prodotto poco ispirato e coinvolgente. Provo ad argomentare questa affermazione, procedendo per punti. A. La crisi finanziaria del 2008 è stata un cataclisma che ha generato pesanti effetti sulle economie mondiali, ne stiamo pagando e ne pagheremo le conseguenze per anni. Il tema si prestava a una trattazione intensa ed "epica", volta a rappresentare le dinamiche e le patologie di un sistema che ha messo in circolo una massa di strumenti finanziari ("i derivati")che hanno un valore dieci volte superiore alla ricchezza mondiale. "Margin call", invece, affronta questa tematica a partire dalla crisi di una società d'affari (molto simile alla "Lehman Brothers") che avviene nello spazio di una notte. B. Il linguaggio utilizzato per descrivere il crac è incomprensibile e molto tecnico. Si parla di algoritmi, di volatilità, di leverage, di speculazioni finanziarie senza fornire allo spettatore le informazioni utili per comprendere la genesi del fenomeno e le sue conseguenze concrete sull'economia e sulla vita delle persone. C. Il ritmo narrativo è lento, nonostante la drammaticità della situazione descritta. La compressione della durata degli eventi (tutto si svolge nello spazio di 24 ore) si accompagna alla dilatazione dei tempi narrativi. D. Gli attori forniscono una buona prova (soprattutto Jeremy Irons nel ruolo di uno spietato top manager e Kevin Spacey nelle vesti di un dirigente combattuto tra la fedeltà all'azienda e la sua deontologia nei confronti dei clienti), ma la loro performance è ingabbiata dal modulo narrativo prescelto, che accosta vicende personali ed eventi globali senza risolverli in modo efficace. Alcuni passaggi del film, tuttavia, mi sono parsi interessanti: il cinismo del giovane broker che misura il valore delle persone sulla base dello stipendio ricevuto; la prolusione del top manager che giustifica la decisione di vendere tutte le attività finanziarie creando un enorme danno ai clienti sulla base del principio "mors tua vita mea". I clienti- secondo Irons- vivono al di sopra delle loro possibilità e hanno delegato alla finanza questo benessere fittizio, creando una "bolla" destinata a scoppiare ciclicamente. "Margin call" pare la versione cinematografica di un "istant book": la distanza tra gli eventi narrati e la comparsa del film è inferiore ai tre anni. Temo che questa vicinanza sia un sintomo dell'assetto attuale, della "istant society", basata sul "qui ed ora", ma non abbia giovato a un'opera che dovrebbe rielaborare una materia troppo vicina alla nostra condizione attuale.

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francesco2 martedì 21 maggio 2013
bravo
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In realtà, nonostante le performance di alcuni interpreti, rischia di non essere né un film né un documentario. Del primo non possiede -Come lei scrive- il ritmo, né -Sostanzialmente- una tensione al contempo ePica ed eTica; del secondo, in linea di massima, un rigore che potremmo definire "Filologico", se prescindiamo da particolari tecnici, illustrati senza la la vivacità del film né la tecnicità dei documentari. Appunto.Se volevano esserci riferimenti a cinema mediocre come "Last Night" (Forzato?), oppure (A ragione?) molto elogiato, come "Americani", si fallisce anche sotto questo aspetto. Spiace scriverlo, ma appare proprio un film da dimenticare. Nonostante -Ripeto- gli attori ed alcuni spunti riusciti, mi sorge il dubbio che due stelle siano persino troppe.

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ginnyblu venerdì 18 luglio 2014
interessante
67%
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33%

Capisco il punto di vista, ma la penso in maniera diversa. La crisi attuale ha proprio questa caratteristica. Non è una crisi epica, tutto è successo e succede senza emozione, senza dramma e con poca tensione etica. Le guerre che si combattono oggi sono guerre finanziarie e vengono combattute in silenzio senza (quasi) spargimento di sangue, gli scudi umani non servono e i giornali non si scandalizzano. E' un dramma quotidiano che si consuma tra lo squallore e il lusso, senza passione.

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gionn venerdì 12 settembre 2014
complimenti
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60%

Bravo. Hai descritto molto bene l'idea che mi son fatto del film visto in tv giov 11 ago 2014: deludente quindi. Saluti.

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