Sono contenta di essere riuscita a vedere questo film e sono rimasta sorpresa di trovarlo in italiano, non so se è mai stato distribuito nelle sale, forse me lo sono semplicemente perso. E' un buon film, ben fatto e che non risparmia niente della durezza che deve mostrare, obbligatoriamente, per farci capire ciò che in quegli anni è successo al Bang Bang Club.
Mi permetto di non essere d'accordo con i due commenti sopra, che si assomigliano in qualche modo. Ho letto il libro con lo stesso titolo, tre o quattro anni fa, e da lì risulta molto più evidente quali e quanti traumi in quel periodo hanno vissuto i quattro fotografi e quale influenza abbiano avuto su di loro. Certo, volevano soldi, volevano la fama, ma oltre a quello hanno trovato molto di più. Hanno stretto amicizie per esempio, fra le varie forze in campo; hanno condiviso esperienze, momenti di terrore con loro, pur non dimenticandosi mai la ragione per cui erano lì (e credo che nessun fotografo lo dimentichi mai). Hanno perso amici e compagni d'avventura, hanno vissuto sul filo del rasoio per anni. Uno di loro, forse Greg Marinovich che è la voce narrante del libro, ha dichiarato che probabilmente, se sono riusciti ad andare avanti, è stato perché la macchina fotografica era come uno schermo fra loro e la realtà, qualcosa dietro cui nascondersi, quasi ad illudersi che ciò che stavano riprendendo non era vero. E' vero, Kevin Carter vinse il Pulitzer per quella foto dell'avvoltoio e la bambina e non si seppe mai esattamente ciò che successe dopo: se l'aiutò, se scacciò l'avvoltoio, se semplicemente se ne andò. Fatto sta che Carter si uccise non molto tempo dopo dichiarando, tra l'altro, "di non poter più sopportare la persecuzione dei ricordi degli omicidi e dei cadaveri e del dolore che aveva visto, dei bambini affamati". Salgado, pur senza arrivare a tanto, voleva smettere di fare il fotografo dopo essere tornato dal Darfur, stanco di fotografare la miseria e la morte e l'orrore e le atrocità delle guerre e delle carestie. Viene da invidiarli questi fotoreporter d'assalto, giovani, audaci, ammirati per il loro coraggio, a volte (a volte) baciati dalla ricchezza e dal successo. Tutto questo ha un prezzo parecchio alto e forse ci si pensa troppo di rado.
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