nino pell.
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giovedì 7 gennaio 2010
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il sempre attuale sarcasmo di verdone
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Col precedente "Grande grosso e.." avevo notato una certa fase di stanca o, se vogliamo, di modica stazionarietà nella comicità Verdoniana, anche se naturalmente caratterizzata da sprazzi di efficace originalità. Con questa sua nuova pellicola, Carlo Verdone sembra ancora una volta non aggiungere nulla di particolarmente nuovo rispetto a ciò che già conosciamo della sua produzione cinematografica di regista ed attore. Ma nonostante questa mia affermazione (forse per qualcuno leggermente denigratoria) il regista romano riesce, con questa sua ultima pellicola, a suscitare su di se uno squisito livello di gradimento e di genuino senso dell'humour. Questa volta Verdone interpreta il ruolo di un prete che ritornato dall'Africa con vari dubbi ed incertezze sulla sua professione e vocazione, trascorre diversi giorni in compagnia della sua famiglia originaria.
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Col precedente "Grande grosso e.." avevo notato una certa fase di stanca o, se vogliamo, di modica stazionarietà nella comicità Verdoniana, anche se naturalmente caratterizzata da sprazzi di efficace originalità. Con questa sua nuova pellicola, Carlo Verdone sembra ancora una volta non aggiungere nulla di particolarmente nuovo rispetto a ciò che già conosciamo della sua produzione cinematografica di regista ed attore. Ma nonostante questa mia affermazione (forse per qualcuno leggermente denigratoria) il regista romano riesce, con questa sua ultima pellicola, a suscitare su di se uno squisito livello di gradimento e di genuino senso dell'humour. Questa volta Verdone interpreta il ruolo di un prete che ritornato dall'Africa con vari dubbi ed incertezze sulla sua professione e vocazione, trascorre diversi giorni in compagnia della sua famiglia originaria. Ma il contatto coi suoi parenti non gli gioverà affatto a tal punto da avvertire la sensazione che la sua presenza sia inutile. Le persone che lo circondano, difatti, sono troppo chiuse nel loro mondo fatto di interessi materiali e spesso superficiali per concentrarsi nel sentire la saggia parola di un uomo di fede. Come sempre il buon Verdone si dimostra ancora una volta regista acuto e riflessivo e attraverso la sua consueta comicità fatta di situazioni sarcastiche e caricaturali, egli ci descrive, nelle grandi linee ovviamente, alcuni mali che si sono insediati già da tempo nella nostra società moderna: l'incomprensione dell'uomo contemporaneo e quindi l'incapacità spesso frequente di riuscire a capire gli altri, per non parlare dell'egoistica tendenza nell'anteporre spesso gli interessi personali a quelli degli altri (è il caso del padre del protagonista che essendosi invaghito di una nuova compagna, deciderà di devolvere il patrimonio della propria casa alla figlia di costei, senza minimamente preoccuparsi dei suoi tre figli avuti con la prima moglie. Così come questi ultimi ci appaiono in un primo momento troppo presi dal rancore per capire che magari i nuovi intrusi non andrebbero considerati dei meschini profittatori, ma piuttosto persone che hanno i loro problemi e, perché no, anche una morale) Ed inoltre il regista conferisce al suo sarcasmo un delizioso tocco di attualità quando, ad esempio, accenna nel corso di questa commedia, a vari aspetti della mentalità moderna nell'ambito della vita sociale, quali ad esempio la tendenza spesso frequente di certe persone quasi sessantenni di cercare, in una compagna più giovane, una sorta di seconda giovinezza, oppure la dissoluta mancanza di valori morali ad opera di certe chat e poi naturalmente problemi come il grave persistere di fenomeni come lo sfruttamento della prostituzione (in questo caso di alcune povere immigrate dall'Africa) e la distribuzione di droga in certe discoteche malsane. Alla fine il messaggio che ci lascia il buon Carlo è sottile ed ottimista: basterebbe la presenza di una persona buona che, anche se non è in grado di risolvere i tanti problemi che assillano la nostra vita civile, ma perlomeno contribuire ad alleggerirli e portare un pò più di armonia ed amore tra le persone. Proprio come il protagonista riesce a fare durante il finale di questa storia. E questo credetemi, è già qualcosa.
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marezia
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giovedì 7 gennaio 2010
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la redazione eviti di censurare, grazie
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Caro manfredi 4ever, purtroppo avevo ragione io poco più sotto... Io se fossi Verdone non gliela farei passare liscia perché la recensione che il sito offre ai suoi fruitori oltre a non essere corretta non rispetta nemmeno il senso del film che è recitato IN ITALIANO. E' di una semplicità disarmante, boh... Sarò tonta io... (ma non credo).
Già che ci sono approfitto per dire che QUESTO merita la qualifica di film d'interesse culturale perché è INTELLIGENTE, INTERESSANTE E PER FAMIGLIE. Ci si può tranquillamente rispecchiare senza vergognarsi, ridere di sé senza vergognarsi e riflettere. E perché no, cercare di migliorare.
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aleppo
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giovedì 7 gennaio 2010
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verdone sempre il solito
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Il film di Verdone un po una delusione, primo tempo noioso senza grandi spunti...personaggi (i fratelli) poco centrati, solite esperessioni facciali di VErdone.
Assolutamente marginale l'argomento africa (forse e' meglio).
Il giudizio sarebbe onestamente negativo se non fosse per la presenza della Finocchiaro (stella di recitazione); Chiatti brava e bella.
Volete per forza vederlo...allora aspettate l'uscita del DVD.
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luca scialò
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giovedì 7 gennaio 2010
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rivisitazione alla verdone di "la messa è finita"
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Verdone ripropone un film nel quale i protagonisti riflettono i vizi e le debolezze degli italiani, esternalizzando altresì le proprie nevrosi; una ricetta che è funzionata in "Bianco, rosso e verdone" proprio per la sua originalità, ma che già in "Viaggi di nozze" aveva il sapore del "già visto" con tanto di carenza di originalità al seguito.
In più c'è da dire che il film riprende un tema già affrontato da Moretti con "La messa è finita", nel quale però il tema della crisi della fede e dell'incapacità di un prete nel rapportarsi al suo "prossimo" più vicino, sono affrontati in modo meno sguaiato ed estremizzato.
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Verdone ripropone un film nel quale i protagonisti riflettono i vizi e le debolezze degli italiani, esternalizzando altresì le proprie nevrosi; una ricetta che è funzionata in "Bianco, rosso e verdone" proprio per la sua originalità, ma che già in "Viaggi di nozze" aveva il sapore del "già visto" con tanto di carenza di originalità al seguito.
In più c'è da dire che il film riprende un tema già affrontato da Moretti con "La messa è finita", nel quale però il tema della crisi della fede e dell'incapacità di un prete nel rapportarsi al suo "prossimo" più vicino, sono affrontati in modo meno sguaiato ed estremizzato.
Confidiamo nella cratività di Verdone e nella sua capacità di andare oltre il solito schema basato sul personaggio timido, quello immorale, quello superficiale, sulla belloccia romana di turno...e soprattutto, oltre il proporre personaggi nevrotici trasponendo in loro le proprie nevrosi, cosa che riesce bene forse solo ad Allen.
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manfredi 4ever
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giovedì 7 gennaio 2010
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non è un film comico
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Credo che non si possa permettere in eterno a gente che disturba soltanto e nn sa parlare di cinema di lasciare commenti inopportuni e senza senso, in questo modo si rischia di penalizzare una pellicola che in realtà è molto ben costruita e recitata...Carlo Verdone riesci ad essere divertente senza dover ricorrere a volgarità gratuite e poi basta dire che il film nn fa ridere, nn è un film comico, chi nn l'ha capito è pregato di nn lasciare commenti perchè ripeto si penalizza un film che merita quantomeno 3 stelle se nn qualcosa in più.
E poi nn è assolutamente vero che nn si ride anzi credo che con Verdone nn si rideva così tanto dai tempi de Il mio miglior nemico !!!
[+] manfredi 4ever,
(di marezia)
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[+] il cinema e' un'altra cosa
(di fabiofkt)
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marezia
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giovedì 7 gennaio 2010
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"parenti serpenti" al contrario e non solo,,,
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Stavolta oltre a recensire il film dovrò SPIEGARLO ANCHE A NIOLA GABRIELE, il recensore che o dormiva o non era tanto lucido o semplicemente non era tanto in forma il giorno in cui l'ha visto (cosa che, per carità, può capitare però trattandosi di un professionista non dovrebbe succedere) e non l'avrei mai pensato comunque ci proverò. Si tratta di un film profondamente diverso dai precedenti perché non consistente in una caricatura ma in una "fiaba" nel senso di un racconto realistico ma a lieto fine: un sacerdote missionario che dopo 10 anni passati in Africa ritorna a casa e trova una situazione ingarbugliata e ancora più difficile di appena lasciata e che affronta da prete, vale a dire cercando di ricomporre gli screzi attraverso il dialogo, la comprensione dei problemi altrui e la mediazione.
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Stavolta oltre a recensire il film dovrò SPIEGARLO ANCHE A NIOLA GABRIELE, il recensore che o dormiva o non era tanto lucido o semplicemente non era tanto in forma il giorno in cui l'ha visto (cosa che, per carità, può capitare però trattandosi di un professionista non dovrebbe succedere) e non l'avrei mai pensato comunque ci proverò. Si tratta di un film profondamente diverso dai precedenti perché non consistente in una caricatura ma in una "fiaba" nel senso di un racconto realistico ma a lieto fine: un sacerdote missionario che dopo 10 anni passati in Africa ritorna a casa e trova una situazione ingarbugliata e ancora più difficile di appena lasciata e che affronta da prete, vale a dire cercando di ricomporre gli screzi attraverso il dialogo, la comprensione dei problemi altrui e la mediazione. E' un contesto che non gli riserva però la stessa attenzione, soffocato com'è DA IGNORANZA, EGOISMI, SUPERFICIALITA' e sarà proprio l'arrivo di un'estranea, per l'appunto Lara, LA FIGLIA DI OLGA (MOGLIE, caro Niola, NON AMANTE del padre di Carlo) e della sua clausola apposta nel contratto di restituzione dell'immobile al terzetto, quella di essere GENTILI, AFFABILI, CORDIALI, UNA VERA FAMIGLIA cioè almeno per un giorno a creare il miracolo e tutti vivranno felici e contenti...
Il film parla anche di religione, caro Niola (battuta sui profilattici, PROBLEMA ETICO di enorme importanza) e non ci sono nemmeno le sorelle emo perché la figlia emo E' UNA (l'altra è un'amica e lo dice anche la madre alle assistenti sociali in visita a casa del gruppo familiare).
Insomma, quella di Niola è la recensione più SBAGLIATA che abbia mai letto qui. Il film è MOLTO BELLO, fa riflettere e ridere, il cast è ben assortito e Verdone è strepitoso nell'interpretare un uomo NON MASCHERA. Mamma mia...
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[+] p.s.
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fabiofkt
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giovedì 7 gennaio 2010
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orrendo
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Orrendo...il piu' brutto film di Verdone...che delusione...sembra una fiction all'italiana, la sceneggiatura era perfetta per un episodio dei "Cesaroni" non per un film del grande Carlo, anche gli attori recitano in modo scadente, sono delle macchiette, alcuni ruoli sarebbero stati ideali per un film tipo "Natale in non so che"...per non parlare dell qualita' visiva della pellicola, della storia senza capo ne coda, dei continui clique' ripetuti...Boh! come gia detto sembra piu' un prodotto per il piccolo schermo che un film da cinema...LO SCONSIGLIO VIVAMENTE!!Fabio
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giorgol
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giovedì 7 gennaio 2010
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niente di che
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un pò di contenuti morali, ma nulla +....
attendetelo in tv....
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packy75
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giovedì 7 gennaio 2010
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imbarazzante
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Semplicemente IMBARAZZANTE!
Un film men che mediocre, di una lentezza inaudita. Mi dispiace che Verdone abbia dedicato il film a suo padre, stima che alla fine viene fuori dal film, ma sinceramente poteva impegnarsi di più. Il film è troppo lento, senza quella verve che ti spinga a tenere alta la tensione; appare un verdone senza mordente, personaggi piatti e dalle interpretazioni che lasciano un pò il tempo che trovano. Il sonno spesso è volentieri prevaleva su di me e per poco non mi sono alzato e andato via. Mi dispiace per Verdone, ma mi sento di consigliarvi di impiegare il tempo in altro modo piuttosto che andare al cinema e vedere Io, Loro e Lara.
[+] quindi è lento
(di fede81)
[ - ] quindi è lento
[+] ache ora ti eri alzato al mattino?
(di salval)
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zmax75
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giovedì 7 gennaio 2010
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a me è piaciuto
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Ho visto ieri il film.
Devo dire che mi è piaciuto.
La trama,seppur non originalissima,tiene e riesce a non annoiare mai.Verdone è molto bravo,forse è una delle sue migliori interpretazioni anche se il suo personaggio sa di già visto.
Molto brava la Chiatti.
La prima parte del film è un pò lenta,la seconda è più frizzante ma da l'impressione di essere un pò troppo frettolosa di arrivare alla conclusione.
Non spettativi di ridere a crepapelle dall'inizio alla fine.
La pellicola è pervasa da un'ironia sottile e amara,che affronta molti temi attuali,e per questo l'ho apprezzata molto.
Attualmente,nel panorama del cinema italiano,questo è il miglior film che abbia visto ultimamente.
Naturalmente è solo la mia personalissima opinione.
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Ho visto ieri il film.
Devo dire che mi è piaciuto.
La trama,seppur non originalissima,tiene e riesce a non annoiare mai.Verdone è molto bravo,forse è una delle sue migliori interpretazioni anche se il suo personaggio sa di già visto.
Molto brava la Chiatti.
La prima parte del film è un pò lenta,la seconda è più frizzante ma da l'impressione di essere un pò troppo frettolosa di arrivare alla conclusione.
Non spettativi di ridere a crepapelle dall'inizio alla fine.
La pellicola è pervasa da un'ironia sottile e amara,che affronta molti temi attuali,e per questo l'ho apprezzata molto.
Attualmente,nel panorama del cinema italiano,questo è il miglior film che abbia visto ultimamente.
Naturalmente è solo la mia personalissima opinione.
Lo consiglio a tutti coloro che vogliono farsi qualche amara risata e riflettere sulla nostra società.
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