Vincere |
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Un film di Marco Bellocchio.
Con Filippo Timi, Giovanna Mezzogiorno, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Pier Giorgio Bellocchio.
continua»
Drammatico,
durata 128 min.
- Italia, Francia 2009.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 20 maggio 2009.
MYMONETRO
Vincere
valutazione media:
2,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il duce di Bellocchio non convince
di Natalia Aspesi La Repubblica
Mussolini si affaccia al balcone e una folla immensa lo applaude: è una fantasia, o una premonizione, o una personale certezza, perché in quel momento la piazza è vuota e il futuro duce è completamente nudo, visto da dietro anche con un bel sedere, e ha appena fatto l' amore, a lungo, con molti gemiti, i celebri occhi di fuoco sempre scomodamente spalancati nell' amplesso, la mascella volitiva già protesa verso l' avvenire, con la sua bella amante, anche lei molto gemente, una delle tante, quella Ida Dalser che avrebbe poi sposato (forse) con matrimonio religioso nel settembre 1914. Ma quanto è periglioso rievocare il dittatore Mussolini, tanto amato quanto odiato, quello che ci tramandano la storia e i tanti cinegiornali che oggi ci fanno ridere, al massimo del potere e dell' istrionismo, nei suoi anni giovani, quando passava dal socialismo al fascismo, dall' Avanti al Popolo d' Italia, dal pacifismo all' interventismo, e in più faceva con Rachele una piccina, Edda, e cinque anni dopo un piccino, Benito Albino, con Ida. Vincere, l' unico film italiano invitato in concorso a Cannes, diretto da uno dei nostri registi più degni e amati, Marco Bellocchio, soprattutto nella prima metà non convince e quasi provoca un disagio che non si riesce a decifrare. Forse perché la parte storica ovviamente frettolosa, evocata attraverso troppi filmati e titoli d' epoca e con un voluto ritmo "futurista", soffoca il fulcro del film, che è la storia di una donna che pagò per tutta la vita un amore sbagliato e mai rinnegato, che osò opporsi sola e inerme a un uomo cui la maggior parte degli italiani credeva e ubbidiva e contro cui si mosse un crudele apparato di giudici, medici, spie, giornalisti preti, politici, poliziotti, funzionari, per dimostrarne l' inesistenza e la pazzia: e distruggerla. Qualche aggancio col presente, con il muro mediatico che si è alzato contro una moglie che ha detto basta al matrimonio con l' uomo che oggi in Italia è il più amato, il più ricco, il più ubbidito, il più potente? Sarebbe un' esagerazione, anche perché la storia, tutta la storia, è piena di donne che la ragion di Stato ha sacrificato alla vanità e ai capricci del principe ma anche di donne che sul principe e la sua corte hanno finito col prevalere. Il Mussolini gagà di Filippo Timi è un po' caricaturale, anche se volutamente i baci appassionati paiono quelle dei film con Rodolfo Valentino, la Ida di Giovanna Mezzogiorno è commovente. Ida morirà di dolore e torture mediche nel 1937, a 57 anni, Benito Albino nel 1942, a 26 anni; Mussolini finirà peggio e solo pochi anni dopo.
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