Speriamo che riesca nello scopo di rilanciare una delle più belle saghe della fantascienza.Da vecchio 65enne ci spero proprio. Ricordiamo sempre con affetto i vecchi telefilm,nonostante l'ostracismo della televisione di stato.Ricordo che uscì un fumetto della Spada edizioni, però non ebbe successo (nessuno conosceva i personaggi).Il primo film di Robert Wise uscì in agosto ero al mare in ferie fu visto da pochi.Per me è stato uno dei più perfetti per la trama permeata da una logica affascinante una musica bellissima (Jerry Goldsmith)gli attori al meglio,splendida scenografia.Era veramente un bel film, fu sottovalutato, forse non eravamo mentalmente maturi.Comunque dopo sono stati realizzati altri 9film.Dopo aver scritto sono andato a leggere la recensione di tullio kezicz fatta nel 79.Ecco scoperto il mistero: una persona dall'animo gretto,insensibile alla musica,mangiatore di cioccolatini,sentenziava la stroncatura sul corrierone di allora.In Italia lo sempre detto non abbiamo giornalisti ma professori ignoranti.Non voglio aprire polemiche ma dare dei fatti.
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fabian t.
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mercoledì 6 maggio 2009
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star trek di wise rimane il migliore
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Sono d'accordo con te, le recensioni di molti giornalisti di mestiere sono assolutamente fuori luogo e prive di oggettività. Un esempio su tutti è quello che scrive la Aspesi quando tratta di film come la Trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson. Non esiste la categoria di giornalisti factotum che scrive di qualunque cosa o di qualunque genere cinematografico con la presunzione di farlo con accuratezza e cognizione di causa. Ricordo anche alcune recensioni d'epoca del Conan il barbaro di John Milius, alquanto freddine e banali, quando invece si era di fronte a uno dei pochissimi capolavori del genere fantasy mitologico. A mio avviso, in ultima analisi, Star Trek the movie di Wise rimane a oggi il migliore, sia come regia sia soprattutto come sceneggiatura.
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Sono d'accordo con te, le recensioni di molti giornalisti di mestiere sono assolutamente fuori luogo e prive di oggettività. Un esempio su tutti è quello che scrive la Aspesi quando tratta di film come la Trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson. Non esiste la categoria di giornalisti factotum che scrive di qualunque cosa o di qualunque genere cinematografico con la presunzione di farlo con accuratezza e cognizione di causa. Ricordo anche alcune recensioni d'epoca del Conan il barbaro di John Milius, alquanto freddine e banali, quando invece si era di fronte a uno dei pochissimi capolavori del genere fantasy mitologico. A mio avviso, in ultima analisi, Star Trek the movie di Wise rimane a oggi il migliore, sia come regia sia soprattutto come sceneggiatura.Speriamo dunque in quest'ultimo capitolo per mano di J.J. Abrams; le premesse sembrano buone.
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vic fontaine
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martedì 28 luglio 2009
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la sindrome di maurizio costanzo
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nel suo MC-show quando si parlava di Star Trek se ne usciva sempre con quell'irritante frase romanesca "Ahhh, quello c'orecchie a punta ...", e persino Mereghetti (che ammiravo per la sua coraggiosa idiosincrasia per gli action-movie fracassoni e infantili) lo bollava parlando di "dialoghi verbosi e parafilosofici".ST è teatro e fantascienza, non è (e non può essere) una cosa del tipo "uno stacco-un'inquadratura", è esplorazione del genere umano prima ancora che dello spazio, anche in senso politico (mi riferisco all'etimologia della parola "politica", ossia regole della comunità) quando affronta problemi di oggi nell'ottica del 23° o 24° secolo rivelando che la soluzione di quei problemi sta non tanto in una migliore tecnologia, quanto piuttosto in una visione più aperta che offre all'essere umano un'occasione di crescita.
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nel suo MC-show quando si parlava di Star Trek se ne usciva sempre con quell'irritante frase romanesca "Ahhh, quello c'orecchie a punta ...", e persino Mereghetti (che ammiravo per la sua coraggiosa idiosincrasia per gli action-movie fracassoni e infantili) lo bollava parlando di "dialoghi verbosi e parafilosofici".ST è teatro e fantascienza, non è (e non può essere) una cosa del tipo "uno stacco-un'inquadratura", è esplorazione del genere umano prima ancora che dello spazio, anche in senso politico (mi riferisco all'etimologia della parola "politica", ossia regole della comunità) quando affronta problemi di oggi nell'ottica del 23° o 24° secolo rivelando che la soluzione di quei problemi sta non tanto in una migliore tecnologia, quanto piuttosto in una visione più aperta che offre all'essere umano un'occasione di crescita.Tutto questo - il cuore di Star Trek - non c'è nel film di Abrams, che per me è poco più di "un telefilm di Italia Uno", un cartoon assolutamente bidimensionale pieno di CGI e di effetti speciali buoni solo per farti compagnia mentre sgranocchi popcorn, e non certo a farti pensare (come appunto il nostro Star Trek riusciva a fare).
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