Un dramma sulle pulsioni della psicologia di massa, tra impotenza razionale ed autodifesa irrazionale, raccontato riutilizzando le piu' celebri situazioni da B-movie . Inaspettate e fulminanti immagini riproposte dai piu' classici horror-movies di serie B (iniziando con la locandina della "Cosa" di Carpenter), sono alternate a lunghe sequenze, drammatizzate attraverso i dialoghi ed i piani di fuoco della ripresa. Non fatevi distrarre o deludere dagli effetti speciali intenzionalmente da baraccone (insetti con la dentiera?!), qui ci si limita alla citazione, calcando la mano per separarla nettamente dal contesto del film, per poi lasciare subito tutto lo spazo alle battute. Non si vuole spaventare lo spettatore, ma chiamarlo a fare psicanalisi del gruppo: fargli scegliere con chi stare, fargli cambiare piu' volte schieramento, durante un film che usa le parole per creare tensione e le scene pseudo-horror per attenuarla. Inevitabilmente oggetto di curiosita' per i ragazzini patiti di mostriciattoli (ma per questo ben presto delusi), questo film diventera' noto tra gli appassionati di cinema, per aver ridiscusso nel secondo millennio i temi di fondo piu' classici del B-movie americano (da Siegel a Carpeter), con lo stesso linguaggio, anzi con uno sberleffo a tratti tragicomico. La recitazione piuttosto scolastica e' ampiamente compensata da un uso eccelso di silenzi e musica e dalle dissolvenze al nero, che separarno il film in tempi, come una piece teatrale. Sicuramente da vedere.
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tabula rasa elettrificata
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martedì 27 maggio 2008
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la nebbia....
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...ma Foscolo , assieme ai suoi irti colli , non s'intravede neppure . Il finale è quanto di più crudele potessi immaginare , in effetti mi ha sorpreso ; ma è tutta la "struttura" del film , assieme al montaggio , ad avermi ben impressionato come pure però , anche deluso in certi momenti .Credo possiamo tralasciare i "mostri" ; sono un'artifizio , a mio parere almeno , su cui imbastire la rappresentazione delle interazioni tra essere umani .Una delle leggi che identificano uno stato dittatoriale è quella che vieta gli assembramenti di persone ; del resto l'uomo "solo" è quasi sempre ragionevole , mentre quando si ritrova coi suoi simili può "conformarsi" a comportamenti che non gli appartengono .
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...ma Foscolo , assieme ai suoi irti colli , non s'intravede neppure . Il finale è quanto di più crudele potessi immaginare , in effetti mi ha sorpreso ; ma è tutta la "struttura" del film , assieme al montaggio , ad avermi ben impressionato come pure però , anche deluso in certi momenti .Credo possiamo tralasciare i "mostri" ; sono un'artifizio , a mio parere almeno , su cui imbastire la rappresentazione delle interazioni tra essere umani .Una delle leggi che identificano uno stato dittatoriale è quella che vieta gli assembramenti di persone ; del resto l'uomo "solo" è quasi sempre ragionevole , mentre quando si ritrova coi suoi simili può "conformarsi" a comportamenti che non gli appartengono . Pensate il rapporto tra la signora anziana e la sua accompagnatrice al supermarket ; la più giovane "dovrebbe" essere la più forte ed invece l'anziana ci sorprende in evoluzioni ladresche ( la farmacia) ed in presenza di spirito e di coraggio ( la scatola di piselli in fronte ) ...
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(di ta-ti)
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tabula rasa elettrificata
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martedì 27 maggio 2008
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upside-down...
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... i militari che si suicidano ed il marito che , col telefono in tasca ed il figlio vicino in un bailamme del genere , non pensa neppure di telefonare alla moglie .Però in altri momenti non mi ha convinto ; per esempio la figura della predicatrice è un pò scontata ma comunque in generale è un film da vedere con qualche scena che tende a far irrigidire lo spettatore .Ciao a tutti , scusate la lunghezza...
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(di gianny)
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gus da mosca
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mercoledì 28 maggio 2008
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le "cose" da un altro mondo
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Questo e' uno script che Spielberg avrebbe trasformato in un capolavoro (superiore al suo rifacimento della Guerra dei Mondi, debole di script). Darabont fa quel che riesce, gli attori lo aiutano poco, ma il risultato e' un buon dramma quasi-da-camera (teatrale) con incursioni da B-movie (dire che c'e' poco realismo vuol dire non aver capito lo spirito del film). Non andrei troppo in la' con i significati reconditi, come al solito preferisco fermarmi all'estetica dell'opera ed all'effetto piu' epidermico che da allo spettatore. La santona e' poco credibile per il pubblico italiano, lo e' mooooolto di piu' per quello anglosassone e americano (...da quelle parti e' il nostro clero cattolico che ormai e' visto come "il demonio", dopo le tristi pedo-storie di cui in Italia si e' appena sentito parlare, lo dico senza acredine).
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Questo e' uno script che Spielberg avrebbe trasformato in un capolavoro (superiore al suo rifacimento della Guerra dei Mondi, debole di script). Darabont fa quel che riesce, gli attori lo aiutano poco, ma il risultato e' un buon dramma quasi-da-camera (teatrale) con incursioni da B-movie (dire che c'e' poco realismo vuol dire non aver capito lo spirito del film). Non andrei troppo in la' con i significati reconditi, come al solito preferisco fermarmi all'estetica dell'opera ed all'effetto piu' epidermico che da allo spettatore. La santona e' poco credibile per il pubblico italiano, lo e' mooooolto di piu' per quello anglosassone e americano (...da quelle parti e' il nostro clero cattolico che ormai e' visto come "il demonio", dopo le tristi pedo-storie di cui in Italia si e' appena sentito parlare, lo dico senza acredine). Nel desolante panorama di re-make malfatti, questo film mi sembra una buona idea, dignitosamente realizzata(con qualche sbavatura)
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gus da mosca
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sabato 31 maggio 2008
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matinee' di joe dante, l'altro omaggio al b-movie
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(Aggiungo un suggerimento, gia' fatto altrove e sepolto nel blog). Qualcuno ricorda il film Matinee' (1993) di Joe Dante ? Anche quel film riportava indietro ai fatidici anni del B-movie (50-60-70), con un omaggio meno drammatico e molto piu' elegante di quello di Myst. Myst si prende quasi sul serio, salvo poi scoprire la sua intenzione dissacrante e pessimistica, quando ci si trova difronte al motivo della paura. Ma in un finale che lascia attoniti, la dissacrazione si risolve in un dramma arcano e trascendente, che porta il film molto lontano da qualsiasi altra opera simile. Peccato per la realizzazione non sufficientemente accurata.
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luca
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domenica 12 ottobre 2008
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la doppiatrice della sig.na carmody
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aggiungiamo anche che la doppiatrice della sig.na Carmody fa letteralmente vomitare? non da per niente l'idea di un'invasata...sembra chereciti a teatro...uno schifo di film con un finale veramente vomitevole.
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(di noillusions)
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vinx
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lunedì 13 ottobre 2008
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paura eh?
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rispondo a Luca...le varie opinioni inorridite dal finale nerissimo mi fanno capire che il finale ha colto nel segno...Paura eh? hahaahFinalmente un horror che si comporta da horror..senza lietofine zuccheroso e rassicurante...Avercene, di film così... ;)
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andy
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venerdì 17 ottobre 2008
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l'umanità è fondamentalmente stupida
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""Non si vuole spaventare lo spettatore, ma chiamarlo a fare psicanalisi del gruppo: fargli scegliere con chi stare, fargli cambiare piu' volte schieramento""A me pare che invece più volte il regista sia ricorso ai soliti stratagemmi stilistici da horror dozzinale per spaventare e colpire la sensibilità dello spettatore, come non ho avuto per un attimo la sensazione che l'autore abbia voluto lasciar libero lo spettatore di decidere da che parte stare: la reazione emotivamente forte e collettiva del pubblico nel momento in cui viene uccisa la predicatrice, la dice lunga sul punto di vista univoco che viene forzatamente veicolato nel film Per quanto riconosca che si tratti di certo di un film interessante, avvincente e al contempo riflessivo, in ultima analisi mi pare che si potesse fare di meglio, curare più aspetti della lavorazione, non solo a livello tecnico e realizzativo, ma anche per ciò che concerne la scrittura.
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""Non si vuole spaventare lo spettatore, ma chiamarlo a fare psicanalisi del gruppo: fargli scegliere con chi stare, fargli cambiare piu' volte schieramento""A me pare che invece più volte il regista sia ricorso ai soliti stratagemmi stilistici da horror dozzinale per spaventare e colpire la sensibilità dello spettatore, come non ho avuto per un attimo la sensazione che l'autore abbia voluto lasciar libero lo spettatore di decidere da che parte stare: la reazione emotivamente forte e collettiva del pubblico nel momento in cui viene uccisa la predicatrice, la dice lunga sul punto di vista univoco che viene forzatamente veicolato nel film Per quanto riconosca che si tratti di certo di un film interessante, avvincente e al contempo riflessivo, in ultima analisi mi pare che si potesse fare di meglio, curare più aspetti della lavorazione, non solo a livello tecnico e realizzativo, ma anche per ciò che concerne la scrittura. Ma il film sembra dire, semplicemente, che l'umanità è stupida.
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gus da mosca
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mercoledì 29 ottobre 2008
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l'umanita' e' fondalmentalmente stupida ?
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Andy (ti leggo solo ora), condivido che dal regista del Miglio Verde mi aspettavo una maggiore accuratezza sui particolari. Trovo trascurata la resa scenografica dei primi 3 minuti (meglio era che il protagonista dipingesse il cartellone della Cosa e che non apparisse solo di sfondo), brutta e troppo copiata anche la "citazione" di Alien nella farmacia, troppo frettolosa e non sottolineata almeno recitativamente la rivelazione del soldato sulla verita' tenuta nascosta. Trovo invece perfetta la scelta di usare delle "caricature" quasi oniriche ed irreali dei "mostri". Circa lo schieramento dello spettatore, la pistolettata alla santona non la considero una dichiarazione di aperta di parte, anzi da quel momento il mio giudizio, schierato con chi era razionale, ha subito un tracollo: mi ha fatto meditare : ".
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Andy (ti leggo solo ora), condivido che dal regista del Miglio Verde mi aspettavo una maggiore accuratezza sui particolari. Trovo trascurata la resa scenografica dei primi 3 minuti (meglio era che il protagonista dipingesse il cartellone della Cosa e che non apparisse solo di sfondo), brutta e troppo copiata anche la "citazione" di Alien nella farmacia, troppo frettolosa e non sottolineata almeno recitativamente la rivelazione del soldato sulla verita' tenuta nascosta. Trovo invece perfetta la scelta di usare delle "caricature" quasi oniriche ed irreali dei "mostri". Circa lo schieramento dello spettatore, la pistolettata alla santona non la considero una dichiarazione di aperta di parte, anzi da quel momento il mio giudizio, schierato con chi era razionale, ha subito un tracollo: mi ha fatto meditare : "....loro non sanno quello che fanno", ne' i "giusti razionali", ne' gli "inetti fedeli". La realta' vera sta al di sopra di entrambi: cosi' immensa e aliena da non vederla o capirla.
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