angela cinicolo
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giovedì 15 maggio 2008
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noise
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Docufilm ecoambientale che vira tra il grottesco e il j'accuse fantapolitico oltre che psicosociale, Noise, per quanto sia un film che non si prende sul serio, il serio cerca d'infilarlo a forza perfino nelle sue gag non così esilaranti e nelle scenette più demenziali. La storia di un cittadino newyorkese che mal sopporta il rumore di allarmi e antifurti che minano il suo e l'altrui benessere mentale ad ogni ora del giorno e della notte, dietro ogni angolo pronto a far scoppiare l'ennesima crisi di nervi dovuta a un'impotenza congenita non bastava al regista Henry Bean. Quel cittadino è stato infatti trasformato nell'antieroe Il Correttore, al servizio del bene cittadino e della propria crisi coniugale.
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Docufilm ecoambientale che vira tra il grottesco e il j'accuse fantapolitico oltre che psicosociale, Noise, per quanto sia un film che non si prende sul serio, il serio cerca d'infilarlo a forza perfino nelle sue gag non così esilaranti e nelle scenette più demenziali. La storia di un cittadino newyorkese che mal sopporta il rumore di allarmi e antifurti che minano il suo e l'altrui benessere mentale ad ogni ora del giorno e della notte, dietro ogni angolo pronto a far scoppiare l'ennesima crisi di nervi dovuta a un'impotenza congenita non bastava al regista Henry Bean. Quel cittadino è stato infatti trasformato nell'antieroe Il Correttore, al servizio del bene cittadino e della propria crisi coniugale. Gli viene in aiuto una giovane studentessa di razza identificata "non americana" (perché il melting pot post 11 settembre fa tanto share!), la quale ha la geniale idea di una raccolta di firme per l'indizione di un referendum popolare. Bean ci ha trovato perfino lo spazio di un menage a trois in questa commedia ed ecco sciorinate riflessioni profonde che ridondano psicanalisi tra le lenzuola. E se non doveste ancora esservi accontentati, perché, si sa, il pubblico d'oggi è molto esigente, ad allietarvi tra un vetro rotto e un cicalino stordante le battutine insipide e quanto mai inutili che uno stuccato e stucchevole William Hurt scambia con l'ombra annerita di William Baldwin. Non resta che chiedersi: almeno Tim Robbins, sprecato talento de Le ali della libertà, si sarà divertito a saltellare sui cofani e a distruggere tutte quelle macchine?
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frufru
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lunedì 10 dicembre 2007
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splendido
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Veramente un gran film, attendo con ansia l'uscita sperando che il doppiaggio italiano non faccia pena! Ottima la regia, splendida sceneggiatura, dialoghi eccellenti. Ottimo l'uso dello split screen anche se non sono un appassionato. Assolutamente da vedere!
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