Il mercante di pietre

Il film di Martinelli è ovviamente un film "a tesi", "militante", e in quanto tale didascalico, senza mezze misure, a grande impatto immediato. Non c'è bisogno che i vari critici si concentrino su questi aspetti con l'intento di denigrarlo in maniera "aulica": sarebbe sufficiente e meno ipocrita dichiarare che semplicemente non si è d'accordo con la tesi proposta (e magari spiegare cosa ci sia di così sbagliato o falso in ciò che ci presenta il regista). Ne ho visti tanti di film militanti come e più di questo, ma con tesi opposte e politically correct: in quei casi stranamente non ho visto tutti questi critici concentrarsi sugli aspetti "semplicistici" o "assoluti" propri dei film "a tesi". Detto questo, pur nella sua forma "tagliata con l'accetta", l'ho trovato coinvolgente, con musiche adatte e immagini a grande impatto emotivo. Entrando nel merito della tesi proposta, non riesco a trovare nulla di falso o contestabile. Cosa non è vero tra le affermazioni proposte nel film? Analizziamole. 1)I terroristi sono ormai tra noi e si confondono tra la folla senza possibilità di riconoscerli - Gli attentati di Londra furono organizzati da musulmani cittadini britannici perfettamente "integrati". 2)Le democrazie si svegliano sempre troppo tardi di fronte ai pericoli integralisti e assolutisti - Il caso della Germania nazista lo dimostra. 3)I musulmani non sono spinti verso il terrorismo dalla povertà - Gli attentatori in occidente sono tutti cittadini benestanti che traggono vantaggi dalla nostra società. 3)Non è vero che la colpa dell'integralismo islamico è dell'occidente e dei suoi "soprusi" - L'integralismo inteso come attentati, sharia (lapidazione di adultere, taglio della mano per i ladri, reato di apostasia punito con la morte...) e massacri degli "infedeli" esiste in Paesi come l'Indonesia, la Somalia, il Darfur, le Filippine, l'Algeria dove l'occidente (leggi USA) e le sue guerre non c'entrano nulla, e le motivazioni non possono essere ricondotte in alcun modo a noi occidentali. Questo dice Martinelli, e questa è la realtà. Che poi la maggioranza degli occidentali la rifiuti e preferisca non vederla perchè imporrebbe di fare qualcosa e di non cullarsi stancamente nel continuo senso di colpa per tutti i mali del mondo, compreso l'integralismo islamico, è un altro conto. Che tantissimi preferiscano aspettare il punto di non ritorno per rendersi conto del pericolo mortale costituito dall'assolutismo islamico non cancella di una virgola le verità sbattute in faccia a noi tutti da questo film. E il continuo tentativo di boicottarlo, con i critici tutti compatti nel criticarne la realizzazione con parole pesantissime e senza mezzi termini, così sensibili alla piccola provocazione nei loro confronti contenuta in una sola battuta del film ma che li ha fatti innervosire così tanto, è solo la dimostrazione che si vuole continuare a far chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Perchè tutti fanno finta di non ricordare le minacce e le nostre ambasciate messe a ferro e fuoco per quattro vignette, o le ragazze olandesi che in alcuni quartieri di Amsterdam non passano più perchè gli immigrati islamici sputano loro addosso, o che la maggioranza degli islamici inglesi vorrebbe la sharia in Inghilterra. Tutti fanno finta di dimenticare un altro coraggioso regista di nome Theo Van Gogh ammazzato in Olanda per un film che denunciava la violenza sulle donne nell'Islam. E magari pensano che in fondo in fondo se la sia cercata...