Calvaire

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Un film di Fabrice Du Welz. Con Laurent Lucas, Jackie Berroyer, Philippe Nahon, Jean-Luc Couchard, Brigitte Lahaie.
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Horror, durata 94 min. - Belgio, Francia, Lussemburgo 2004. MYMONETRO Calvaire * * 1/2 - - valutazione media: 2,76 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
baby firefly mercoledì 10 ottobre 2012
una stella per compassione Valutazione 1 stelle su cinque
80%
No
20%

Mai visto nulla di più tedioso. Calvaire è questo: un’ora e mezza di nulla più totale. Spiegatemi dov’è l’horror? Nel terrificante grugnito del piccolo maialino? Fatico a trovare le parole per esprimere il mio sconcerto dopo aver sprecato 87 minuti per un film così insulso. Scene clownesche sono piazzate a casaccio all’interno del film con l’unico scopo di allungare un brodo già troppo annacquato. Poca violenza, una trama esile, recitazione approssimativa, canti e pianti privi della benché minima e dovuta enfasi. [+]

[+] assolutamente d'accordo con la recensione! (di vighi)
[+] bah (di valentina allavevena)
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fabrizio dividi venerdì 31 maggio 2013
per amore di gloria Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Calvaire non è un horror ma un viaggio allucinato in non-luoghi popolati da comunità disperate e monosessuali. Il protagonista, un giovane e androgino cantante girovago, attraversa campagne irreali con il suo spettacolo tra case di riposo popolate da anziane ammiratrici, inquietanti e ambigue, e piazze di non ben precisati villaggi sperduti nella campagna. Quando il suo camper ha un guasto s’imbatte in vecchio albergatore che gradualmente gli conferisce il ruolo della sua ex compagna, sparita chissà quando e chissà dove, schiavizzandolo e relegandolo nella sua magione.
Il microcosmo malsano di folli e perversi personaggi che popolano il villaggio adiacente non è da meno e anche gli altri attribuiscono al giovane la personalità di Gloria, l’unica donna che abbia lasciato uno straccio di ricordo nella vita dei disperati bifolchi. [+]

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andrea b sabato 23 ottobre 2010
un discreto horror con un' ottima fotografia Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Marc Stevens è un cantante che si esibisce presso le case di riposo per anziani fino a che,durante un nuovo viaggio,il suo furgone in panne si ferma nelle vicinanze di un albergo nel quale inizierà il suo calvario.Questo talentuoso regista esordisce con un horror che si presenta diverso dal suo genere.Predominano le aree cupe e tetre con l' importante apporto di un bellissimo paesaggio innevato.Grande interpretazione dei personaggi psicolabili da parte degli attori che convincono in ogni scena e una bravissimo Laurent Lucas che si porta dalla sua parte la compassione dello spettatore.Straordinaria la musica e il momento in cui i pazzi del villaggio cominciano a ballare,rendendo la scena estremamente memorabile. [+]

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frz94 mercoledì 29 giugno 2011
calvaire Valutazione 3 stelle su cinque
58%
No
42%

 Il cantante girovago Marc Stevens, di ritorno da un concerto in una casa di riposo, mentre cerca di andare a Sud per la vigilia di Natale, passando per le lande deserte di un Belgio spettrale, perde la strada giusta e il suo furgoncino va in panne; dopo aver chiesto aiuto a un contadino del luogo, viene accolto calorosamente in una sperduta locanda dal proprietario Paul Bartel, che gli dà da mangiare e si mostra anche eccessivamente cortese. In realtà Bartel, credendo nella sua pazzia che Marc sia sua moglie Gloria, la quale lo aveva piantato in asso tempo addietro, dopo aver dato fuoco al furgoncino, precludendogli ogni possibilità di fuga, lo sequestra nella locanda. [+]

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gianleo67 martedì 19 agosto 2014
allucinata e truce metafora della condizione umana Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Cantante girovago a bordo di un furgone, si sposta dalla pensione per anziani dove ha intrattenuto e ammaliato le numerose e incartapecorite spettatrici femminili al luogo dove si esibirà in occasione delle festività natalizie. Smarritosi in una brumosa strada di campagna e con il mezzo in panne, viene accolto nella locanda di un ridanciano ed eccentrico albergatore che,dopo l'abbandono della moglie, vive da molto tempo in solitudine e senza il becco d'un cliente. Ben presto si accorgerà a proprie spese che il suo ospite, come la sparuta e primitiva comunità maschile che popola il luogo, vive da anni nell'attesa di una agognata e idealizzata presenza femminile. [+]

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noia1 domenica 8 marzo 2015
nella vale della follia Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
0%

Un uomo e la sua stabilità psicologica messa a dura prova. L’unica cosa che ho capito leggendo i commenti è che è un film da guardare, chi lo venera e chi ci spala merda sopra, se ci si discute sopra significa che sarà sicuramente meglio del migliore tra quelli consigliati e, proprio perché così dubbio nella qualità, io sono tra quelli che, col senno di poi, piuttosto che guardarlo si sarebbe bastonato la schiena in quell’ora e mezza. Il concetto di fondo è interessantissimo: il degrado mentale di un uomo. Malgrado il protagonista sia un artista, i tratti sono quelli caratteristici dell’uomo medio, discreto, cortese e distaccato. Fin da subito salta all’occhio la fotografia, bellissima e capace di affascinare anche nelle scene più noiose, quelle dove si spegnerebbe volentieri tutto quanto. [+]

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ennio martedì 25 dicembre 2018
occasione sprecata Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
0%

Il film mi è quasi piaciuto per un'ora, perchè presenta situazioni angoscianti, anche grottesche ed esilaranti, scarne di luoghi comuni horrorfilmici. Si vede che è un film "europeo" e non la solita accozzaglia di banalità hollywoodiane in cui l'horror è soggetto a precisi e rigorosi canoni interpretativi e situazionali. In "calvaire",  per esempio, non sono i carnefici ad innervosire lo spettatore co la loro esagerata stupidità, ma la vittima, eccessivamente piagnucolosa e mai veramente determinata ad uscire dall'incubo in cui si è ritrovata. Poi ci sono le bestialità con animali e un'atmosfera da lugubre manicomio di montagna, come se i degenti di "qualcuno volò sul nido del cuculo" si fossero trasferiti in blocco in uno sperduto paesino sulle montagne francofone. [+]

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