bullythekid
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sabato 5 gennaio 2002
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forse è sottovalutato...
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Bisogna rendere chiara una cosa: il confronto con "Il silenzo degli Innocenti" è impossibile, non perchè forma e contenuto di questo film siano peggiori ma perchè si tratta di due approcci diametralmente opposti. Laddove il film di Jonathan Demme era un'accurata analisi del comportamento umano, il film di Scott diventa un gustoso (in tutti i sensi) mercato di umorismo nero, effetti speciali alla Peter Jackson e sorrisi maliziosi che possono nascondere molte cose. Preso in questi termini, Hannibal è veramente sublime per come stravolge continuamente i punti di vista: ma Hannibal ci è amico o no? Come è stato osservato, non c'è bisogno di miti come quello di Hannibal Lecter ma l'umorismo nero e il ritmo nel cinema sono importanti e in questo versante Hannibal è proprio sottovalutato.
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Bisogna rendere chiara una cosa: il confronto con "Il silenzo degli Innocenti" è impossibile, non perchè forma e contenuto di questo film siano peggiori ma perchè si tratta di due approcci diametralmente opposti. Laddove il film di Jonathan Demme era un'accurata analisi del comportamento umano, il film di Scott diventa un gustoso (in tutti i sensi) mercato di umorismo nero, effetti speciali alla Peter Jackson e sorrisi maliziosi che possono nascondere molte cose. Preso in questi termini, Hannibal è veramente sublime per come stravolge continuamente i punti di vista: ma Hannibal ci è amico o no? Come è stato osservato, non c'è bisogno di miti come quello di Hannibal Lecter ma l'umorismo nero e il ritmo nel cinema sono importanti e in questo versante Hannibal è proprio sottovalutato. La morte di Pazzi (Hannibal è cattivo), l'uccisione del sequestratore a Firenze (Hannibal è buono), la sequenza, davvero shockante, dei maiali conclusa con la morte di Verge (Hannibal è buono) e il pezzo di cranio dato in pasto al bambino (Hannibl è cattivo). Alla faccia!
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(di tyler durden)
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zio roby
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domenica 1 aprile 2001
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bassa macelleria holliwoodiana
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tutti grandi attori mal assortiti e mal utilizzati tranne il magico hopkins. Il film non ha nulla di interessante se non il buon standard di lavorazione che riescono ad avere oggi molti films prodotti in America soprattutto per fare cassetta. Se dentro di me ci fosse un Lecter darei le dimissioni da uomo, con questo voglio rispondere a chi dice che chi non l'apprezza non si intende di films
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darko
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sabato 17 febbraio 2007
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scott rappresenta meglio il mondo di lecter
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Posso dirvi che Firenze, dove vivo sin dalla nascita, è stata ritratta benissimo da Scott in tutta la sua essenza.
L'intreccio è assolutamente perfetto, Hopkins divino e la Moore rappresenta bene il cambiamento interiore avvenuto in Clarice dopo l'incontro con Lecter.
HANNIBAL, lo dico per chi cercava una replica delle sensazioni suscitate dal disturbante primo capitolo della saga, diretto da Jonathan Demme, è un film completamente diverso che però rende uguale giustizia allo spirito del personaggio di Lecter e tutto ciò che ruota intorno a lui. L'F.B.I. e La Polizia italiana, e i rispettivi poliziotti che gli stanno alle calcagna: Giannini nell'episodio italiano e la magnifica Julianne Moore nell'epilogo finale americano, nel ruolo di Clarice, che nel primo film era stato di Jodie Foster.
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Posso dirvi che Firenze, dove vivo sin dalla nascita, è stata ritratta benissimo da Scott in tutta la sua essenza.
L'intreccio è assolutamente perfetto, Hopkins divino e la Moore rappresenta bene il cambiamento interiore avvenuto in Clarice dopo l'incontro con Lecter.
HANNIBAL, lo dico per chi cercava una replica delle sensazioni suscitate dal disturbante primo capitolo della saga, diretto da Jonathan Demme, è un film completamente diverso che però rende uguale giustizia allo spirito del personaggio di Lecter e tutto ciò che ruota intorno a lui. L'F.B.I. e La Polizia italiana, e i rispettivi poliziotti che gli stanno alle calcagna: Giannini nell'episodio italiano e la magnifica Julianne Moore nell'epilogo finale americano, nel ruolo di Clarice, che nel primo film era stato di Jodie Foster. Notevole e dalle tinte blackhumoristiche anche l'episodio vendicativo in cui Gary Oldman (irriconoscibile per via di una protesi facciale mostruosa) interpreta un vecchio paziente di Lecter, un grande proprietario di beni, che vuole riscattare a tutti i costi la propria figura sfregiata uccidendo il suo carnefice che adesso si nasconde in Toscana. Questo è un film - a differenza di quello dalle atmosfere ossessive, disturbanti e intimiste di Jonathan Demme - più arioso, per così dire, e le immagini sono "deliziose", come direbbe Hannibal stesso. Il tutto accompagnato da una colonna sonora costellata di classicismo a iosa, insomma si respira per la prima volta (prima dell'attuale film sulla gioventù di Hannibal) l'aria europea che fa parte dell'anima di Lecter.
Un film godibile e scanzonato e, fra l'altro, che conclude degnamente il discorso appena e male accennato ne IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, sull'attrazione prima platonica ma poi anche fisica fra la bella - Clarice - e la bestia - Hannibal il cannibale.
Il nostro caro Ridley (autore di una manciata di film di successo planetario, I DUELLANTI, BLADE RUNNER, THELMA E LOUISE, IL GLADIATORE) gioca a far familiarizzare il pubblico con la persona di Lecter, entra nel suo mondo raffinato e allo stesso tempo sanguinario e malato, e il montaggio finale in casa di Clarice ci mostra quanto sia abile nel manipolare il concetto di "senso" che il cinema dovrebbe innestare nell'osservatore.
RED DRAGON e il nuovo film sulla gioventù di Hannibal sono due capitoli inutili, il fatto che Hopkins in uno sia presente in pochissime scene e nell'altro non ci sia per niente non è da poco, che non aggiungono niente a questi primi due capolavori.
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spalla
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martedì 9 giugno 2009
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meglio di quanto pensavo
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Mi aspettavo solo l'immancabile sequel di un titolo di successo, decisamente inferiore all'originale. Ed in effetti Hannibal è sicuramente inferiore a "Il Silenzio Degli Innocenti", così come Julianne Moore non può assolutamente competere con Jodie Foster. Però questo film ha anche tanti buoni elementi che lo riscattano. Intanto Hannibal Lecter è sempre lui, ottimo Hopkins come nel primo film. In più qui si aggiunge un bravissimo Giancarlo Giannini, la cui performance è a mio parere notevole. Discreta anche Julianne Moore, che fa certamente del suo meglio. Davvero insipido e fuori parte Ray Liotta invece. Altro pregio del film sono le bellissime ambientazioni, in gran parte italiane. La suspence, per quanto un po' inferiore a quella del film precedente è assicurata e regge bene anche la trama.
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Mi aspettavo solo l'immancabile sequel di un titolo di successo, decisamente inferiore all'originale. Ed in effetti Hannibal è sicuramente inferiore a "Il Silenzio Degli Innocenti", così come Julianne Moore non può assolutamente competere con Jodie Foster. Però questo film ha anche tanti buoni elementi che lo riscattano. Intanto Hannibal Lecter è sempre lui, ottimo Hopkins come nel primo film. In più qui si aggiunge un bravissimo Giancarlo Giannini, la cui performance è a mio parere notevole. Discreta anche Julianne Moore, che fa certamente del suo meglio. Davvero insipido e fuori parte Ray Liotta invece. Altro pregio del film sono le bellissime ambientazioni, in gran parte italiane. La suspence, per quanto un po' inferiore a quella del film precedente è assicurata e regge bene anche la trama. Consigliato a tutti i fan del personaggio, soprattutto a quelli a cui il finale di "Il Silenzio Degli Innocenti" aveva lasciato un po' l'amaro in bocca.
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val82
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martedì 26 giugno 2001
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bravo ridley!
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Anche in questa ennesima prova di talento, Ridley Scott non delude: dirige gli attori in modo ineccepibile (Hopkins e Giannini dimostrano ancora una volta di essere due grandi attori) e sorprende lo spettatore per l'eccezionale visionarietà di ogni singola inquadratura. Va oltre l'essenza commerciale dell'operazione, le sequenze girate a Firenze sono di un lirismo straordinario. In dirittura d'arrivo, la sceneggiatura perde un po' di mordente, sfociando inevitabilmente nel grottesco. Nonostante ciò, resta un buon film, diretto e interpretato magnificamente. Da non confrontare con "Il silenzio degli innocenti": si tratta di un film a sé stante.
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alessandro catalano
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mercoledì 23 gennaio 2002
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hannibal lecter é tornato
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Dopo dieci anni finalmente arriva il seguito del bellissimo "Silence of the lambs". In "Hannibal" ritroviamo il geniale dottor Hannibal Lecter, scappato a Firenze, dove vive serenamente sotto un'altro nome. Sulle sue tracce ci sono un'ispettore di polizia (G.Giannini), il detective Clarice Starling (J.Moore) e un uomo miracolosamente sopravvissuto all'aggressione del dottor Lecter (G.Oldman). Di sicuro "Hannibal" non regge in confronto col precedente di Johnatan Demme, ma rimane comunque un buon film, che da parte sua ha un'ottima atmosfera, una stupenda ambientazione e dei bravissimi attori (Julianne Moore sostituisce degnamente Jodie Foster). La scena del cervello di Ray Liotta cucinato in padella é già diventata famosa.
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Dopo dieci anni finalmente arriva il seguito del bellissimo "Silence of the lambs". In "Hannibal" ritroviamo il geniale dottor Hannibal Lecter, scappato a Firenze, dove vive serenamente sotto un'altro nome. Sulle sue tracce ci sono un'ispettore di polizia (G.Giannini), il detective Clarice Starling (J.Moore) e un uomo miracolosamente sopravvissuto all'aggressione del dottor Lecter (G.Oldman). Di sicuro "Hannibal" non regge in confronto col precedente di Johnatan Demme, ma rimane comunque un buon film, che da parte sua ha un'ottima atmosfera, una stupenda ambientazione e dei bravissimi attori (Julianne Moore sostituisce degnamente Jodie Foster). La scena del cervello di Ray Liotta cucinato in padella é già diventata famosa.
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ilbeda
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sabato 18 luglio 2015
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uno splatter prevedibile e senza senso
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E' girato a Firenze, ma Firenze e' solo uno sfondo, una scusa per
allungare una trama inconsistente; se quanto vi avviene fosse tolta la città
nulla cambierebbe del film.
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E' girato a Firenze, ma Firenze e' solo uno sfondo, una scusa per
allungare una trama inconsistente; se quanto vi avviene fosse tolta la città
nulla cambierebbe del film.
A parte i superpoteri di Hannibal : telepatia, superforza,
invincibilita', invulnerabilita', invisibilita' agli animali ecc ecc
(ci manca solo che voli), il film e' del tutto irreale, niente
suspance, niente sperimentazione in regia, nessun personaggio "forte"
(Francesca Neri e' tappezzeria, Giannini un avido poliziotto italiano stupido) ed il film rimane tale anche cercando di ignorare i fatti assurdi che si svolgono in P.za Signoria e la totale assenza di conseguenze di qualsiasi genere a quanto li' a dir poco molto
improbabilmente accade.
Un altro aspetto tragicomico e' la presentazione che si fa
dell'Italia: assurdi preti vestiti di nero con tanto di cappello, tre pecorari sardi puzzolenti, polizia superficiale e incompetente.
Se poi consideriamo che da inesistenti telefoni si danno istruzioni per tedeschi francesi e spagnoli in lingua italiana il film appare veramente comico (in precedenza l'ultimo poliziotto di periferia mangiatore di cibo cinese riceve sul suo telefono personale una chiamata diretta dell'fbi, telefonata nella quale il nostro risponde e
parla tranquillamente in italiano, o forse e' inglese, parlano tutti la stessa lingua e non si sa quale sia, ma che importa??!!).
Per finire un tocco di classe: Giannini, commissario di polizia, viene sempre chiamato Commendatore, posso capire che Scott possa anche essere confuso sula vita in Italia, ma che i doppiatori abbiano mantenuto tale titolo a Giannini non trova spiegazione credibile ne' incredibile.
In cosa si risolve il film? In un "urlo" di Munch vivente , un frittino di cervello in padella e 3 budella al vento.
Per concludere risulta nient'altro che un prevedibile splatter, un B
movie molto pubblicizzato mentre di R. Scott rimangono 2 cose:
Firenze fumosa che richiama Blade Runner (sinceramente incomprensibile)
il nome nei titoli.
Altri tempi quelli de "I duellanti", ma il tempo passa per tutti, purtroppo, e si vede.
PS: Hopkins e' monoespressivo tanto che avrebbero potuto chiamare Stallone a sostituirlo...davvero un capolavoro questo film!
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gustibus
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venerdì 30 giugno 2017
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film molto personale e sottovalutato
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Sicuramente vado contro-corrente ma HANNIBAL E'proprio un film con la firma prestigiosa di R.Scott!..Secondo me l'errore principale nel dare il giudizio e'quello di fare il confronto con il capolavoro di Demme "Il silenzio degli innocenti".. C'e'il personaggio del Dott.Lecter(superbo Hopkins!!),ce'Clarice Starling(bravissima J.Moore)..la storia completamente personalizzata dal regista.Ambientata in parte a Firenze vista con gli occhi di Scott anche qui..(stentavo a riconoscerla!)..qui fotografata tipo la Roma del " gladiatore"..montaggio del nostro P.Scalia...musica stupenda e in tono col film di Hans Zimmer..il personaggio di,Hannibal e'sicuro e molto violento,specialmente quando deve uccidere l'ispettore Pazzi(G.
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Sicuramente vado contro-corrente ma HANNIBAL E'proprio un film con la firma prestigiosa di R.Scott!..Secondo me l'errore principale nel dare il giudizio e'quello di fare il confronto con il capolavoro di Demme "Il silenzio degli innocenti".. C'e'il personaggio del Dott.Lecter(superbo Hopkins!!),ce'Clarice Starling(bravissima J.Moore)..la storia completamente personalizzata dal regista.Ambientata in parte a Firenze vista con gli occhi di Scott anche qui..(stentavo a riconoscerla!)..qui fotografata tipo la Roma del " gladiatore"..montaggio del nostro P.Scalia...musica stupenda e in tono col film di Hans Zimmer..il personaggio di,Hannibal e'sicuro e molto violento,specialmente quando deve uccidere l'ispettore Pazzi(G.Giannini)in una vera impiccagione di stampo medioevale.La scena dei maiali che fanno il lauto pasto con una conoscenza intima del dottore,che poi inizia splendidamente con questo personaggio sfigurato daLecter...fino al finale ...un po' sorridente quando si mangia le cervella ben cotte..e poi le dara' da mangiare ad un...bimbo.Tutto cio'o si accetta o si bastona con la critica come ha fatto anche il pubblico in questo forum.Non dimentichiamo che forse il migliore di tutti i capitoli e'MANHUNTER"di A.Mann...ma in Italia non si conosceva ancora bene Lecter.Chi ama R.scott il film e' da vedere!eccome!da menzionare i nostri caratteristi italiani e F.Neri..cosi'bello e buona che Hannibal se la vuole mangiare con i piselli.
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ire.fior
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sabato 25 agosto 2012
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dicreto, ma non urli al miracolo...
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Ho visto tutti i film della trilogia e personalmente questo è il film che mi è piaciuto di meno. Non perchè non sia un buon prodotto, ma perchè paragonato ai precedenti resta un po' oscurato. Hopkins interpreta il suo personaggio in modo magistrale, come sempre, ed è l'ancora di salvezza di tutto il film. La nuova agente Clarice ( Julianne Moore ) è molto meno convincente della Foster nel "Silenzio degli innocenti" e questo a mio avviso è una delle pecche più consistenti del film. Trovo che Ridley Scott abbia fatto un ottimo lavoro con la regia : nonostante buona parte della scenografia è Firenze, non si è perso in inutili riprese vogliosamente pompose e spettacolari ( come a molti americani piace ) ma si è limitato al minimo essenziale utile a contestualizzare la vicenda e i personaggi.
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Ho visto tutti i film della trilogia e personalmente questo è il film che mi è piaciuto di meno. Non perchè non sia un buon prodotto, ma perchè paragonato ai precedenti resta un po' oscurato. Hopkins interpreta il suo personaggio in modo magistrale, come sempre, ed è l'ancora di salvezza di tutto il film. La nuova agente Clarice ( Julianne Moore ) è molto meno convincente della Foster nel "Silenzio degli innocenti" e questo a mio avviso è una delle pecche più consistenti del film. Trovo che Ridley Scott abbia fatto un ottimo lavoro con la regia : nonostante buona parte della scenografia è Firenze, non si è perso in inutili riprese vogliosamente pompose e spettacolari ( come a molti americani piace ) ma si è limitato al minimo essenziale utile a contestualizzare la vicenda e i personaggi. Il film nel complesso è discreto e a tutti colori che restano sempre affascinati dalle interpretazioni di Hopkins, consiglio di vederlo!
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byrne
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giovedì 22 agosto 2013
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iniziamo a capitalizzare sul personaggio...
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Il Silenzio degli Innocenti è uno dei mostri sacri del thriller moderno. Raffinato, stilisticamente rivoluzionario e chi più ne ha più ne metta. RIdley Scott è un grande regista. Con alti e bassi, ma un grande regista. In particolare non si possono negargli un talento visivo fiammeggiante, una sbalorditiva capacità di costruire le atmosfere e una straordinaria versatilità, avendo attraversato buona parte dei generi cinematografici (almeno a grandi linee). Alle prese con un simile personaggio, e con una simile responsabilità, Scott aveva due scelte. La prima: essere di nuovo il rivoluzionario autore di I Duellanti, Alien e Blade Runner, e perciò spiazzare con qualcosa di estremamente diverso dal capostipite di Demme (anche se questo titolo spetterebbe a buon diritto a Manhunter-frammenti di un omicidio di Mann).
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Il Silenzio degli Innocenti è uno dei mostri sacri del thriller moderno. Raffinato, stilisticamente rivoluzionario e chi più ne ha più ne metta. RIdley Scott è un grande regista. Con alti e bassi, ma un grande regista. In particolare non si possono negargli un talento visivo fiammeggiante, una sbalorditiva capacità di costruire le atmosfere e una straordinaria versatilità, avendo attraversato buona parte dei generi cinematografici (almeno a grandi linee). Alle prese con un simile personaggio, e con una simile responsabilità, Scott aveva due scelte. La prima: essere di nuovo il rivoluzionario autore di I Duellanti, Alien e Blade Runner, e perciò spiazzare con qualcosa di estremamente diverso dal capostipite di Demme (anche se questo titolo spetterebbe a buon diritto a Manhunter-frammenti di un omicidio di Mann). La seconda: affidarsi al proprio innato senso dell'intrattenimento e creare qualcosa di appetibile, facile e ben confezionato. Sono spiacente del responso che devo dare a chi mi stesse leggendo senza aver visto il film. Scott ha scelto la via facile. Ben diretto e fotografato, piacevolmente influenzato dalla parte italiana del cast (nettamente superiore in certi casi, vedere Giannini, a quella anglofona), a tratti anche capace di creare una certa suspance. Ma manca la capacità del predecessore di disturbare, di scavare nei sentimenti dei protagonisti per uncinarsi prepotentemente alla psiche dell'attonito spettatore. Non c'è un solo personaggio che resti impresso (ne Il Silenzio non ce n'era uno che si scordasse, da Crawford a Buffalo Bill), l'azione finisce per soffocare la riflessione, la violenza per stritolare inesorabilmente il più Hitchcockiano vedo-non vedo dei giochi di tensione del film del '91. In pratica, si da' sfogo alla curiosità morbosa dello spettatore, regalandogli il Lecter più "pop" (scusate il termine): non più un personaggio machiavellico e tre passi avanti a tutto il mondo anche nella sua cella di Baltimora, ma un macellaio con un vocabolario (neppure tanto) più raffinato del più banale serial killer. Mal affrontato il rapporto con la Starling, in precedenza così appassionante e teso. E nota negativa sui due protagonisti. La Moore è un'attrice di talento. E dispiace che (per forza di cose) si sia ritrovata nel ruolo che fu di una Jodie Foster in stato di assoluta grazia. Perchè per chi ha presente cosa fosse l'altra Clarice, questa è piatta, priva d'anima, stereotipata e dopata per sembrare un personaggio alla Soldato Jane (Scott e i suoi scheletri nell'armadio). E Hopkins? Professionale. Ma niente di più. E non venitemi a dire che quest'interpretazione di Lecter regge il confronto con quei 18 minuti stringatissimi che gli valsero l'oscar. Perchè, anche qui, non c'è paragone. Oldman, truccato con maestria, è un altro personaggio di cui si poteva fare tranquillamente a meno. Decisamente sprecata l'eccezionale location
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