Fuga da Los Angeles

il FILM è abbastanza deludente se ci si aspetta di ricadere nell'alone di storia del cinema che è "1997". Appare evidente la spinta commerciale che ha spinto il regista a girare il film e il protagonista a recitarlo. Ma IENA "snake" Plissken è sempre lo stesso e anche gli effetti speciali finti alla Carpenter. Il FILM e grossolano ma alla fine il RISVEGLIO! La scena finale vale tutto il film ! Le fine della civiltà basata sull'energia elettrica e il ritorno agli albori per far rinascere (si spera) una civiltà migliore e meno corrotta ! per il solito capriccio di IENA contro le regole strette della società. Da ricordare alla fine di un film da dimenticare..

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Un altro, splendido, film di Carpenter; somiglia un pò troppo all'antecedente 1997 Fuga da New York (ne è quasi la fotocopia) ma poco importa: il prototipo era talmente meraviglioso che un remake nostalgico (girato peraltro dallo stesso regista) non poteva che venire bene. Rimane il solito (godibile) cocktail di violenza, azione e humour (stavolta con impennate che raggiungono punte di grottesco) girato con un ritmo frenetico e senza sosta. Sempre di grande effetto la suggestiva ambientazione notturna e di ottimo impatto alcune trovate (come la clinica chirurgica, la partita o la discesa su L.A. con il deltaplano). In più rispetto a Fuga da New York: lo splendido finale apocalittico; in meno: stavolta Carpenter se la cava meno bene nel tratteggio dei personaggi. [+]

Un altro, splendido, film di Carpenter; somiglia un pò troppo all'antecedente 1997 Fuga da New York (ne è quasi la fotocopia) ma poco importa: il prototipo era talmente meraviglioso che un remake nostalgico (girato peraltro dallo stesso regista) non poteva che venire bene. Rimane il solito (godibile) cocktail di violenza, azione e humour (stavolta con impennate che raggiungono punte di grottesco) girato con un ritmo frenetico e senza sosta. Sempre di grande effetto la suggestiva ambientazione notturna e di ottimo impatto alcune trovate (come la clinica chirurgica, la partita o la discesa su L.A. con il deltaplano). In più rispetto a Fuga da New York: lo splendido finale apocalittico; in meno: stavolta Carpenter se la cava meno bene nel tratteggio dei personaggi. Non è di minore importanza la sceneggiatura: Carpenter sa di dirigere un fumettone e non prende nessun dialogo sul serio: meno male! Da questo e altro si capisce se un regista è bravo o formidabile e Carpenter rientra senz'altro tra questi ultimi. [-]

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Un anno prima del 1997, anno in cui si svolgeva il precedente episodio con protagonista Jena Plisskenn (Kurt Russell), John Carpenter sposta il mitico personaggio nel nuovo millennio, trasferendo l'azione da New York a Los Angeles con lo stesso mix di azione e violenza, condita all'umorismo sardonico del personaggio chiave. Peccato che il nuovo film sia troppo prevedibile, quasi una ricalcatura di "Fuga da New York" con la stessa buona idea di base, una bella compagnia di interpreti - tra cui la nostra Valeria Golino e Steve Buscemi - e uno spettacolo di grande impatto. Russell (stavolta anche in veste di cosceneggiatore) e i compagni sono in gran forma, non lo è Carpenter che non ha saputo dare una degna continuazione al suo eroe più famoso dopo il killer Michael Myers di "Halloween".

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Più che un sequel, questo film è a mio parere da considerarsi un remake di "1997 Fuga da New York". La trama è praticamente identica, cambia qualche dettaglio, ma la struttura è la stessa, incluso il finale beffardo. E come quasi tutti i remake, anche questo è decisamente inferiore all'originale. E' vero che qui ci sono più effetti speciali e più spettacolo, vista la grande evoluzione della tecnologia negli anni tra i due film. Ma il protagonista non è brillante come nel film precedente e tutta la storia, oltre a non avere l'originalità del predecessore, sa anche molto di già visto. Non mancano poi rozzezze, banalità e luoghi comuni. Direi quindi che questo film, per quanto possa comunque piacere a chi ha apprezzato il predecessore o ai fan del genere, non si distacca dalla routine.

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