anonimo
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venerdì 4 marzo 2005
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un film spassosissimo
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Quattro trentenni fuori corso, per diverse ragioni, devono assolutamente prendere la laurea. I quattro amici vivono in un appartamento a Firenze. C'è un clima di insoddisfazione. Arriva la Cucinotta a dare un po' di adrenalina. Gli esami vanno tutt'altro che bene. Alla fine, anche se la laurea non arriverà ci si può sempre divertire con le piccole cose. Grande successo di pubblico, e può essere comprensibile: per una volta assistiamo a qualcosa di serenamente univoco, senza astrusi messaggi della provincia italiana.
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barmario
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mercoledì 30 dicembre 2009
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buona la prima per pieraccioni
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Un buon esordio per Pieraccioni; un film semplice, senza troppe pretese e per questo riuscito. Quanti di noi si sono rivisti in quei quattro "bambinoni"? Peccato solo che nei film successivi tutti gli attori (e Pieraccioni anche come regista), eccetto Tognazzi, non siano riusciti ad andare troppo oltre quei perdonaggi.
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rob8
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venerdì 27 luglio 2018
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siparietti comici più o meno riusciti
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Pieraccioni esordisce nella regia e, sorretto da Veronesi nella scrittura, cuce indosso a quattro nuovi “vitelloni”, una commedia leggera costituita nella sostanza da un insieme di siparietti comici più o meno riusciti.
Il pregio del film sta nella aperta volontà di rimanere nei canoni agrodolci del genere, omaggiando il modello toscano per eccellenza, quello di Mario Monicelli, il quale ricambierà prestando la sua voce in doppiaggio ad uno dei personaggi della successiva e fortunata prova di Pieraccioni, “Il ciclone”.
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elgatoloco
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venerdì 8 aprile 2022
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tipicamente toscano, anzi fiorentino
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"I Laureati"(Leonardo pieraccioni, anche autore di soggetto e sceneggiatura con Giovanni Veronesi, 1995)´film d'esordio di Pieraccioni, nel quale, un po'come in"A Ovest di Paperino"(ALessandro Benvenuti, 1981), quattro fuori corso(pi} che"laureati", studenti appunto con qualche pecca,,,)si trastullano aspettando il successo, ma tutto va loro male o comunque non come desiderano. Esordio in TV per uno, amori per altri due, tutto non come dovrebbe andare(anche perch¨mancano i presupposti, per cos' dire)ma, insomma, "sbarcano"la vita(pi} che"il lunario", vista anche l'entita' dei prezzi e il tasso inflattivo in costante crescita), con qualche tonfo er qulche molto modesto successo, fino alla sequenza, nella quale, festeggiando il compleanno di uno di loro, dovendo pagare un contro salato in un ristorante del centro(siamo a Firenze, ove non si sia capito), inscenano una fuga degna di miglior causa.
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"I Laureati"(Leonardo pieraccioni, anche autore di soggetto e sceneggiatura con Giovanni Veronesi, 1995)´film d'esordio di Pieraccioni, nel quale, un po'come in"A Ovest di Paperino"(ALessandro Benvenuti, 1981), quattro fuori corso(pi} che"laureati", studenti appunto con qualche pecca,,,)si trastullano aspettando il successo, ma tutto va loro male o comunque non come desiderano. Esordio in TV per uno, amori per altri due, tutto non come dovrebbe andare(anche perch¨mancano i presupposti, per cos' dire)ma, insomma, "sbarcano"la vita(pi} che"il lunario", vista anche l'entita' dei prezzi e il tasso inflattivo in costante crescita), con qualche tonfo er qulche molto modesto successo, fino alla sequenza, nella quale, festeggiando il compleanno di uno di loro, dovendo pagare un contro salato in un ristorante del centro(siamo a Firenze, ove non si sia capito), inscenano una fuga degna di miglior causa... "Mitico", diciamo cos¿. Bisogna essere o fiorentini o fiorentini acquisiti(come chi stende questa"recensione")per entrare nello spirito di questa comicit{, sempre pervasa di una tristezza che non "trascende"mai, che si contiene sempre, fermandosi a un certo punto, evitando quello che si definirebbe un"abisso di disperazione", una"malattia mortale"neokiergegaardiana, che sarebbe decisamente fuori luogo. Tra via del Parioncino(ceento pieno o quasi)e il quartiere di San Frediano(nuovo"centro"per happening e comunque dal punto di vista del gradimento anche online), con qualche piccolo de'tour fuori Firenze, la vicenda dei quattro amici che non consumano la vita e neppure la giovinezza(sono trantenni, dunque appunto fuori corso, con la sequenza di un esame degno di miglior causa non meno dell'accenntata sequenza della fuga post.conto ...)tra aspettative neppure prese troppo sul serio e quel "senso di rimpianto"che comunque ci vuole. Pieraccioni, che avrebbe solo voluto interpretare il film, senza dirigerlo, firma invece un bel film d'esordio, senza sfigurare come interprete, Massimo Ceccherini, dal canto suo, non delude totalmente come cabarretista, Gian Marco Tognazzi si dimostra un buon"competitor", Tosca d'Aquino ´brava, Rocco Papaleo e Alessandro Haber(quest'ultimo come prof."esstenzialista")sono decisamente a liveleli notevoli, dove Haber commuove divertendo, virt} altrimenti rara. El Gato
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