Alessandra Levantesi
La Stampa
Per il suo esordio nel cinema, il canadese Robert Lepage si ispira ad Alfred Hitchcock, che a Québec realizzò nel ‘52 Io confesso, dove il prete Montgomery Clift, accusato di un delitto, non può discolparsi pur conoscendo il nome dell’assassino per non tradire il segreto della confessione. E quello che avviene in Il confessionale: proprio nella chiesa in cui il cineasta inglese (lo impersona un sosia convincente) sta girando, un giovane reverendo viene sospettato di aver ingravidato la domestica sedicenne della parrocchia, la quale solo con lui si è confidata all’ombra delle grate. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (1679 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 19 maggio 1995