aldo debernardi
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domenica 29 luglio 2001
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massi-gasparri in un film da non perdere
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Il polizziotto Mark Patti (F. Gasparri) riesce casualmente ad entrare in contatto con due terroristi (J. Stheiner e M. Michelangeli) che in quel periodo avevano colpito a Roma. Pur essendo il suo superiore (G. Albertini) assolutamente contrario al mantenimento del contatto, purtuttavia Mark si improvvisa agente della squadra antiterrorismo e decide di collaborare con i due per arrivare ai "Capi" del terrorismo internazionale.
Dopo aver partecipato attivamente ad atti criminosi a Vienna, pur avendo informato tempestivamente il capo dei servizi antiterroristici austriaci Altman (J.Saxon)al fine di evitare che questi andassero a buon fine, Mark giunge alla conclusione che vi è collusione tra polizia e terrorismo.
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Il polizziotto Mark Patti (F. Gasparri) riesce casualmente ad entrare in contatto con due terroristi (J. Stheiner e M. Michelangeli) che in quel periodo avevano colpito a Roma. Pur essendo il suo superiore (G. Albertini) assolutamente contrario al mantenimento del contatto, purtuttavia Mark si improvvisa agente della squadra antiterrorismo e decide di collaborare con i due per arrivare ai "Capi" del terrorismo internazionale.
Dopo aver partecipato attivamente ad atti criminosi a Vienna, pur avendo informato tempestivamente il capo dei servizi antiterroristici austriaci Altman (J.Saxon)al fine di evitare che questi andassero a buon fine, Mark giunge alla conclusione che vi è collusione tra polizia e terrorismo.
Deluso e amareggiato Mark continua lo stesso a collaborare con i due terroristi Paul e Olga fino al giorno in cui, seguendo un corriere che gli aveva consegnato 400.000$ per una valigetta di droga, riesce ad arrestare un presunto grande capo del terrorismo austriaco.
Ottimo film di azione, perfettamente ambientato negli anni di piombo (1976), lascia un forte messaggio sulla valenza del terrorismo come mezzo finalizzato allo spaccio della droga, al traffico d'armi, alla prostituzione, per far cadere Governi.
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woody62
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giovedì 24 agosto 2023
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l''ultimo ruolo di uno sfortunato gasparri
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Terzo e ultimo capitolo della serie con protagonista Mark/Gasparri diretto da Stelvio Massi. I primi due erano poliziotteschi classici, questo episodio invece vira su una trama diversa, più legata al terrorismo internazionale con complicità ambigue e doppiogiochiste negli apparati dello Stato. Mark, non più commissario ma semplice agente, si infiltra in una cellula di terroristi che gravitano tra Milano, Roma e Vienna. Quando chiede il supporto del suo superiore (John Saxon, spesso presente nei film del genere) si accorge che qualcosa non quadra. Alla fine sbaraglierà la banda, ma non certo i mille tentacoli che la guidavano.
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Terzo e ultimo capitolo della serie con protagonista Mark/Gasparri diretto da Stelvio Massi. I primi due erano poliziotteschi classici, questo episodio invece vira su una trama diversa, più legata al terrorismo internazionale con complicità ambigue e doppiogiochiste negli apparati dello Stato. Mark, non più commissario ma semplice agente, si infiltra in una cellula di terroristi che gravitano tra Milano, Roma e Vienna. Quando chiede il supporto del suo superiore (John Saxon, spesso presente nei film del genere) si accorge che qualcosa non quadra. Alla fine sbaraglierà la banda, ma non certo i mille tentacoli che la guidavano. Film accettabile, senza grandi ambizioni, che riscuoterà un successo inferiore agli episodi precedenti. Soggetto e sceneggiatura di De Caro e Sacchetti restano nel classico, anche se citano in modo evidente la strage nella sede sotto copertura dei servizi segreti, con il protagonista che si salva solo per caso, tratta pari pari dal bellissimo “I tre giorni del condor” (regia di Pollack con Robert Redford), uscito proprio l'anno prima. Franco Gasparri proveniente dal mondo dei fotoromanzi è abbastanza credibile nel ruolo che affronta con una certa impudenza e spavalderia romanesca. Purtroppo però questo fu il suo ultimo film. La sua carriera si interruppe quattro anni dopo, nel 1980, per un grave incidente di moto che lo costrinse in carrozzella poco più che trentenne.
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