Noir di rara intelligenza drammaturgica, che mescola con avvincente e soddisfacente alchimia due temi classici del genere: da una parte abbiamo la tipica donna fatale portatrice di sventura, interpretata da una stupenda Scott ( preferibile ascoltarla in versione originale, così da rimanere ammaliati dalla sua sensualissima voce ); dall'altra, invece, le altrettanto tipiche peripezie a cui un piccolo borghese va incontro quando cerca di sfuggire alla sua routine quotidiana. Regia sobria ma sottilmente abile nel sottolineare la criticità crescente dell'intrigo,e perfetta nella direzione del cast, in cui spicca, nei panni di uno stalker tessitore di perfide trame, un Raymond Burr di micidiale e glaciale cattiveria.