amybeth
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sabato 28 marzo 2009
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il "film" per eccellenza
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un film eccezionale,con attori meravigliosi e con 11 oscar sulle spalle,un caso senzA Precedenti nella storia del cinema.Giudicato da molti a buon diritto come il più grande film di tutti i tempi in una cornice dettagliata e sontuosa,con musiche ormai leggendarie e frasi ormai inserite nel gergo popolare,è veramente un capolavoro,un pilastro della storia del cinema.
Per 37 anni è stato in testa alle classifiche,e tuttora sebbene i nuovi film con maggiori effetti speciali lo abbia ormai superato ai botteghini,Via col Vento è un film storico,un capolavoro,l'apogeo della cinematografia hollywoodiana.Con il suo cast di attori popolarissimi(Vivien Leigh,Clark Gable,Olivia de Havilland,Leslie Howard)è veramente un pezzo di storia,otre che ad una meravigliosa interpretazione del "Film" per eccellenza.
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un film eccezionale,con attori meravigliosi e con 11 oscar sulle spalle,un caso senzA Precedenti nella storia del cinema.Giudicato da molti a buon diritto come il più grande film di tutti i tempi in una cornice dettagliata e sontuosa,con musiche ormai leggendarie e frasi ormai inserite nel gergo popolare,è veramente un capolavoro,un pilastro della storia del cinema.
Per 37 anni è stato in testa alle classifiche,e tuttora sebbene i nuovi film con maggiori effetti speciali lo abbia ormai superato ai botteghini,Via col Vento è un film storico,un capolavoro,l'apogeo della cinematografia hollywoodiana.Con il suo cast di attori popolarissimi(Vivien Leigh,Clark Gable,Olivia de Havilland,Leslie Howard)è veramente un pezzo di storia,otre che ad una meravigliosa interpretazione del "Film" per eccellenza.
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mondolariano
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lunedì 18 aprile 2011
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il "film dei film" rimpiange il mondo del sud
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Potrà non piacere a molti, soprattutto a chi detesta i fazzoletti strappalacrime e il cinema melodrammatico. Ma “il film dei film” non è solo retorica: è uno smisurato affresco epico inciso nell’immaginario collettivo. Difficile dire da dove derivi la sua leggenda, un mito che superò subito il successo del romanzo originale. Forse dagli attori, forse dalla smaltata cornice scenografica, forse dall’uso del technicolor (mai così brillante prima di allora), forse dalla lunghezza monumentale della pellicola... Un po’ di tutto insomma, come la storia stessa si apre su un amplissimo ventaglio di situazioni. Un amore inconsapevole (che non è solo quello nutrito per Rhett ma anche l’amore per la propria terra d’origine), l’odiata verità, la fine di un’epoca, l’incertezza, la nostalgia.
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Potrà non piacere a molti, soprattutto a chi detesta i fazzoletti strappalacrime e il cinema melodrammatico. Ma “il film dei film” non è solo retorica: è uno smisurato affresco epico inciso nell’immaginario collettivo. Difficile dire da dove derivi la sua leggenda, un mito che superò subito il successo del romanzo originale. Forse dagli attori, forse dalla smaltata cornice scenografica, forse dall’uso del technicolor (mai così brillante prima di allora), forse dalla lunghezza monumentale della pellicola... Un po’ di tutto insomma, come la storia stessa si apre su un amplissimo ventaglio di situazioni. Un amore inconsapevole (che non è solo quello nutrito per Rhett ma anche l’amore per la propria terra d’origine), l’odiata verità, la fine di un’epoca, l’incertezza, la nostalgia. Certi eccessi di patetismo, specie verso il finale dove i morti si accumulano, sono riscattati da questo microcosmo che rispecchia anche un malcelato rimpianto verso il mondo del sud, il ricordo di quell’America schiavista ma anche romantica e bucolica che ancora oggi sembra non tramontare mai. E poi, melodramma o meno, chi non versa nemmeno una lacrima davanti al capezzale di Melania ha davvero un fegato di ferro, al di là del quale può celarsi lo snobismo culturale, la voglia di demolire a tutti i costi un capolavoro in quanto tale.
Doverosa la presenza di Gable - che odiava questo film - dato che la scrittrice si ispirò a lui per descrivere il protagonista del romanzo (ma alcune fonti citano anche Basil Rathbone). Vivien Leigh è la più bella donna della storia del cinema insieme a Liz Taylor. E la bravissima Mamy dell’ancor più brava doppiatrice italiana caratterizza una figura ormai scolpita nella memoria di tutti: ridoppiarla in un italiano grammaticalmente corretto sarebbe un peccato.
Colonna sonora leggendaria, con quel meraviglioso tema i cui violini mi ricordano il tema della “Giustificazione di Brunnhilde” nella “Valchiria”.
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il cinefilo
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venerdì 3 settembre 2010
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un film leggendario
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TRAMA:Il film racconta la storia di Rossella O'Hara(Vivien Leigh)e della sua famiglia durante il periodo della guerra civile americana(o guerra di secessione e la sua durata va dal 1861 al 1865 con la sconfitta degli stati confederati del sud)e durante questo periodo viene raccontata anche la sua relazione con Rhett(Clark Gable)e con l'amato Ashley(Leslie Howard)...RECENSIONE:Ufficialmente il regista di quest'opera cinematografica monumentale è Victor Fleming ma ad essere passato alla storia è stato,soprattutto,il produttore David O.Selznick il quale originariamente voleva affidare i due ruoli principali a Errol Flynn e Bette Davis ma non è stato possibile a causa di un litigio tra i due attori e successivamente il ruolo del protagonista maschile venne proposto a Gary Cooper ma la sua risposta è stata questa:"via col vento sta per diventare il più grande flop della storia del cinema e sarà Clark Gable a perderci la faccia e non il sottoscritto"ma i fatti hanno dimostrato quanto si sbagliasse e i ruoli vennero affidati,infine,ai due attori che tutti ormai conoscono.
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TRAMA:Il film racconta la storia di Rossella O'Hara(Vivien Leigh)e della sua famiglia durante il periodo della guerra civile americana(o guerra di secessione e la sua durata va dal 1861 al 1865 con la sconfitta degli stati confederati del sud)e durante questo periodo viene raccontata anche la sua relazione con Rhett(Clark Gable)e con l'amato Ashley(Leslie Howard)...RECENSIONE:Ufficialmente il regista di quest'opera cinematografica monumentale è Victor Fleming ma ad essere passato alla storia è stato,soprattutto,il produttore David O.Selznick il quale originariamente voleva affidare i due ruoli principali a Errol Flynn e Bette Davis ma non è stato possibile a causa di un litigio tra i due attori e successivamente il ruolo del protagonista maschile venne proposto a Gary Cooper ma la sua risposta è stata questa:"via col vento sta per diventare il più grande flop della storia del cinema e sarà Clark Gable a perderci la faccia e non il sottoscritto"ma i fatti hanno dimostrato quanto si sbagliasse e i ruoli vennero affidati,infine,ai due attori che tutti ormai conoscono.
Si tratta indubbiamente di uno dei film più famosi della storia del cinema(ovviamente il successo non ne stabilisce necessariamente la qualità poichè un film può tranquillamente incassare fior di milioni ed essere contemporaneamente una porcata)e la cui palese natura di"polpettone"(tratto dal popolarissimo best seller dell'epoca di Margareth Mitchell)risulta sbalorditivo per come riesce a mantenere la sua grandezza melodrammatica a distanza di svariati decenni dalla sua grandiosa realizzazione(grandiosa e monumentale in tutti i sensi e il pensiero va,ancora una volta,al suo leggendario produttore che è il vero autore di quest'opera).
Il film è clamorosamente schierato,idelogicamente,a favore dei sudisti e la cornice gravemente razzista con cui viene raffigurato il popolo dei neri non può che destare fastidio(quanto non rabbia,probabilmente) ma è anche una grande storia d'amore la cui intensità riesce nell'impresa di far impallidire le attuali fesserie sfornate dalla fucina Hollywoodiana.
Oltrepassando,in chiave di interpretazione,la precisa e minuziosa descrizione del drammatico quadro storico in cui si svolge la vicenda il vero"cuore"della storia(il suo autentico punto centrale)si trova nell'evoluzione,anche se parziale,della figura e della personalità di Rossella O'Hara che,da svampita e romantica patriota si trasforma,in nome della sopravvivenza,in una donna pronta all'inganno,allo sfruttamento dei lavoratori e persino a stringere affari con il nemico nordista dopo la fine della guerra.
Il personaggio interpretato da Vivien Leigh si può considerare,a tutti gli effetti,uno dei protagonisti femminili più importanti della storia del cinema del 20°secolo e perciò tanto più affascinante nella sua ambigua grandezza.
Durante tutta la parte finale il film abbandona completamente il tema storico-politico e la vicenda sentimentale trionfa e degenera fino a sfociare in uno dei finali più famosi e indimenticabili mai concepiti con Clark Gable che pronuncia la frase leggendaria:"francamente,cara,me ne infischio"a proposito della protagonista e del suo destino senza più il suo amore e la colonna sonora di Max Steiner amplifica in maniera impressionante la bellezza dell'intera sequenza.
Questo grande classico può certamente vantare una grande importanza a livello stilistico ed è degno di essere visto e rivisto al infinito ma riesce difficile stabilire se esso sia meritevole di essere effettivamente accostato al fianco di capolavori immortali come(ne cito alcuni)2001 ODISSEA NELLO SPAZIO(Stanley Kubrick),I SETTE SAMURAI(Akira Kurosawa),DIES IRAE(Carl Theodor Dreyer), 8 1/2(Federico Fellini),LADRI DI BICICLETTE(Vittorio De Sica),L'ATALANTE(Jean Vigo) o LES ENFANTS DU PARADIS(il titolo italiano è AMANTI PERDUTI ed è il capolavoro della coppia Marcel Carnè-Jacques Prevèrt,considerato uno dei più grandi film del cinema francese)ma,in ogni caso,rimane un capolavoro americano che ogni cinefilo non dovrebbe assolutamente perdersi.
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jacopo b98
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domenica 24 maggio 2015
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destinato a perdurare: un film per i secoli!
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Nella Georgia della guerra di secessione, Rossella O’Hara (Leigh) è innamorata del buon Ashley Wilkes (Howard), che però sposa la sua mite cugina Melania (de Havilland). Per tutta la vita Rossella inseguirà il sogno di un amore con Ashley, ma finirà per sposarsi con due uomini che non ama e, rimasta vedova di entrambi, coronerà il sogno d’amore del suo eterno spasimante, Rhett Butler (Gable), sposandolo. Ma nemmeno l’innamoratissimo Rhett riuscirà a reggere il suo carattere duro, reso spietato dalla guerra, e se ne andrà, lasciandola sola, infischiandosene del suo destino. Ma Rossella, perso ogni scopo nella propria vita, tornerà alle origini, alla propria fattoria di Tara, che ormai cade in rovina.
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Nella Georgia della guerra di secessione, Rossella O’Hara (Leigh) è innamorata del buon Ashley Wilkes (Howard), che però sposa la sua mite cugina Melania (de Havilland). Per tutta la vita Rossella inseguirà il sogno di un amore con Ashley, ma finirà per sposarsi con due uomini che non ama e, rimasta vedova di entrambi, coronerà il sogno d’amore del suo eterno spasimante, Rhett Butler (Gable), sposandolo. Ma nemmeno l’innamoratissimo Rhett riuscirà a reggere il suo carattere duro, reso spietato dalla guerra, e se ne andrà, lasciandola sola, infischiandosene del suo destino. Ma Rossella, perso ogni scopo nella propria vita, tornerà alle origini, alla propria fattoria di Tara, che ormai cade in rovina. E all’amore con Rhett penserà un altro giorno. Uno dei più fluviali melodrammi della storia del cinema, tratto dal romanzo (1936) premio Pulitzer di Margareth Mitchell. Ebbe una lavorazione immensa: la sceneggiatura (ufficialmente di Sidney Howard, che vinse l’Oscar postumo, ma presero parte al copione nientemeno che Francis Scott Fitzgerald e Ben Hecht) fu scritta in fretta e furia, le riprese si svolsero in fretta, nel caos generale, dovuto in gran parte ai cambi di regia (lo girò Fleming, ma fu iniziato da George Cukor e Sam Wood, mentre alcune sequenze furono dirette dallo scenografo W. Cameron Menzies) e alla manichea supervisione del produttore David O. Selznick, generalmente considerato il vero e proprio autore del film. Lo sforzo produttivo fu colossale (i soldi spesi ammontarono a 4 milioni di dollari, cifra vertiginosa per l’epoca), i problemi sul set molti (V. Leigh odiava baciare C. Gable a causa della sua alitosi, e protestò inoltre per il fatto che lui, già famoso, fosse pagato il doppio di lei, che tuttavia aveva più giorni di riprese), ma il risultato è oggettivamente, ancor oggi, straordinario! È un melodramma archetipo, sessista, vagamente razzista (o forse, dovremmo dire, figlio del proprio tempo), ma spettacolare in tutti i sensi: alcune scene di massa sono incredibili, il lavoro scenografico lascia a bocca aperta e il technicolor smagliante (fu uno dei primi film a colori) all’epoca fu rivoluzionario, ma ancor oggi resta notevole, se pensiamo che come fotografia potrebbe tranquillamente sembrare un film anni ’80. Anche dopo 75 anni non ha perso la sua forza: i suoi personaggi sfaccettati sono tra i più belli e famosi della storia (Rossella, Rhett, Melania, l’indimenticabile governante di colore Mami [McDaniel]), e la sua storia, melodramma assoluto, fluviale nella durata e nella quantità di temi affrontati e personaggi, è tra le più belle che siano mai state realizzate al cinema. È un film americano, assolutamente, anzi, è proprio un film che ha smosso le coscienze d’America, è costruito per gli americani (e si calcola che ognuno di essi l’abbia visto almeno una volta). E i suoi infuocati tramonti, irrealistici nel loro tentare di produrre uno spettacolo assoluto, sono tra i paesaggi più significativi della storia del cinema: è la natura che si inchina al cinema, la natura che si pone al servizio dello script, la natura che si inchina a Hollywood. Ogni cosa è posta al servizio del cinema! Memorabili gli interpreti. E Vivien Leigh ha l’onore di recitare una scena finale che è una delle più incredibili e famose della storia del cinema: un finale per i secoli e i secoli. Via col vento è un’opera d’arte assoluta, che per le sue virtù e la sua fama, inevitabilmente, durerà per sempre. Vinse 8 Oscar, più due premi speciali, per un totale di 10 statuette: miglior film, regia, attrice protagonista, attrice non protagonista (H. McDaniel, prima attrice nera a vincere l’Oscar), sceneggiatura, fotografia, scenografia, montaggio, e un premio speciale a William Cameron Menzies (per i notevoli traguardi nell’uso del colore con fini espressivi), oltre all’Oscar onorario alla memoria di Irving G. Thalberg, andato a R.D. Musgrave. Una pietra miliare.
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gustibus
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sabato 25 febbraio 2017
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nel 1939 si apre l'era del grande cinema!
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Non era ancora entrata in guerra..1939..quando L'EUROPA era ormai nel turbine.L'AMERICA il nucleare cinematografico L'AVEVA gia'inventato!Producendo questo film...davvero impensabile capire come abbiano fatto....hanno iniziato le riprese nel '37...cambiando piu'volte il regista..E intanto uscivano e vediamo FILM sgranati di quel periodo...tutti in bianco e nero...in fondo erano i momenti di Stanlio e olio...di Charlot...e invece siamo sempre in quel periodo quando usci'questo FILM...CAPOLAVORO?..ma NN ce'aggettivo!...impensabile...solo come abbiano fatto a realizzarlo...Visto ora nel 2017..78anni fa!!!in full HD...sembra fatto adesso!....qui siamo oltre in tutto.
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Non era ancora entrata in guerra..1939..quando L'EUROPA era ormai nel turbine.L'AMERICA il nucleare cinematografico L'AVEVA gia'inventato!Producendo questo film...davvero impensabile capire come abbiano fatto....hanno iniziato le riprese nel '37...cambiando piu'volte il regista..E intanto uscivano e vediamo FILM sgranati di quel periodo...tutti in bianco e nero...in fondo erano i momenti di Stanlio e olio...di Charlot...e invece siamo sempre in quel periodo quando usci'questo FILM...CAPOLAVORO?..ma NN ce'aggettivo!...impensabile...solo come abbiano fatto a realizzarlo...Visto ora nel 2017..78anni fa!!!in full HD...sembra fatto adesso!....qui siamo oltre in tutto.Credo che quando i miei genitori mi portarono a vederlo SEMBRAVA un evento di teatro mai visto.Credo avessero pagato 200lire quando il prezzo normale era sulle 80£....HO 63 Anni ma la senzazione E'quella...la meraviglia del cinema!Via col vento ha aperto l'era del cinema...quello vero!...e non storcete il naso PERCHE'ERA made in USA...noi come Italia siamo arrivati dopo..con De Sica...FELLINI..ma erano FILM in bianco/nero e molto piu'personalizzati a noi...Per me CINEMA..E' FOTOGRAFIA...COLRE STUPENDO...COLONNA SONORA...RECITAZIONE....SCENEGGIATURA...MONTAGGIO...Noi abbiamo solo sfiorato queste qualita'...Bertolucci...Leone...Salvatores...hanno impiegato ATTORI non ITALIANI per uscire dal guado...alla fine i maggiori incassi sono stati...conTrinita'....e ultimamente con Zalone...vabbe'....VIA CIL VENTO E'PIETRA SULL'ILIMPO DEL CINEMA!
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fiffa89
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martedì 29 novembre 2011
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sempre il migliore!
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"Via col vento" è senza ombra di dubbio il miglior film del filone storico mai costruito.
Caratterizzato da una colonna sonora che padroneggia l'era odierna come gli anni 40', è un film che racchiude in sè diversi temi.
Ambientato ai tempi della Guerra Civile Americana che tanto amo, è reso celebre in particolare da due personaggi: Rossella O' Hara e Rhett Buttler. Entrambi caratterizzati da scaltrezza, egoismo che li rendi più forti della stessa tragedia che colpisce la loro terra, affascinano proprio per il carattere duro e la voglia di lottare con tutte le forze per contrastare la miseria, la carestia.
Rossella, viziata e corteggiata per la sua impareggiabile bellezza, è da sempre innamorata di Ashley, un tipo anonimo che non avrà mai il coraggio di dirle apettamente che non intende lasciare sua moglie, Melania, per lei.
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"Via col vento" è senza ombra di dubbio il miglior film del filone storico mai costruito.
Caratterizzato da una colonna sonora che padroneggia l'era odierna come gli anni 40', è un film che racchiude in sè diversi temi.
Ambientato ai tempi della Guerra Civile Americana che tanto amo, è reso celebre in particolare da due personaggi: Rossella O' Hara e Rhett Buttler. Entrambi caratterizzati da scaltrezza, egoismo che li rendi più forti della stessa tragedia che colpisce la loro terra, affascinano proprio per il carattere duro e la voglia di lottare con tutte le forze per contrastare la miseria, la carestia.
Rossella, viziata e corteggiata per la sua impareggiabile bellezza, è da sempre innamorata di Ashley, un tipo anonimo che non avrà mai il coraggio di dirle apettamente che non intende lasciare sua moglie, Melania, per lei. Rhett, innamorato dei difetti di Rossella più che della sua bellezza, finirà col sposarla per poi navigare tra aspettative deluse. Celebre per le due intramontabili frasi finali: "Francamente me ne infischio" che recit Rhett dopo l'ennesima delusione in cui abbandona Rossella a sè stessa e, "Domani è un altro giorno" che recita Rossella dopo essersi finalmente resa conto che è dalla terra che nasce la vita, quindi prendersi cura della terra è il primo passo per imparare a dare amore a chi ne ha bisogno.
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elgatoloco
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lunedì 23 dicembre 2019
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un "monumento"in forma di film
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Parlare di"GOne with the Wind"(1939, Victor Fleming, ma precedentemente George Cukor, Sam Wood)è una miniera di spunti, per cui meriterebbe ben più di un saggio, per non dire di una nota...Alcune considerazioni: A)Nonostante le difficoltà di lavorazione, date anche dai venti di guerra che si stavano abbattendo, anche se non erano ancora attuali negli e per gli States, il film è un "monumento"oltre a tutto dedicato a un'altra guerra, la"madre delle guerre", negli States, detta alternativamente e a seconda die punti di vista"di Secessione"o di Indipendenza... IL risultato è comunque straordinario, anche considerando che questo kolossal risale appunto al 1939 ed è uno straordinario film a colori, dove il colore viene usato in maniera eccelsa,Idem per scenografia, costumi, interpretazione e recitazione(Clark Gable, Vivien Leigh, ma anche Olivia de Havilland, Leslie Howard, ma anche l'indimenticabile Hattie MC David, l'indimenticabile Mami, domesicva-istitutrice di colore, personaggio tra i più commoventi del cinema); B) tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, il film è indimenticabile ben più del romanzo da cui, appunto, è tratto.
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Parlare di"GOne with the Wind"(1939, Victor Fleming, ma precedentemente George Cukor, Sam Wood)è una miniera di spunti, per cui meriterebbe ben più di un saggio, per non dire di una nota...Alcune considerazioni: A)Nonostante le difficoltà di lavorazione, date anche dai venti di guerra che si stavano abbattendo, anche se non erano ancora attuali negli e per gli States, il film è un "monumento"oltre a tutto dedicato a un'altra guerra, la"madre delle guerre", negli States, detta alternativamente e a seconda die punti di vista"di Secessione"o di Indipendenza... IL risultato è comunque straordinario, anche considerando che questo kolossal risale appunto al 1939 ed è uno straordinario film a colori, dove il colore viene usato in maniera eccelsa,Idem per scenografia, costumi, interpretazione e recitazione(Clark Gable, Vivien Leigh, ma anche Olivia de Havilland, Leslie Howard, ma anche l'indimenticabile Hattie MC David, l'indimenticabile Mami, domesicva-istitutrice di colore, personaggio tra i più commoventi del cinema); B) tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, il film è indimenticabile ben più del romanzo da cui, appunto, è tratto. Sarà per la forza del cinema, ma anche perchjé il libro non è, dciamo così, un capolavoro senza eguali...Capacità del cinema vero di attrarre e di coinvolgere; C)Film sentimentale e film di guerra, film "storico"ma dove il sentimento ha sempre, "fatalmente"l'ultima parola, con la forza del cinema(ma non di ogni film, chiaramente)di evidenziare come pulsioni, emozioni e sentimenti siano in ogni caso più forti, anche se poi "razionalizzati"e ricondotti nei binari della"logica comune"che non conosce queste dimensioni o meglio pretende di inquadrarle, di funzionalizzarle altrimenti. Film realizzato "a strati"per il turn-over registico, ma assolutamente inimitabile, in qualche modo; D)"Gone with the Wind"è il film dalle "frasi indimenticabili", poi magari ricondotte nell'alveo"da Baci Perugina"...senza alcuna vena polemica o ironica da parte mia... Un film"inolvidable"per vari motivi, dove un'analisi più specifica richiederebbe, appunto, vari tomi , che probabilmente non l'esaurirebbero, comunque. La prospettiva razzista, da"Old South", ma complessivamente meno che, per es., nel monumentale"film muto""The Birth of a Nation"di David Wark Griffith, 1915, film peraltro voluto e realizzato con il concorso del KKK. El Gato
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candido89
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sabato 9 maggio 2020
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il film per eccellenza
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Nessuna recensione renderebbe giustizia al kolossal in question. Sarebbe come voler definire il cinema: è inevitabile che, pur in un lago di parole, si finisca per dimenticare o non lasciar emergere qualche aspetto. Le critiche post-datate di razzismo etc. sono ingiuste. E' un film del tempo, con canoni e idee che a noi sembrano provenire da un'altra epoca. Ed in effetti, è proprio così, essendo un film del 1939! Ad ogni modo, un classico da vedere e apprezzare per l'ardore e la professionalità dei suoi interpreti. Unico difetto, la colonna sonora è stata poi ripresa da Porta a Porta. E' il destino dei grandissimi film, quello di giungere proprio a tutti.
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Nessuna recensione renderebbe giustizia al kolossal in question. Sarebbe come voler definire il cinema: è inevitabile che, pur in un lago di parole, si finisca per dimenticare o non lasciar emergere qualche aspetto. Le critiche post-datate di razzismo etc. sono ingiuste. E' un film del tempo, con canoni e idee che a noi sembrano provenire da un'altra epoca. Ed in effetti, è proprio così, essendo un film del 1939! Ad ogni modo, un classico da vedere e apprezzare per l'ardore e la professionalità dei suoi interpreti. Unico difetto, la colonna sonora è stata poi ripresa da Porta a Porta. E' il destino dei grandissimi film, quello di giungere proprio a tutti.
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