Titolo originale | Nu ma atinge-ma |
Titolo internazionale | Touch Me Not |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Romania, Germania, Repubblica ceca, Bulgaria, Francia |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Adina Pintilie |
Attori | Laura Benson, Tómas Lemarquis, Dirk Lange (II), Hermann Mueller, Christian Bayerlein Irmena Chichikova, Fdaeji, Rainer Steffen, Seani Love, Georgi Naldzhiev, Grit Uhlemann, Adina Pintilie, Hanna Hofmann, Annett Sawallisch, Jette Blümler, Michael Braun (II), George Chiper, Matt Claudia, Ater Crudus, Paul Dunca, Sergey Giaurov, Janina, Karsten, Netti Kuhl, Lili, Manu, Daniel Petzsch, Emanuel Quetsch, Sarah Rodewald, Juliana Saiska, Anne Wolff, Andrew Ziegelt, Stephanie Ziegelt, Pierre Zinke. |
Uscita | giovedì 14 febbraio 2019 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,36 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 febbraio 2019
Il viaggio emotivo nella vita di tre persone alla ricerca dell'intimità. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Ognuno ha Diritto Ad Amare - Touch me Not ha incassato 16,1 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Laura non può sopportare di essere toccata. Prova anche con un giovane che si prostituisce ma non riesce a superare il suo problema. Christian soffre di una disabilità grave e parla con grande sincerità dei propri desideri in campo sessuale e dell'amore per la sua compagna. I due partecipano a un workshop in cui sono presenti persone di varia età e a cui é presente anche Tudor che appare molto vulnerabile ma accetterà di condividere le proprie sensazioni.
Adina Pintilie ha condotto questa approfondita ricerca con una motivazione del tutto condivisibile: "Touch Me Not vuole diventare uno spazio per un'(auto)riflessione e trasformazione in cui chi guarda viene spinto ad approfondire la propria conoscenza della natura umana".
"Il film - ha continuato la regista - vuole anche valutare in modo diverso le esperienze e le idee a proposito dei rapporti intimi con un focus particolare sulla de-oggettivizzazione e personalizzazione dello scambio umano, stimolando la nostra curiosità sul diverso'Altro' e la nostra empatetica capacità di metterci nella pelle Altrui".
I soggetti che ha avuto a disposizione si presentavano sulla carta come interessanti per sviluppare i propositi di cui sopra. È quindi ancora maggiore la delusione nel vedere come sono stati portati sullo schermo. La decisione di mostrare esplicitamente la presenza della camera e della stessa regista si trasforma, da dichiarazione di intenti e di trasparenza operativa, in un boomerang. Perché quando uno dei soggetti dichiara all'altro con timore di volersi mostrare nudo al suo sguardo sappiamo che di intimo in quella scena non c'è nulla, la sospensione dell'incredulità è già stata abbondantemente annullata e non ci rimane neppure il dubbio di una candid camera.
Il mix tra realtà e messa in scena che attraversa tutto questo lungometraggio potrebbe anche risultare accettabile se la noia non divenisse progressivamente l'elemento pervasivo delle oltre due ore di narrazione. Touch Me Not avrebbe potuto essere un film che infrangeva tabù precostituiti, suggerendo una riflessione sulla corrente definizione di perversione, mostrando come per alcuni possa avere altre valenze che, quando non coinvolgono minori o adulti non consenzienti, possono sviluppare una funzione che potremmo definire terapeutica e liberatoria. La schematicità didascalica e la programmaticità esibita della sceneggiatura finiscono invece purtroppo con il mettere tra parentesi gli accenti di sincerità che peraltro non mancano, in particolare nelle testimonianze di Christian.
Straordinario il film di Adina Pintilie: da non perdere. Significativo che il film sia stato premiato al festival di Berlino 2018 e ignorato, se non vilipeso, dalla critica italiana. Purtroppo l'Italia è un paese sessuofobo e bigotto. Il tema, tanto intimo, della sessualità e del corpo viene affrontato con poesia e delicatezza e al tempo stesso con lucidità e implacabile [...] Vai alla recensione »
Audace senz'altro, come lanciano i "promo" del film, inaspettato e un po' contestato Orso d'oro l'anno scorso a Berlino. Esperimento, ricerca, combinazione di documento e finzione sulle forme dell'intimità, dolce, disturbata, repressa, violenta, disabile o incline all'orgia, reperta gli incontri di training in un workshop, dove si incontrano Laura, intollerante a essere toccata, e il misterioso Tudor, [...] Vai alla recensione »
Si sa che il corpo prende sempre parola in modo inaspettato. Lo sapevano bene le isteriche di fine Ottocento, quelle che venivano visitate da Freud e Breuer e che spesso non riuscendo a esprimere in forma verbale quello che volevano dire (o per meglio dire, non avendo di fronte a sé una scienza medica che era in grado di ascoltarle) decidevano di prendere parola tramite i sintomi del proprio corpo. [...] Vai alla recensione »
Laura ha orrore del contatto. L'idea di essere sfiorata, carezzata, le è insostenibile; l'amore fisico è un concetto repulsivo, il desiderio inconosciuto. Per appropriarsi della tanto strombazzata libertà sessuale dell'emancipato Occidente, la donna s'incammina lungo un percorso a ostacoli interiori, tornando alla radice del piacere e indagandone componenti e possibilità.
Dai maggiori festival internazionali (Cannes e Berlino soprattutto) abbiamo scoperto il meglio del cinema rumeno: Lucien Pintilie, Christian Mungiu, Peter Clin Netzer, Cristi Puiu, Corneliu Porumboiu. Ecco, nella scorsa edizione della Berlinale abbiamo scoperto anche il peggio. Ognuno ha diritto di amare - Touch Me Not, vincitore dell'Orso d'oro, è indeciso tra documentario sperimentale, videoarte, [...] Vai alla recensione »
Non è semplice ricordare un premio festivaliero tanto importante, assegnato a un film che lo ha meritato meno di questo: Touch Me Not, opera prima della regista rumena Adina Pintilie, ha vinto a sorpresa l'Orso d'oro al Festival di Berlino 2018 ed è davvero un'impresa ardua capire come la giuria l'abbia scelto per l'onorificenza principale della kermesse.
Più o meno un anno fa, quando Ognuno ha il diritto di amare - Touch me not, scritto e diretto dall'esordiente Adina Pintilie, guadagnò a sorpresa l'Orso d'oro della Berlinale, furono in molti a criticare la scelta. Il presidente della giuria Tom Tykwer aveva parlato di verdetto molto discusso, destinato a stupire il pubblico. Seguendo i percorsi emotivi dei tre protagonisti, Laura, Roman e Christian, [...] Vai alla recensione »