Finalmente domenica!

Film 1983 | Giallo 111 min.

Regia di François Truffaut. Un film Da vedere 1983 con Jean-Louis Trintignant, Fanny Ardant, Philippe Lauden, Jean-Pierre Kalfon, Nicole Félix. Cast completo Titolo originale: Vivement dimanche !. Genere Giallo - Francia, 1983, durata 111 minuti. - MYmonetro 3,52 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 18 luglio 2014

Un uomo viene ucciso durante una battuta di caccia e la polizia sospetta del marito della sua amante, Julien Bercer.

Consigliato sì!
3,52/5
MYMOVIES 3,25
CRITICA
PUBBLICO 3,80
CONSIGLIATO SÌ
Con la consueta levità Truffaut coniuga l'interesse per il cinema nero degli anni Quaranta con quell'esaltazione della passione amorosa cui ha sempre teso la sua opera.
Recensione di Marco Chiani
Recensione di Marco Chiani

Impresario di un'agenzia immobiliare, Julian Vercel è sospettato dell'omicidio di un uomo che si scoprirà essere stato l'amante di sua moglie. Anche la stessa signora Vercel presto troverà la morte per mano di ignoti, ulteriore conferma, per il commissario Santelli, della colpevolezza di Julian. Per fortuna c'è Barbara, la segretaria dell'agenzia, che riuscirà a sbrogliare un mistero in cui è coinvolta la cassiera di un cinema, malviventi vari e persino un giro di equivoci night club.

Con la consueta levità, Finalmente domenica! coniuga l'interesse di François Truffaut per il cinema nero degli anni Quaranta - riproposto senza pedanterie, più nell'atmosfera generale che nelle teorie - con quell'esaltazione della passione amorosa cui ha sempre teso la sua opera.

Benedetta dall'ironia e da un'invidiabile scioltezza di registro, questa commedia investigativa di false piste e raggiri, di equivoci e smaccate prevedibilità, prende quota più nei vuoti che nei pieni, più nelle sospensioni che nelle certezze: tra gli altri, si pensi al momento bellissimo in cui Barbara bacia Julian, come ha visto fare al cinema, per nascondersi agli occhi della polizia. Non è certo la soluzione dell'enigma ad interessare Truffaut, che arriva a toccare esiti di aperta comicità quando il cerchio si chiude sul colpevole, ma la costruzione, anche disattenta, volutamente lacunosa, di un intrigo sul quale sovrapporre l'ennesima schermaglia tra uomo e donna.

È soprattutto un film costruito intorno al corpo di Fanny Ardant, all'epoca compagna del regista, che assomma in sé la sofisticatezza delle dive del grande cinema americano con un sex appeal e una determinazione molto francesi. L'idea di tornare al thriller venne al regista vedendola nei giornalieri di La signora della porta accanto, il suo film precedente: «Si proiettava una scena notturna in cui Fanny Ardant fa il giro della casa in impermeabile. Qualcuno ha commentato: "è un'atmosfera da film giallo". Effettivamente, Fanny Ardant aveva l'aria di un eroina di film giallo» (Anne Gillain, Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema, Gremese editore).

L'ultimo, luminoso lavoro del cineasta appartiene al cosiddetto ciclo della "Série noire" che già comprende Tirate sul pianista, La sposa in nero e La mia droga si chiama Julie; la fonte, questa volta, è il romanzo Morire d'amore di Charles Williams, sceneggiato dal regista con Suzanne Schiffman e Jean Aurel.

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Guida alla visione.
Marzia Gandolfi
giovedì 9 aprile 2020

Le donne che salvano un uomo innocente ingiustamente accusato sono la specialità di Hitchcock ma è Howard Hawks la referenza nemmeno troppo velata di Finalmente domenica!. Storia d'amore noir che fa scintille, il film di Truffaut pratica un sesso gioioso e combattivo come nelle commedie di Hawks. Fanny Ardant e Jean-Louis Trintignant si sfidano, si affrontano e soprattutto si divertono. Il film come i suoi protagonisti va veloce per rendere più frenetica la suspense sentimentale, vero soggetto di questo polar 'da dopoguerra'. I ruoli uomo-donna si invertono, Trintignant osserva le gambe delle donne che passano e ripassano davanti alla finestra della cantina in cui ripara mentre Fanny Ardant si agita e agisce come un vero uomo. Truffaut la traveste da Bogart e le allunga un impermeabile per condurre al meglio la sua inchiesta. Il protagonista conta su di lei e il film riposa su di lei, bruna audace e leggera, che eguaglia Katharine Hepburn in eleganza e in insolenza. L'arma del crimine è una Torre Eiffel 'in scala', l'eroina una segretaria intraprendente dietro ai tergicristalli. Bogart e Bacall insieme, l'attrice accorda commedia e noir sotto la pioggia, dentro la notte e un bianco e nero con l'esclamativo. Uscito in sala nel 1983, Finalmente domenica! è l'ultimo film di François Truffaut, morirà prematuramente l'anno successivo.

Recensione di Marzia Gandolfi

Un uomo viene ucciso durante una battuta di caccia e la polizia sospetta del marito della sua amante, Julien Bercer. La sua segretaria, innamorata di lui, s'improvvisa detective e non esita ad affrontare il mondo della malavita marsigliese per trovare il vero assassino. Ci riesce, e l'impresa culmina in un interminabile sabato, e poi è finalmente domenica. Fiori d'arancio. Un delizioso giallo rosa di Truffaut al servizio della sua ultima donna, Fanny Ardant.

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Stefano Lo Verme

Julien Vercel, impresario di un'agenzia immobiliare, è sospettato dalla polizia di aver assassinato sua moglie e l'amante di lei. Ma la giovane e intraprendente segretaria di Vercel, Barbara Becker, benché sia stata appena licenziata decide comunque di aiutare il proprio principale, convinta della sua innocenza; così si occupa di tenerlo nascosto e nel frattempo indaga per scoprire la verità sull'omicidio.
Tratto dal romanzo Morire d'amore di Charles Williams, Finalmente domenica! è la ventunesima ed ultima pellicola diretta dal celebre regista François Truffaut, deceduto un anno dopo, nel 1984, per un tumore al cervello. Sceneggiato da Truffaut con Suzanne Schiffman e Jean Aurel, Finalmente domenica! è inoltre la seconda collaborazione fra il grande cineasta e l'attrice Fanny Ardant, compagna di Truffaut anche nella vita privata, che proprio con lui aveva esordito al cinema due anni prima nel melodramma La signora della porta accanto. In questo film, la Ardant interpreta il ruolo di una coraggiosa ed affascinante segretaria con l'hobby del teatro, impegnata a far luce su un misterioso omicidio per togliere dai guai il suo capo (con il quale nel frattempo è scoccata la scintilla dell'amore), interpretato da Jean-Louis Trintignant.
Partendo da una tipica trama da murder-mystery, che si apre con un omicidio seguito da una complessa serie di indagini, Truffaut realizza in realtà un affettuoso omaggio al filone dei film giallorosa in voga a Hollywood negli anni '30 e '40, rivisitati in chiave ironica e con l'opportuna dose di leggerezza. La sceneggiatura miscela con notevole abilità l'humor e la suspense, in un film in cui più che la trama, volutamente intricata e traboccante di colpi di scena e di personaggi bizzarri, conta l'atmosfera piacevolmente retrò, a cui dà un contributo essenziale la splendida fotografia in bianco e nero di Néstor Almendros, storico collaboratore del regista.
Con Finalmente domenica!, Truffaut ci regala una pellicola ricca di ritmo e di vivacità, dominata dalla verve della bravissima Fanny Ardant; una deliziosa e divertente commedia gialla con almeno una sequenza da antologia (quella in cui l'eroina impugna come arma un modellino della Torre Eiffel). Un film da rivedere ancora oggi con indubbio piacere, ma anche con immancabile malinconia al pensiero della prematura scomparsa di questo straordinario autore, rubato troppo presto al mondo del cinema.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 6 marzo 2010
"Joss"

Un altro ottimo film di Truffaut. Per quest'opera sceglie il bianco e nero, una storia "noir" e inquadrature "alla Hitchcock". Poi si affida a Jean-Louis Trintignant e Fanny Ardant, che rivaleggiano in campo di bravura, e arricchisce il tutto con musiche tipiche dei polizieschi francesi anni '60. Non sceglie Parigi ma la provincia, e questo dà un tocco intimista al film.

domenica 10 marzo 2013
Gianni Quilici

Come film giallo, Finalmente domenica, è banale. Lo è in alcuni suoi aspetti: dai delitti all’agente immobiliare (Jean-Louis Trintignant) ingiustamente accusato, dal modo raffazzonato con cui sono condotte le indagini ai personaggi, per lo più, sbiaditi. Manca quella verosomiglianza che può creare quella tensione narrativa che “fa il giallo”.

domenica 18 dicembre 2011
Paolo Pacitti

Truffaut era considerato insieme a Rohmer il regista dei film che assomigliavano più alla vita, di cui l'insieme della loro opera, col suo affabulare affascinante, il suo fissare momenti di felicità e ritornare su se stessa, contava più del singolo film, e il più "normale", tenero, dolce dei registi della nouvelle vague, che esprimeva un bisogno d'affetto e di libertà (autobiografico anche di una generazion [...] Vai alla recensione »

martedì 27 luglio 2010
paride86

Omaggio di Truffaut ai vecchi film gialli degli anni '40. Una commedia misteriosa che scorre piacevole anche e soprattutto grazie all'ottimo duetto Ardant-Trintignant. Molto bella anche la fotografia in bianco e nero.

domenica 24 maggio 2009
Linus2k

Ultimo film prima della TROPPO prematura morte di questo maestro del cinema indiscusso, se non si sapesse che è girato nel 1982 sicuramente potrebbe sembrare un film noir degli anni '40.. operazione riuscitissima con un duo d'attori eccezionale, una Fanny Ardant straordinaria ed una storia che si può solo descrivere come deliziosamente geniale... un film bello, anzi bellissimo.

domenica 22 ottobre 2017
Francis Metal

Splendido, Hitchcockiano, noir, giallo, ricco di colpi di scena e idee geniali. La protagonista si comporta splendidamente, è una  vera e propria eroina del giallo. E non avevo capito  che era degli anni '80, sembra davvero un film degli anni '50

domenica 28 giugno 2015
faucau

al di là di alcuni aspetti del tutto estetici, nel senso deteriore di esterni, estranei, quali il bianco e nero di inappuntabile qualità fotografica, la storia è di una irritante banalità. Quasi due ore perdute per un passatempo, per un evidente film di cassetta. Irritante persino l'accoppiata improbabile di un Trintignant imbolsito e la avvenente Ardant.

Frasi
Dimmi, quando uno si sente completamente idiota, vuol dire che è innamorato ?
Dialogo tra Julien Vercel (Jean-Louis Trintignant) - Barbara Becker (Fanny Ardant)
dal film Finalmente domenica!
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Stefano Reggiani

Uno scherzo con omicidi per Fanny Ardant, una commedia poliziesca che in realtà piega verso l'amoroso e il malinconico, lasciando la tradizione gialla un poco scombiccherata dietro l'apparente rispetto, perdendo per strada la suspense che era stata abilmente simulata. Il nuovo film di Truffaut Finalmente domenica! è dunque un giallo improprio, una parodia; ma non s'era mai vista tanta gente e tanta [...] Vai alla recensione »

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