Titolo originale | The Wife |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA, Svezia, Gran Bretagna |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Björn Runge |
Attori | Glenn Close, Jonathan Pryce, Christian Slater, Max Irons, Harry Lloyd Annie Starke, Logan Lerman, Alix Wilton Regan, Catharina Christie, Karin Franz Körlof, Elizabeth McGovern, Johan Widerberg, Richard Cordery, Jan Mybrand, Anna Azcárate, Peter Forbes, Fredric Gildea, Jane Garda, Nick Fletcher (II), Mattias Nordkvist, Suzanne Bertish, Grainne Keenan, Isabelle von Meyenburg, Morgane Polanski, Twinnie Lee Moore, John Moraitis, Michael Benz, Johanna Andersson, Carolin Stoltz, Håkan Pettersson (II), Ossian Skarsgård. |
Uscita | giovedì 4 ottobre 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Videa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,18 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 8 ottobre 2018
La relazione di una coppia sposata va in pezzi durante un viaggio per partecipare alla cerimonia del Premio Nobel a Stoccolma. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto un premio ai Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, ha vinto un premio ai SAG Awards, ha vinto un premio ai Spirit Awards, In Italia al Box Office The Wife - Vivere nell'ombra ha incassato 1,2 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Joe Castleman e la moglie Joan vengono svegliati all'alba da una telefonata proveniente dall'Europa. È la notizia che Joe ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Mentre si prepara e poi ha luogo il loro soggiorno a Stoccolma in vista della premiazione, Joan ripensa ai quarant'anni passati al fianco del marito, al patto segreto su cui si è basato il loro matrimonio, al sacrificio lungo una vita della sua più grande ambizione. Qualcosa in lei matura. Un punto di rottura.
Jane Anderson, la sceneggiatrice di Olive Kitteridge, rilegge il romanzo di Meg Wolitzer su una donna devota e elegante, che dalla fama del marito ha ottenuto di poter vivere come desiderava, pagando per questo un prezzo che è andato aumentando senza pietà.
Il prezzo da pagare era sapere che era lei ad avere un dono, ma lui ad avere la capacità di farlo fruttare, oltre che l'accesso ad una scena professionale spiccatamente più ben disposta verso gli autori uomini.
La trasformazione del non meglio specificato premio finlandese del romanzo nel massimo dei riconoscimenti, il Nobel, non solo alza in maniera spettacolare la posta in gioco, ma permette anche una divertente incursione dietro le quinte del protocollo svedese e nelle stranezze del contesto della cerimonia; quinte dietro le quali s'insinua anche uno dei personaggi chiave del film, il giornalista Nathaniel Bone, che segna il gradito ritorno sullo schermo di Christian Slater.
Il regista Björn Runge mette la sua esperienza teatrale e il suo gusto per il dettaglio al servizio di una coppia di attori di enorme talento, capaci di inscenare un'intimità lunga decenni e di vampirizzarsi a vicenda a piccoli morsi, in una perfetta allegoria della relazione matrimoniale, dei compromessi che domanda e della dinamica duale che la contraddistingue, così che la ragione e il torto non sono mai limpidamente attribuibili, colpe e meriti non sono mai solo dell'uno o dell'altro, ma cause ed effetti della relazione stessa.
Glenn Close è The Wife, credibile fin nel più piccolo gesto, ma è forse Jonathan Pryce a vestire la parte più difficile e dolorosa, quella di un uomo celebrato come un dio in terra e terrorizzato dalla propria mediocrità, mentre le loro controparti più giovani, all'opera nei flashback anni Cinquanta, non sono che pallide presenze al loro confronto. Eppure la vera protagonista del film, perfino ingombrante, è la sceneggiatura, modulata su dialoghi ben calibrati ("I am a king maker") e sulle loro eloquenti variazioni (dal giovanile entusiasmo di "We're getting published!" al senile trasparire dell'ego in "I won the Nobel!", che il regista incastona nella ripetizione della stessa scena).
L'approssimarsi del finale obbliga ad una soluzione un duetto/duello che fuori di finzione probabilmente non la troverebbe mai.
The Wife (La moglie titolo migliore di Una vita in ombra) è un film di coproduzione USA, UK e Svezia diretto da Bjorn Runge regista svedese con un discretto curriculum di film prevalentemente circoscritto alla cinematografia svedese. Trama [Spoiler]: Joe Castleman (Jonathan Price) scrittore di successo e sua moglie Joan (Glenn Close), in un mattino del 1992 nella loro casa nel Connecticut [...] Vai alla recensione »
Nell’autocostrizione che un amore creduto immenso rende vittima una moglie, scrittrice, sicura guida letteraria di uno scrittore , l’eccellente Jonathan Price, grande di nome , ma confinato ,altrimenti,in ambiti di aurea mediocrità , l’assegnazione a lui del Premio Nobel per la letteratura scoperchia , tramite la romanzesca, poco giustificata ma fondamentale ai fini del compiersi [...] Vai alla recensione »
Quanta fatica, quanta dedizione dietro la scrittura. Quanta vita in ombra vissuta con sacrificio e invisibilità. Intorno alla natura della scrittura, delle sue spinte, strategie, motivazioni, scelte, avviene l'incontro in un College di una allieva con il talento dello scrivere e il suo Professore che raccoglie e giudica le prove che gli vengono sottoposte.
il film è ambientato nel 1992 ed inizia con la telefonata dalla Svezia allo scrittore in Connecticut Joe Castleman (Jonathan Pryce) della vittoria del premio Nobel per la letteratura. Joe insieme alla moglie Joan (Glenn Close) e al figlio David, anch'esso giovane scrittore, giungono quindi in Svezia qualche giorno prima della premiazione.
Sarà l’onda lunga del #MeToo, ma non si può vedere The wife, del regista svedese Björn Runge, senza andare col pensiero alle denunce recenti che hanno fatto esplodere la serie di ricatti e abusi verificatisi a Hollywood e non solo. Perchè la vicenda del Premio Nobel assegnato al grande scrittore dietro cui c’era la moglie ghostwriter [...] Vai alla recensione »
Un celebrato scrittore americano riceve il Premio Nobel per la letteratura. Ammirato e rispettato come un grande uomo, si scoprirà nel seguito della storia che il vero talento della scrittura non è il suo, ma appartiene alla moglie che è l’autrice vera di tutti i suoi libri. Joan, la donna, ha rinunciato a scrivere in prima persona un po’ per evitare di [...] Vai alla recensione »
Un'anziana coppia di coniugi americani balla sul letto abbracciata: celebrano la chiamata di mattina presto dell'accademia per l'assegnazione del Nobel 1992 per la letteratura a lui, scrittore di chiara fama, tanti libri conosciuti nel mondo. E' festa grande, un premio da non credere, ma lui al telefono si è sincerato e non è uno scherzo; gli “amore! tesoro!” [...] Vai alla recensione »
Già dal titolo, “The Wife – Vivere nell’Ombra”, si intuisce che in quest’opera cinematografica diretta dal regista svedese Biorn Runge, il personaggio principale della storia è costituito dalla figura femminile di una coppia e, più precisamente, dalla moglie di un noto scrittore americano che sta per essere insignito a Stoccolma del prestigioso [...] Vai alla recensione »
Su cosa si fonda un matrimonio? Quali compromessi, quanti arretramenti? Non fatevi ingannare dalla (come al solito) arbitraria traduzione del titolo, che, superflua, accompagna quello originario; men meno dal banale luogo comune in locandina “dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”. Nella sceneggiatura di “The Wife” c’è molto altro.
Questo film tratto da un romanzo scritto da un Americana Meg Wolitzer rispecchia in pieno la fase culminate della crisi esistenziale di una coppia vissuta nella reciproca falsità verso tutti,soprattutto da parte di lei Joan vera e propria ispiratrice e soprattutto interprete materiale di tutto il lavoro letterario del marito Joe,vissuta nell'ombra senza mai chiedere, un amore quasi divino [...] Vai alla recensione »
Molte sono le donne messe in ombra dai mariti ingombranti e famosi. Troppe, è quindi importante parlarne. Ambientato negli anni Novanta, “The wife – vivere nell’ombra” è un adattamento del romanzo di Meg Wolitzer, scrittrice newyorkese. Negli Stati Uniti il senso della coppia è molto forte, molto sentito, e spesso gli uomini devono tutto alla propria moglie. [...] Vai alla recensione »
Ok. Ottima prova di attori (protagonisti) e regista. Ma la storia si reggebbe meglio (non ho detto bene) se adattata al teatro e spostata di qualche decennio all'indietro. Per carità, non c'è bisogno di risailre tanto nel tempo per trovare storie di talento femminile negato. Ma, insomma, la sarda Grazia Deledda ha pur vinto il Nobel nel 1926.
Un lavoro chiaramente teatrale, ottimamamente recitato dai due protagonisti. Eccessivamente lento e monotono nella prima parte si riscatta nel finale grazie ai dialoghi-scontro sempre più taglienti tra Pryce e l a Close. Il Nobel però sembra portare sfortuna per lo meno a livello cinematografico
The Wife – Vivere nell’Ombra lascia allibiti per quanto a volte la ricchezza di elementi interessanti in una trama non si riesca a concretizzarsi in una scrittura profonda ed empatica, degna di attori che riescono a conferire spessore anche alle sceneggiature più insignificanti. Il lungometraggio di Bjorn Runge rimane così arenato in una brutta sceneggiatura, ma mantiene [...] Vai alla recensione »
Bello, pero non mi e piaciuto, tutto e troppo, qualche situazione improbabile, la stanza dell'albergo ad occhio e croce saranno stati 120mq? Qualche comparsa inquardabile, pubblico distratto che guarda il cell. Un film gia visto che non ricordo il titolo, trattava una storia vera con i quadri credo, ad incastrarlo lui non sapeva disegnare lei si.
Veramente lento e pesante. A tratti eccessivo. Insomma se proprio volete vederlo bevete prima un paio di caffè, e auguri, lascia una sensazione di amarezza, ammesso che restiate svegli!
Due egocentrici a confronto. Due scrittori che si contendono il ruolo di primo attore e l’applauso del pubblico. Ricorda Big eyes di Tim Burton. Analoga storia di appropriazione indebita dell’opera d’arte da parte del marito. Stesso periodo storico, gli anni sessanta, un decennio prima della nascita dei movimenti femministi in America.
Una Glenn Close in versione deluxe ci trascina con la sua splendida interpretazione nel “nascosto” che circonda la mente, l’animo ma anche l’intera vita di ognuno di noi. Lo fa con quello sguardo magnetico che ha strabiliato 4 lustri di cinema e che la pone insieme alla divina Meryl Streep, a Susan Sarandon e Jessica Lange nell’olimpo recitativo dei mitici eighties. [...] Vai alla recensione »
Bel film ottimi attori, lei è impareggiabile, ogni sua espressione è un fiume di parole non dette ma comprensibili.Il ruolo di moglie, amante compagna che sta dietro le quinte, come la maggior parte delle donne che affiancano uomini di successo è stato espresso dal regista in modo perfetto,ha messo in evidenza tutti i sentimenti contrastanti della moglie in maniera perfetta. Da vedere
Bel film, recitato benissimo. Non si riesce a staccare gli occhi da Glenn Close.
Scene da un matrimonio, del tipo finché morte non ci separi. Oppure no? The wife - Vivere nell'ombra è uno di quei bei film di una volta che poi consentono di discuterne: il consiglio è evitare di vederlo in coppia, soprattutto se matura, perché potrebbe rinfocolare sopiti rancori, meglio tra signore, possibilmente separate, divorziate, al limite anche vedove purché allegre.
Scene da un matrimonio in ambito artistico. Lo scrittore Joe Castelman viene insignito del premio Nobel per la letteratura e dagli Usa vola a Stoccolma per ricevere l'ambito riconoscimento. Lo accompagnano la moglie Joan e il figlio. Durante il soggiorno svedese gli equilibri familiari vanno progressivamente in crisi: fra Joe e il figlio, a sua volta aspirante scrittore, i contrasti esplodono violentemente, [...] Vai alla recensione »
Scrittori. Fino all'anno scorso, l'inizio di ottobre era tempo di pronostici (quasi sempre sbagliati) e di polemiche (quasi sempre inutili: da quando Philip Roth non è più tra i premiabili, togliamo il "quasi"). A ricordarci che il 2018 è l'anno senza Nobel per la Letteratura - ma l'Accademia di Svezia giura che, smaltito lo scandalo molestie, ne assegnerà due l'anno prossimo - contribuisce questo [...] Vai alla recensione »
The wife richiede un enorme atto di fede da parte del pubblico. Joan Castleman (Glenn Close) ha rinunciato alle sue ambizioni letterarie per sostenere il marito, in procinto di vincere il Nobel per la letteratura. È difficile immaginare Glenn Close che per tutta la vita sceglie calzini e mutande di chiunque, tanto meno di Joe, un pomposo scrittore tipo Philip Roth, interpretato da Jonathan Pryce.
Bizzarro che nell'anno nel quale non sarà assegnato il Nobel per la Letteratura, per una storia di accuse di molestie sessuali che ha coinvolto anche l'Accademia svedese, esca un film che riguarda proprio l'assegnazione di questo prestigioso premio. Che a qualcuno, alla fine della visione, saprà di già visto, dato che, di recente, due pellicole, precisamente «Big Eyes» di Tim Burton e, soprattutto, [...] Vai alla recensione »
Al titolo originale The Wife, la versione italiana del film di Bjòrn Runge aggiunge una chiosa: vivere nell'ombra. Particolare che allude alla condizione di marginalità del ruolo di moglie devota: compagna fedele, madre premurosa, disposta a sostenere la famiglia in ogni circostanza, ma anche a rimanere un passo indietro e a sobbarcarsi il peso di fatiche quotidiane mentre l'uomo raccoglie il frutto [...] Vai alla recensione »
È stata la femme fatale più paurosa degli Anni '80 (Attrazione fatale), guru femminista, marchesa manipolatrice, pirata barbuto, elfo, alieno, first lady, travestito e pure Crudelia De Mon nella versione de La carica dei 101. Ora Glenn Close è finalmente pronta per quell'Oscar per Miglior attrice protagonista che non ha mai vinto, nonostante sei candidature in 43 anni di carriera, grazie a The Wife [...] Vai alla recensione »
L'affermazione «dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna» è nota. E quasi sempre corretta. Sicché la parte che recita una Glenn Close splendente d'immensità e sprazzi di magnificenza accanto a Jonathan Pryce ne raccoglie l'essenza più manifesta, si direbbe plateale. Lei è Joan, lui Joe. Coppia avanti nell'età, perfetta anche nell'entità combaciante dei nomi.
Io sono una creatrice di re», dice Joan (Glenn Close) a Carl Gustaf di Svezia (Nick Fletcher), dalle cui mani qualche ora prima suo marito Joe (Jonathan Pryce) ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Ora sono entrambi seduti a tavola con Carl Gustaf che, regalmente gentile, le ha domandato che cosa faccia nella vita. Nella sua risposta c'è il senso di The Wife -Vivere nell'ombra (The Wife, [...] Vai alla recensione »