Uno, anzi due

Film 2015 | Commedia, +13 88 min.

Anno2015
GenereCommedia,
ProduzioneItalia
Durata88 minuti
Regia diFrancesco Pavolini
AttoriMaurizio Battista, Paola Tiziana Cruciani, Vittorio Emanuele Propizio, Ninetto Davoli, Veronica Corsi Claudia Pandolfi, Ernesto Mahieux, Rocco Barabaro.
Uscitagiovedì 9 aprile 2015
TagDa vedere 2015
DistribuzioneUniversal Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,02 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Francesco Pavolini. Un film Da vedere 2015 con Maurizio Battista, Paola Tiziana Cruciani, Vittorio Emanuele Propizio, Ninetto Davoli, Veronica Corsi. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2015, durata 88 minuti. Uscita cinema giovedì 9 aprile 2015 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,02 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 aprile 2015

Dopo il successo degli spettacoli teatrali, Maurizio Battista e la sua incontenibile comicità approdano sul grande schermo. In Italia al Box Office Uno, anzi due ha incassato 94,9 mila euro .

Uno, anzi due è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,02/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,03
CONSIGLIATO SÌ
Al suo debutto come regista e (co)sceneggiatore, il comico Francesco Pavolini riesce in ciò in cui molti suoi colleghi hanno fatto fiasco.
Recensione di Paola Casella
venerdì 3 aprile 2015
Recensione di Paola Casella
venerdì 3 aprile 2015

Maurizio, padre di famiglia ed erede di una gloriosa tradizione di baristi di quartiere, sta per buttarsi da Ponte Milvio. Quando un ambulante tenta di distoglierlo dai suoi propositi l'uomo comincia a raccontare la storia che l'ha portato a quella decisione estrema. Il padre Nando è morto lasciandogli i debiti collezionati dal bar e la scoperta di non essere proprietario di casa ma affittuario, per di più moroso. Maurizio vende il bar ai cinesi e paga i debiti, ma gli rimangono pochi spiccioli e uno sfratto esecutivo. E non avendo il coraggio di confessare a moglie e figlio il proprio tracollo economico, si inventa un sacco di bugie per nascondere panico e vergogna.
Al suo debutto come regista e (co)sceneggiatore, il comico Francesco Pavolini riesce in ciò in cui molti suoi colleghi hanno fatto fiasco, ovvero costruire una trama che non è una semplice collezione di sketch cabarettistici e un personaggio con una dignità cinematografica e una riconoscibilità umana. I temi e gli ambienti che racconta ricordano quelli descritti recentemente da Gianni Di Gregorio, concentrandosi su una romanità di quartiere (in questo caso Piazza Vittorio e dintorni), e su uno spirito popolano mai troppo distante dalla realtà. In particolare funziona bene il rapporto coniugale fra Pavolini e la consorte cinematografica, l'ottima Paola Tiziana Cruciani, che raccoglie l'eredità di tante coppie della commedia all'italiana alla Aldo Fabrizi-Ave Ninchi o Alberto Sordi-Anna Longhi. Trasportati nel Ventunesimo secolo, questi coniugi travolti da un insolito destino diventano cartina di tornasole di una crisi economica che rivoluziona la quotidianità di chi credeva di poter appendere il cappello al chiodo e scopre di dover ricominciare tutto daccapo.
Maurizio, "barattolo sballottato" cui non mancava niente e che ora deve inventarsi un'altra vita, attraversa un universo kitch ma credibile e in qualche modo amabile (cui contribuiscono in maniera determinante le scenografie di Eugenio Liverani e i costumi di Liliana Sotira) a passo comico ben ritmato, senza l'afflato poetico di Di Gregorio ma con il mordente della battuta colorita (non greve), riuscendo a descrivere in forma ironica quella sindrome del vivere al di sopra delle proprie possibilità in pieno diniego esistenziale che ha causato la rovina di tante famiglie italiane piccolo borghesi (e non solo), e a veicolare un messaggio di resistenza umana secondo cui "un passo indietro e uno in avanti è un cha cha cha", non solo il tragicomico andirivieni del gambero.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 15 aprile 2015
Flyanto

 Film in cui si racconta di un uomo che, dopo la morte dell'anziano padre, scopre di non essere in una situazione finanziaria felice a causa dei molteplici debiti e delle ipoteche che il genitore ha contratto e, poichè il protagonista non ha il coraggio di svelare la verità alla moglie, la famiglia ignara comincia a spendere ingenti somme di denaro per le più svariate [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 dicembre 2016
Liuk

Commedia amara tendente al drammatico per questo esordio da protagonista del cabarettista Battista. Una pellicola con pochissime battute, dove non si ride praticamente mai, che racconta uno spaccato del nuovo popolino romano, una borghesia impoverita dalla crisi e dall'invasione degli extra comunitari. Trama ormai trita ma comunque ben sviluppata e, purtroppo, molto realista.

mercoledì 15 aprile 2015
mick973

Una bella sorpresa, un gioiellino di film con tanti piccoli meccanismi che funzionano alla perfezione impreziosito da un carosello di personaggi gustosissimi. Degno di paragone con le commedie di Sordi, Proietti e Verdone, un grande affresco di farsa romanesca. Rischia di rimanere un sottovalutato scampolo di fine stagione, ma merita.

martedì 14 aprile 2015
gianluca sersante

un bel film divertente e spassoso. non un capolavoro ,certo, ma per il mio gusto personale decisamente riuscito .un bell'esordio per attore e regista .

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Maurizio (Battista) vuol suicidarsi dal ponte Milvio. Ai passanti che si avvicinano, l'uomo racconta come sia arrivato a quel punto. Colpa del padre che è morto lasciandogli mia montagna di debiti. Maurizio non ha saputo dirlo alla moglie che, convinta di aver ereditato molti soldi, ha iniziato a spendere. Si ride con costanza in questo esordio cinematografico di Maurizio Battista, grazie a battute [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

L'opera prima di Pavolini «Uno, anzi due» non può che rivelare residui sparsi della serie tv «I Cesaroni» dei cui episodi è stato spesso regista. Sovrastato dal protagonismo del cabarettista Maurizio Battista, anche autore del copione insieme al trio Graziosi-Logli-Pondi. il film è un inno alla romanità, composto socio-antropologico già esuberante di per sé e attualmente sotto attacco a causa delle [...] Vai alla recensione »

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