Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay

La macchina da presa segue la vita quotidiana della sottovalutata veterana dell'industria cinematografica (e "Regina dell'Horror") Lilia Cuntapay, dopo che ha ricevuto una nomination come miglior attrice non protagonista a una manifestazione cinematografica filippina. Oltre a seguire l'appassionata settantenne nel suo ambiente quotidiano, mentre interagisce con amici, vicini, familiari e conoscenti, il film mostra l'attrice mentre fa la comparsa, concede interviste alla televisione, fa auto-promozione, si prepara - "giusto nel caso che..." - per il discorso di accettazione del premio, a volte con grande difficoltà.
Attraverso tutto il film la regista cerca di tracciare un ritratto di Lilia Cuntapay tramite frammenti di film e interviste con il pubblico, nonché con professionisti del cinema e cineasti famosi come Peque Gallaga e Lore Reyes. Con l'avvicinarsi della serata della premiazione e l'aumentare della tensione intorno a lei, Lilia Cuntapay sarà pronta per la sua parte?
Inizialmente Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay doveva essere il soggetto di un cortometraggio, ma alla fine Jadaone ha raccolto un tale tesoro di materiali che, dopo aver consultato registi come Raymond Lee, Joyce Bernal e Sherad Anthony Sanchez, ha sviluppato l'idea iniziale fino a farne il suo primo lungometraggio. Sebbene i suoi cortometraggi precedenti non avessero molti dialoghi (o addirittura ne fossero sprovvisti), Jadaone inserisce nel film una quantità considerevole di scambi di battute tra Cuntapay e lei stessa, diventando così uno dei personaggi del suo film in stile mockumentary.
L'autoconsapevolezza del film però non finisce qui: l'atteggiamento incredibilmente candido di Lilia Cuntapay rispetto alla macchina da presa spesso riafferma, ma rimette inevitabilmente in discussione, il valore dei suoi "ruoli" - davanti alla macchina da presa e no (è interessante notare come poi, nella vita reale, Lilia Cuntapay abbia effettivamente vinto il premio per la migliore attrice al 2011 Cinema One Originals Awards. Figure-toi!)
La costruzione enigmatica del film, stratificata su più sequenze sfumate di verità autoriflessive e metanarrative, alimenta ulteriormente la leggenda e la lezione di Lilia Cuntapay che si crea dopo la visione. Esattamente, chi o che ruolo viene descritto? Chi sta "recitando"? Che cosa è costruito intenzionalmente per il pubblico? La difficoltà dello spettatore nel separare realtà e fantasia coincide con i mondi immaginari di Jadaone e di Cuntapay, soprattutto nelle sequenze del discorso per il premio.
Anche se in questo film la verità non è proprio semplice, Six Degrees of Separation from Lilia Cuntapay è, in definitiva, il ritratto avvincente e affettuoso di una persona la cui esuberanza per l'arte e la vita supera gli inevitabili passi falsi, gli errori e le ambiguità. Forse questo film ci aiuta semplicemente a ricordare il suo nome, o a riflettere sul fatto che il nome di Lilia è veramente uno dei più suggestivi della storia del cinema.

Di Chanel Kong, tratto dal catalogo Far East Film Festival 14