Titolo originale | Special Forces |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Stéphane Rybojad |
Attori | Diane Kruger, Djimon Hounsou, Benoît Magimel, Denis Ménochet, Raphaël Personnaz Alain Figlarz, Alain Alivon, Mehdi Nebbou, Raz Degan, Tchéky Karyo, Jeanne Bournaud, Anne Caillon. |
Uscita | venerdì 11 maggio 2012 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,57 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 21 novembre 2017
Ostaggio dei talebani, la giornalista Elsa Casanova è minacciata di morte. A poche ore dalla sua esecuzione, l'ultima occasione per il rilascio è affidata a una élite delle forze speciali. In Italia al Box Office Special Forces - Liberate l'ostaggio ha incassato 209 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Elsa Casanova è una giornalista francese inviata in Afganistan. La sua intervista a una giovane donna, decisa a raccontare a volto scoperto le atrocità commesse dai Talebani, la mette nel mirino del gruppo guidato da Ahmed Zaief. Sequestrata insieme a un suo collaboratore afgano viene condotta in una località al confine tra Afghanistan e Pakistan. Elsa non si piega ai voleri di Zaief e quindi la sua vita è in pericolo. Il governo francese decide di inviare in suo soccorso un commando composto da uomini delle forze speciali. Costoro la raggiungono e la liberano. Perdono però i contatti con la base. Ha così inizio un lungo viaggio per raggiungere un luogo sicuro mentre Zaief e i suoi uomini li inseguono da vicino.
Raro esempio di film francese legato a un genere che sembrava essere finora prerogativa del cinema statunitense (se si escludono alcuni B-movies di produzione sovietica quando l'esercito dell'allora URSS era impegnato in Afghanistan) Special Forces - Liberate l'ostaggio è l'opera prima (sul piano della fiction) di un regista che sicuramente conosce la materia avendo diretto in precedenza un documentario dal titolo L'école des bérets verts. Lo si vede da come descrive le tecniche utilizzate dai militari impegnati nell'azione di salvataggio. I mezzi messigli a disposizione sono ingenti e il cast è di notevole qualità. Rybojad ne fa un uso che alterna consapevolezza a ingenuità.
La vicenda si allinea a storie già viste con una buona descrizione delle psicologie dei personaggi e anche con una certa attenzione (potremmo definirla alla Winterbottom) alla realtà socioculturale in cui si sviluppa l'azione. Il regista però si fa tentare da una molteplicità di modelli cinematografici che rischiano di indebolirne l'efficacia. Il prologo con una canzone americaneggiante sui titoli di testa, nel corso dei quali si mostra un'azione nell'ex Jugoslavia con la caccia a un criminale di guerra, fa temere (per coloro che non lo amano, ovviamente) di trovarsi davanti a un film 'alla Dolph Lundgren'. Non è così.
Il gruppo di militari non è formato da machos tutti d'un pezzo ma da uomini e il ruolo (che inizialmente sembra solo di facciata) di Diane Kruger acquista progressivamente rilievo. Il problema sta nel fatto che Rybojad a un certo punto comincia a modellarsi sulla Bigelow di The Hurt Locker senza averne ancora la consapevolezza estetica. Si affida così a un montatore (Erwan Pecher) che cerca di seguirne i dettami commettendo (nelle scene di azione) più di un errore e abbondando in dissolvenze.
Special Forces - Liberate l'ostaggio resta, nonostante ciò, un film interessante per coloro che amano confrontare le variazioni sul genere. A questo tipo di spettatori si consiglia di non abbandonare la sala sui titoli di coda. C'è ancora una scena d'azione che li attende.
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Film atipico per la cinematografia francese "Special Forces - Liberate l'ostaggio" è un film fondamentalmente d'azione e di guerra ma venato di approfondimenti psicologici e di coloriture sociali che lo differenziano dai tanti film di genere. Elsa, giornalista francese in Afghanistan per intervistare le coraggiose donne che lottano contro i pregiudizi e l'arretratezza [...] Vai alla recensione »
Prodotto complessivamente dignitoso, questo Special Forces vive di luci ed ombre. Degni di nota sono senz'altro il fatto che un film francese di guerra sia discretamente confezionato tanto da risultare credibile, una buona fotografia che riempie gli occhi ed alcune scene particolarmente toccanti. Un film meno di azione ed un pochino più profondo di alcuni sparatutto d'oltreoceano.
ho visto il film in lingua originale, francese, e non conoscendo la lingua non ho capito nessun dialogo, ma il film si riesce a seguire comunque, dato che non ha una trama molto intrecciata. conosco il contesto del film e questo mi ha spinto a vederlo, e devo dire che mi è piaciuto molto, gli attori sono molto bravi, le scene di guerriglia sono fatte bene e non si annonia a seguirlo; pèro avrei il [...] Vai alla recensione »
Il paragone è presto fatto: data di uscita simile, trama identica. Eppure quando tutto sembra essere congruente e si guarda una pellicola con la superficialità di sapere già cosa accadrà, è proprio questo il momento in cui si hanno le sorprese più piacevoli. Ecco quindi che il banale non lo è poi cosi tanto e alle sequenze adrenaliniche di "Act [...] Vai alla recensione »
Film di guerra stile americano ma ben fatto. Suspence..
Un bel film di azione, con numerose azioni militari realistiche e ben fatte. Non è la solita americanata, consiglio.
Film carino ma con finale orribile e senza senso mi aspettavo di più da una casa cinematografica più importante. Ripeto che le il finale è ORRIBILE senza un briciolo di senso
Che noia davvero come film. Un fiume di proiettili e di munizioni per un film sempre uguale. Sparatorie lunghissime senza colpi di scena. Si poteva fare molto meglio.
film fin troppo sottovalutato,in realta'il film ti coinvolge e ti lascia con il fiato sospeso.la protagonista,diane kruger,gia'ammirata in bastardi senza gloria,e'oltre che bravissima,bellissima.
É la storia di una giornalista che diventa protagonista di un film cruento. Dal Kossovo alla Francia, al Pakistan e per finire in Afganistan nasce l'amore, la speranza che tutto cambi, e non più guerre, ma gente libera in una società libera... Consigliabile Lorenzo Pontiggia il Poeta
Non vedendo recensioni ero indeciso se andare. Poi visto che l'alternativa era quello del vampiro con Deep ho deciso di vedere questo film. Bellissimo, emozionante, fatto benissimo insomma uno dei più bei film visti in questo periodo. Forse il più bello. Tra l'altro la sala era piena. La storia è densa di emozioni , le scene sono bellissime. Consiglio a tutti di vederlo è molto più bello ed interessante [...] Vai alla recensione »
Pessimo film sotto tutti gli aspetti.Si salvano un paio di attori,per il resto è davvero una tragedia,Raz Degan nei panni del talebano incazzoso è veramente ridicolo,gli scontri a fuoco sembrano fatti dai bambini dell'asilo che giocano a cowboy contro gli indiani. I costumi poi... appena usciti dalla tintoria,tutti nuovi lavati e stirati.Il paesello dove si fa più duro lo scontro armato sembra uscito [...] Vai alla recensione »
Pensavo che fosse il classico film "sparatutto", invece mi sono ricreduto! Il film è davvero toccante, non punta tanto alle scene d'azione (che non mancano) ma al comportamento delle persone, ai valori di ogniuno. Mi sembrava di essere con loro a camminare nelle montagne, sentivo la fatica, le sofferenze, i turbamenti che assillavano tutti i componenti del gruppo di salvataggio. Guard [...] Vai alla recensione »
Innanzitutto una cosa: è il primo film sulle forze speciali che ci mostra sì azione, ma anche tutte le difficoltà (pratiche ed emotive)dei componenti della squadra speciale e i coinvolgimenti (e sconvolgimenti) psicologici di soldati, ostaggi, abitanti del luogo, comandanti... insomma, di tutti i protagonisti della storia. Lontano mille miglia dal celebrazione del militarismo fine a sè stesso, vicinissimo [...] Vai alla recensione »
Film non male, ma sul serio; simpatiche le scene di cecchinaggio (Shooter), buona l'idea che praticamente li uccidono tutti (Navy Seals), personaggi simpatici. I punti di forza sono i mezzi francesi, interessante variazione a quelli americani, e come si muovono in azione i (non)superuomini delle forze speciali d'oltralpe; si vede che il regista ha studiato (combattimento finale per esempio, [...] Vai alla recensione »
Un film di guerra che non sia americano è sicuramente una rarità: questo è francese, e nella prima metà di film, viene raccontata la storia di una giornalista coraggiosa e un po' sfrontata, che viene presa in ostaggio da talebani in Pakistan (buon cast e buona prova anche per un Raz Degan senza scrupoli). Qui entrano in gioco le forze speciali francesi, che con una missione [...] Vai alla recensione »
un frettoloso collage di scene sconnesse tra di loro e mal girate
Autore della trasmissione televisiva Envoyé spécial, Stéphane Rybojad ha realizzato il suo primo lungometraggio di fiction su un argomento che conosce (le forze speciali per operazioni di commando) e si è ispirato a grandi pellicole di Hollywood. La cosa si fa notare, almeno a giudicare dal numero di esplosioni e di elicotteri impiegati per il film.
La Kruger è una giornalista francese che, in Afghanistan, viene sequestrata dal talebano spiritato Raz Degan. I transalpini mandano un commando di forze speciali con il compito di riportarla a casa; la missione si rivelerà, però, più complicata del previsto a causa anche delle condizioni climatiche e geografiche. Parte come un film di Rambo per poi svoltare addirittura dalle parti della Bigelow; almeno, [...] Vai alla recensione »