The Happy Poet

Bill è un poeta alla ricerca di una via di uscita dalle sue difficoltà. Decide di investire le sue ultime risorse psicologiche ed economiche nell'apertura di un chiosco di cibi biologicamente sani. I primi possibili clienti rimangono talvolta spiazzati dall'offerta alimentare e dal suo sarcasmo. Ma Bill non demorde e con l'aiuto di alcuni amici e di una cliente innamorata di lui e della poesia cerca di portare avanti il suo sogno di un mondo liberato dai fast food. Paul Gordon ha scritto, diretto, montato, prodotto e recitato nel ruolo principale The Happy Poet. Questo dice già molto su quanto assomigli al suo personaggio nella calma caparbietà del perseguimento di un sogno. Realizza così un film totalmente indipendente che ha il sapore dell'intelligente semplicità del piccolo cinema di qualità. Capace cioè di toccare temi che interessano un numero sempre più elevato di persone con la leggerezza ma anche con la profondità di un discorso politico. Con il coraggio poi di affermare (in un happy end non poi così happy) che ci sono meccanismi che rischiano di trasformare i sogni in business il che fa divenire una necessità il rimanere sempre vigili. Tutto questo viene motivato dalla esplicita volontà di Paul/Bill: "Bill vuole servire cibo di qualità a un prezzo ragionevole; io voglio servire film di qualità ad un prezzo ragionevole". L'impresa è in gran parte riuscita. 