Titolo originale | OSS 117, Le Caire nid d'espions |
Anno | 2006 |
Genere | Azione, |
Produzione | Francia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Michel Hazanavicius |
Attori | Jean Dujardin, Bérénice Bejo, Aure Atika, Philippe Lefebvre (II), Constantin Alexandrov François Damiens, Khalid Maadour, Youssef Hamid, Arsène Mosca, Claude Brosset, Laurent Bateau. |
Uscita | giovedì 1 luglio 2021 |
Tag | Da vedere 2006 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,97 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 giugno 2021
Egitto, 1955. Il Cairo è un vero nido di spie. Il Presidente ricorre al suo uomo migliore per mettere ordine in questa bolgia. Il suo nome: Hubert Bonisseur de la Bath, alias Agente Speciale 117. In Italia al Box Office Agente Speciale 117 al Servizio della Repubblica - Missione Cairo ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 16,3 mila euro e 8,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Hubert Bonisseur de la Bath, agente segreto al servizio della repubblica francese, è chiamato a investigare sulla morte di un collega di stanza al Cairo, nell'Egitto del 1955. Arrivato sul posto, l'agente 117 troverà un vero nido di spie che coinvolge emissari dal Belgio, dall'Unione Sovietica e dalla Gran Bretagna, oltre alla popolazione locale che Hubert sembra mal digerire. E poi Larmina El Akmar Betouche, misteriosa assistente del collega scomparso.
Prima del successo di The Artist, che omaggiando il cinema muto è arrivato all'Oscar a sorpresa come miglior film nel 2011, il trio Hazanavicius-Dujardin-Bejo vantava già un altro progetto che canzonava scherzosamente una particolare pagina della storia del grande schermo.
La spy-story anni Sessanta, e più in particolare il sottogenere alla 007, è al centro di Agente speciale 117 - Missione Cairo, realizzato nel 2006 e che conta due seguiti, di cui l'ultimo in programma per il 2021. Il James Bond più iconico e tradizionale viene rivisto in chiave parodica come già nelle saghe di Austin Powers e Johnny English, ma stavolta con spirito squisitamente francese.
Hazanavicius riprende il personaggio dell'agente 117, già esistente in letteratura e al cinema, e lo trasforma in farsa, plasmando il volto di Jean Dujardin in un simbolo di ottusità d'oltralpe, spia incapace e compiaciuta che in qualche modo riesce a carambolare attraverso ogni intrigo internazionale. Come e più che in The Artist, l'operazione dipende largamente dall'attore, con la sua innegabile presenza scenica e il talento per la recitazione fisica. La somiglianza di Dujardin con Sean Connery completa l'intrigante corto-circuito temporale e culturale.
Il regista era all'epoca al primo film davvero importante, e non a caso c'è qualcosa di acerbo nella realizzazione, che a volte sembra ripetere e insistere sulla stessa gag troppo a lungo, a scapito della progressione narrativa. Anche il tipo di comicità cercata da Hazanavicius è figlia del suo tempo; di certo è ironico che lo humor religioso e sessista di cui il film è pieno sembri già così datato, in un'opera che gioca a ricostruire il passato in modo meticoloso, dai costumi alle tecniche di ripresa e ai movimenti di macchina.
Peccato, perché anche in una ricerca sempre molto insistita della gag ad ogni costo ci sono diversi momenti riusciti, come un teso incontro tra varie spie internazionali che scivola rapidamente dalle allusioni misteriose ai vuoti modi di dire. Hazanavicius e colleghi impareranno poi ad asservire la parodia alla struttura emotiva del film nel successivo The Artist, una scommessa vinta trionfalmente. Ma la saga dell'agente 117 rimane di fatto la pietra angolare del suo cinema, mimetico e giocherellone fino alla fine.
Vista appena ieri la prima puntata della "saga" Agente Speciale 117. Il talendo del pur bravo Jean Dujardin viene vanificato da un film-parodia complessivamente deludente a causa di una sceneggiatura davvero banale e a tratti imbarazzante. Assolutamente sconclusionati i tentativi "ironici" che a stento strappano un sorriso benevolo nel pubblico più giovane (alcuni bambini [...] Vai alla recensione »
Hazanavicius propone al pubblico un progetto audace come lo fu il suo celebre The Artist, un melodramma muto in bianco e nero premiato agli Oscar come miglior film. Proporre nel 2011 - l'epoca delle tecnologie digitali - un'opera priva di sonoro, con rifacimenti da Murnau a Erich Von Stronheim e un forte richiamo a Billy Wilder e il suo Viale del tramonto, fu un gesto quasi rivoluzionario.
Based on a long-running French spy character who actually predates James Bond, "OSS 117: Cairo, Nest of Spies" is a loving spoof of Cold War espionage thrillers, done with a spot-on re-creation of the look, sound and feel of a genuine 1950s Technicolor production. Men wear sharp suits, the women wear slinky dresses and everyone can dance the mambo reasonably well.
Per lanciare il terzo capitolo delle avventure dell'agente speciale 117 Hubert Bonisseur de la Bath, che arriverà a settembre, escono in sala i primi due film firmati da Michel Hazanavicius, prima dell'exploit di The artist. Fenomeno in libreria negli anni cinquanta e poi al cinema negli anni sessanta, l'agente 117 nella versione di Hazanavicius, in missione al Cairo alla vigilia della crisi di Suez, [...] Vai alla recensione »
Ricordatevi che lo spezzatino è buono e che le aringhe marinate basta provarle. Sono queste le parole d'ordine attraverso le quali si riconoscono gli agenti segreti che s'incontrano, si scambiano informazioni e a volte si tradiscono nel nido di spie del Cairo nel 1955, poco prima della crisi di Suez che restituì il Canale alla sovranità dell'Egitto e fece fare una figuraccia a britannici e francesi. [...] Vai alla recensione »
The hero of “OSS 117: Cairo, Nest of Spies” might be described as a French equivalent of James Bond. Or even a precursor, since the first novel in which he appears predates Ian Fleming’s “Casino Royale” by a few years. But the template is basically the same: a dashing agent seducing, scheming and shooting his way through cold war trouble spots in the service of a fading imperial power.
Pellicola perfetta per il cartellone estivo e pazienza se l' hanno tirata fuori dal cassetto con 15 anni di ritardo (è del 2006). Si tratta del primo capitolo della saga dedicata all' agente speciale 117, splendidamente ritratto dall' irresistibile Jean Dujardin, inviato dal Presidente in Egitto, dove tutti complottano contro tutti: inglesi, francesi, sovietici, le Aquile di Cheope e la famiglia del [...] Vai alla recensione »