Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA, Argentina |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Gus Van Sant |
Attori | Matt Damon, Casey Affleck . |
Tag | Da vedere 2002 |
MYmonetro | 3,80 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Debilitante e ipnotico viaggio di iniziazione nella wilderness del deserto americano.
CONSIGLIATO SÌ
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Due ragazzi di nome Gerry (Matt Damon e Casey Affleck, autori insieme a Van Sant della sceneggiatura) si perdono nel deserto. Questo il plot del film che ha segnato il punto di svolta dello stile registico del pittore dello schermo americano. Gerry costituisce infatti il primo capitolo di una trilogia dedicata alla giovinezza (Elephant e Last Days i due successivi), nella quale Van Sant, rinunciando al ritmo del montaggio, si fa portavoce di una concezione lenta e meditativa del tempo cinematografico.
La steadycam segue gli ipnotici vagabondaggi dei due protagonisti attraverso lunghi piani sequenza che registrano la loro quotidianità e in sottofondo i suoni della natura di questo paesaggio ostile, privo di un centro e di punti di riferimento, all'interno del quale anche noi spettatori finiamo per perderci.
In questo "western dell'anima" protagonista si fa allora il cammino, mezzo di liberazione e purificazione attraverso le prove alle quali il deserto (metafora della vita) sottopone i due Gerry.
E non importa quale sia la meta, tanto - dice Gerry/Damon - "tutte le strade portano nello stesso posto".
I dialoghi beckettiani al limite dell'assurdo, il minimalismo narrativo, lo scenario ora selvaggio ora lunare del deserto della Death Valley, ne fanno un'opera profonda e poetica in cui regna un senso di attesa quasi metafisico.
Gerry (Matt Damon) e Gerry (Casey Affleck) partono a piedi, nel deserto, verso meta ignota, sostenendo che "tutte le strade portano nello stesso posto". Ben presto si perdono, ed il caldo e la disidratazione dovute al mancato rinvenimento dell'acqua mettono presto duramente alla prova la loro amicizia e la loro vita... Piani sequenza interminabili, magnifici scenari desertici a perdita [...] Vai alla recensione »
Gerry è un documentario paesaggistico dentro un film, e una lunga camminata filosofica dentro la ferocia della realtà. Tre opere in una. Quante volte le nuvole, i temporali sembrano voler dissetare i nostri due protagonisti perduti nello spietato deserto tra la California e il Nevada, e tutte le volte, senza pietà, la regìa nega all'assetato spettatore una soluzione [...] Vai alla recensione »
Due ragazzi che hanno lo stesso nome, Gerry, decidono di andare a fare un’escursione nel deserto. Sottovalutando le insidie presenti si inoltrano fino a perdersi. Senza acqua, ne cibo e nessuna attrezzatura adatta, si incamminano per giorni alla ricerca della salvezza, ma poco a poco si arrendono alla vastità del deserto cominciano a spegnersi.
adoro la trilogia di van sant sulla giovineza e questo fu il film che la aprì e probabilmente il più bello(insieme ad elephant, perchè considero last days un gradino più in giù).Guardandolo hai proprio l'impressione che van sant se ne sbatta altamente di guadagnare soldi, vuole solo raccontare una storia, con metodi poco tradizionali e inquadrando la struggente bellezza del paesaggio.
può apprezzare questo film. Damon e C. Affleck perfetti in un viaggio che diventa il viaggio dello spettatore. Stupefacente....
Cos'è un film? Tutto e niente. Invece su cosa sia una cacata pazzesca abbiamo tutti le idee un po' chiare dopo questo film. L'unica cosa che rende onore a questa pellicola è l'intento di scopiazzamento spudorato di Bela Tarr (per sua fortuna questo Gerry non se l'è filato nessuno). Per chi conosce Bela Tarr.