Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Vittorio Moroni |
Attori | Ignazio Oliva, Valentina Merizzi, Valentina Carnelutti, Sara D'Amario, Gianluca Gobbi, Vera Gondola . |
Uscita | venerdì 6 maggio 2005 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,93 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Può una famiglia anomala, dove la madre è sparita subito dopo il parto, dove un padre giovane e una figlia introversa hanno costruito un rapporto vivo, ma forse troppo esclusivo, trovare la strada per essere felice? Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Tu devi essere il lupo ha incassato 82,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Vale non ha più una madre. Quattordici anni, desideri, dubbi, domande; la sua vita ruota intorno a Carlo, il padre, giovane tassista con la passione per la fotografia. Hanno un rapporto forte, gioioso ma così esclusivo da non permetterne altri. Ora il loro equilibrio vacilla, Carlo è costretto a fare delle scelte e per Vale l'istinto di ribellarsi si scontra giorno dopo giorno con la paura di rimanere sola. A Lisbona una donna sembra inaspettatamente pronta ad aprirsi ad una convivenza, all'ipotesi di un figlio, ma quando questa possibilità si fa concreta lei scompare. Un giorno Carlo riceve una busta dal Portogallo... Un film anomalo nel panorama italiano. Non certo anomalo perché nessuno lo voleva distribuire (ma poi ha vissuto il suo weekend di gloria nella top five dei film più visti)perché questoi accade a molti. Anomalo perché ha trovato un a sua strada autonoma e perché tratta temi spesso ign orati dal nostro cinema con onestà e attenzione alla psicologia dei personaggi. Che poi ci sia qualche snodo narrativo un po' ingrippato non è poi così importante. Ciò che conta è il modo in cui lo sguardo viene rivolto a un rapporto (anche questo anomalo nel nostro modesto panorama cinematografico) tra padre e figlia che non devia nell'incesto ma che è così stretto da rischiare di chiudere il resto del mondo al di fuori. Una storia narrata con pudore e partecipazione senza mai scadere nel mélo.
Un film d'azione impalpabile. Un road movie delle emozioni. Ogni scena contraddice la precedente. Stupore continuo. Valentina, quindicenne vive col padre tassista (e fotografo semi-clandestino, quasi maniaco) tra i monti di Sondrio. La madre (che Valentina non conosce) è via, e a Lisbona, con le marionette, cerca di far dimenticare, attraverso racconti morali e poetici, l'uso propagandistico dei pupazzi, [...] Vai alla recensione »
Il rapporto fra Valentina e Carlo è strettissimo, così esclusivo e assoluto, da non lasciare spazio a nessun altro. Ma un legame di questo tipo limita e va a finire che ci si sente oppressi. Storia già sentita? Non questa, perché nel film di Vittorio Moroni, Tu devi essere il lupo , Valentina e Carlo non sono una coppia, ma un giovane padre con una figlia adolescente.
Ti ricordi, papà? È il titolo di un libro della psicoterapeuta Gianna Schelotto (Mondadori), che tocca un argomento singolare: padri e figlie uniti da un’inedita complicità. Da una parte l’indebolimento della figura paterna e dall’altra l’avvento di una mutata tipologia di madre che ha consentito agli uomini di creare con le figlie un nuovo rapporto di alleanza.
Ogni anno escono molti brutti film italiani. Non si capisce perché solo alcuni non trovino la strada delle sale, non necessariamente i peggiori. Com’è il caso di Tu devi essere II lupo, opera prima scritta e diretta da Vittorio Moroni, che nessun distributore ha voluto comprare. Moroni e i suoi collaboratori hanno deciso di fare da soli, sotto la sigla Myself e con un aiuto dalla Pablo.
Bel titolo per un’opera prima delicata, ambientata fra la Valtellina e il Portogallo e fra una casa e un taxi. Il single Carlo da sempre porta per necessità con sé la figlia Vale durante le sue corse di tassista. È un rapporto d’amore esclusivo, La mamma è morta, non c’è spazio per fidanzate non clandestine. Ma un giorno arriva una lettera dal Portogallo: scopriamo che la mamma di Vale è viva (e sta [...] Vai alla recensione »
Sono parecchie le cose che segnalano l'interesse di questo film. Il fatto che appena uscito in pochissime sale ha fatto un eccellente risultato (alta media incassi per sala). La sua sintonia con un tema di rilevanza sociale, le relazioni tra padri e figlie adolescenti, appena trattato da un libro di Gianna Schelotto. E la formula distributiva: regista e tutti gli altri si sono improvvisati associazione [...] Vai alla recensione »