Mansfield Park

Davvero una gelida rilettura, questa trasposizione glaciale della Rozema. I personaggi chesi muovono sul palcoscenico di Mansfield Park devono aver indossato, mi auguro, sotto ai leggeri vestiti di mussola, delle pesanti maglie di lana! l'atmosfera è decisamente fredda ed impersonale: muri imbiancati a calce, mobilio ridotto all'essenziale, camerieri e servi ectoplasmatici.

interessanti ed avvincenti i romanzi della austen che invitano le spettatrici ad un'analisi introspettiva dei sentimenti,cosa assai rara di questi tempi,ed è oltremodo sagace la solerzia con la quale la scrittrice intesseva in un unco affresco la sua vita con le protagoniste dei suoi romanzi....

«La letteratura è per la vita quello che una nave è per il mare: l'attraversa leggera, e dalla superficie la sonda». Così dice Mary Crawford (Embeth Davidtz) a Fanny Price (Frances O'Connor) tanto brava che le basterebbe il sorriso per recitare). È, questo della letteratura e della scrittura narrativa, il primo dei motivi conduttori di Mansfield Park, e quello che ne determina il punto di vista: lo [...] Vai alla recensione »

Le classi sociali, chi ne parla più? Resta, qualche volta, il caro vecchio cinema. È il caso di Mansfield Park, che Patricia Rozema ha tratto dal romanzo omonimo di Jane Austen (e dai diari e dalle lettere). Una confezione perfetta, "su carta patinata": il verde della campagna inglese che sembra uscire dallo schermo, la nitidezza dell'aria, lo splendore dei palazzi nobiliari, la ricchezza degli arredamenti [...] Vai alla recensione »