| Anno | 2025 |
| Genere | Drammatico |
| Produzione | India, Sri Lanka |
| Durata | 108 minuti |
| Regia di | Nidhi Saxena |
| Attori | Adil Hussain, Trimala Adhikari, Richa Meena, Pushpendra Singh . |
| MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 agosto 2025
In un villaggio himalayano durante la guerra di Kargil, Barkha vive un amore proibito che intreccia desiderio, mito e memoria con la leggenda del serpente del fiume.
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CONSIGLIATO SÌ
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India anni Novanta. Barkha è una giovane donna che vive in un paese montano. Il marito è arruolato nella guerra del Kargil così come quelli di molte altre donne. Nel luogo circola una leggenda relativa a un serpente e a una promessa non mantenuta nel lontano passato. Quando Barkha incontra un poeta prova un sentimento che fino allora considerava proibito.
La regista Nidhi Saxena dirige una storia ambientata nell'ambito di una delle tante guerre dimenticate ma che purtroppo hanno avuto luogo.
Si tratta del conflitto che ebbe inizio nel maggio 1999 con l'infiltrazione di truppe pakistane nel territorio indiano e terminò nel luglio dello stesso anno in seguito all'intervento dell'amministrazione Clinton che ottenne il ritiro delle truppe pakistane. Chiarito il contesto storico, allo spettatore viene affidata un'esplorazione la cui struttura viene chiarita dalla prima sequenza in cui si aprono alcuni spazi luminosi in un contesto di interno oscuro. In quegli spazi si intuiscono partizioni dell'azione. Sarà così per tutto il film, costruito per scene separate che talvolta si limitano a descrivere momenti di vita vissuta (singola o collettiva) e in altri casi offrono momenti di astrazione in cui sono il desiderio o il tormento a prendere il sopravvento. Perché Barkha, che assurge a testimone simbolo della condizione femminile nel villaggio in cui abita, non ha smesso di attendere e di amare il coniuge. L'arrivo di un ingegnere/poeta bengalese provoca in lei sentimenti inattesi che si legano a un simbolismo fallico (quello della leggenda di un serpente in attesa da secoli di un sacrificio femminile promessogli ma mai ottenuto) che avrebbe potuto tradursi in un erotismo esibito.
Rimane invece tutto sospeso in una dimensione di attesa in cui il quesito centrale è legato alla possibilità o meno di amare due persone senza sentirsi in colpa. La sequenza finale, dopo un percorso fatto di squarci su un mondo femminile che vive in equilibrio instabile tra modernità e tempo passato è particolarmente significativa. L'immagine di mele di plastica che potrebbero deteriorarsi come quelle naturali si colloca come il sensore del complesso passaggio tra due mondi e due modi di affrontare la realtà che è come un ponte sospeso su cui ogni passo ha una propria consistenza particolare.
Al secondo lungometraggio, finalista al Biennale College di Venezia 82, la regista indiana Nidhi Saxena continua la sua esplorazione poetica del desiderio e della libertà, femminile e non solo, prediligendo metafore, simbolismi, non abbandonandosi mai del tutto alle pulsioni concrete. Con la sua Forest Flower Films, Nidhi Saxena, scrittrice, regista ed artista, ha iniziato un percorso emozionale, [...] Vai alla recensione »