
Anno | 2025 |
Genere | Commedia, Fantascienza, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Yorgos Lanthimos |
Attori | Jesse Plemons, Emma Stone, Alicia Silverstone, Stavros Halkias, Parvinder Shergill Aidan Delbis, Vanessa Eng, Marc T. Lewis, Cedric Dumornay. |
Uscita | giovedì 23 ottobre 2025 |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 2,95 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 agosto 2025
Lanthimos gira un remake inglese della commedia sci-fi coreana Salviamo il pianeta verde!, un piccolo cult scritto e diretto da Jang Joon-hwan.
CONSIGLIATO SÌ
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Teddy lavora come imbustatore nella filiale di una grande azienda di spedizioni e vive in una casa disordinata, ai margini di una grande città, dove si occupa delle api e del cugino Donald, rimasto solo. Ma le api stanno scomparendo e Teddy è convinto che la stessa sorte stia per toccare al genere umano. Di più: è convinto che gli alieni siano già tra noi e per dimostrarlo pone in atto il rapimento di Michelle Fuller, potente amministratrice delegata di una multinazionale farmaceutica.
È sicuro che Fuller sia un'andromediana, anzi l'imperatrice degli Andromediani, e l'ha identificata con un metodo infallibile, che pare uscito dalla penna di Roald Dahl. Per la prigioniera Fuller, d'altro canto, Teddy è un malato psichiatrico, un uomo schiacciato dal dolore che ha trovato nel complottismo l'unica ragione di vita. Tra le due parti ha inizio uno scontro duro, fisico e psicologico. A tre giorni dall'avvento di un'eclissi di luna.
Il remake in lingua inglese del film del 2003 Save the green planet (Jigureol Jikyeora!) del sudcoreano Jang Joon-hwan (che figura tra i produttori esecutivi) nelle mani di Yorgos Lanthimos, e nella riscrittura di Will Tracy, diventa un modo di raccontare l'America e in generale il mondo di oggi, da essa pesantemente influenzato.
L'allusione a una società che non rispetta più le regole e i limiti di una democrazia, che confonde in ogni ambito verità e falsificazione, e in cui la realtà supera la fantasia nella scala Richter dell'assurdo, è più che esplicita. Il titolo stesso rimanda a una falsa credenza, evocata nel mito di Aristeo nelle Georgiche di Virgilio, per cui dalla carcassa di un bue morto può nascere uno sciame di api (la società perfetta). Ma la domanda cruciale è quanto Lanthimos si prenda sul serio, se Bugonia , cioè, vada posizionato sulla stessa linea di altri suoi film, più densi e realmente provocatori, o se piuttosto, come ci piace pensare, si tratti di un divertissement, della beffarda constatazione, da parte di un regista intelligente, che solo un film stupido (l'aggettivo va riferito al genere) possa offrirsi come specchio di un'umanità instupidita.
La soluzione è l'estinzione? Più che una proposta sembra una facile profezia, ma Lanthimos non è interessato né all'una né all'altra, preferendo - da buon cineasta- stare a guardare, anziché offrire soluzioni. Più commedia nera che thriller psicologico, il film, girato in Vista Vision, con una precisa scelta di colori primari (giallo per Teddy, rosso per Michelle), dal punto di vista formale è però meno sperimentale dei precedenti, e conta un'ultima sequenza lunga che sembra uscita da un fumetto, nella quale la componente divertita è definitivamente dichiarata.
Il faccia a faccia tra i due cospiratori (perché lo sono entrambi, ognuno a modo proprio) è naturalmente anche un duetto interpretativo, lo spettacolo di Jesse Plemons e Emma Stone (alla sua quinta collaborazione con Lanthimos) in cui non sfigura affatto l'intermediazione dell'esordiente Aidan Delbis nei panni del povero Donald.
Il giovane apicoltore Teddy e il suo migliore amico vivono di complotti e cospirazioni; un giorno rapiscono Michelle, CEO di una multinazionale farmaceutica, convinti che sia un'aliena venuta a distruggere la Terra. Durante l'interrogatorio asfissiante cui la sottopongono, le loro convinzioni si sfaldano, la donna si ribella e si innesca un gioco al massacro tanto surreale quanto scioccante in cui rimangono coinvolti la fidanzata di Teddy, un affarista senza scrupoli e un giovane agente segreto.
É il decimo lungometraggio in ventiquattro anni, il terzo negli ultimi due per il prolifico Yorgos Lanthimos - già al lavoro su due adattamenti letterari.
Qui ricorre al mito classico della rigenerazione e della fecondità per sostanziare il suo nuovo dramma grottesco: il fenomeno della Bugonia domina il quarto libro delle "Georgiche" virgiliane in cui si racconta dell'apicoltore e allevatore Aristeo che, uccisa involontariamente Euridice, sacrifica quattro tori agli dèi per placarne l'ira, finché proprio dalle carcasse animali vedrà spuntare nugoli di nuove api.
Trapiantando il mito nell'Occidente capitalista - un'operazione simile caratterizzava The Lobster e Il sacrificio del cervo sacro che attualizzava l'Ifigenia euripidea -, Lanthimos gira un remake inglese della commedia sci-fi coreana Salviamo il pianeta verde!, un piccolo cult scritto e diretto da Jang Joon-hwan, variandone i personaggi e piegandolo ai suoi registri espressivi d'elezione: il nucleo fantascientifico d'origine è espanso nei territori del thriller psicologico e risciacquato nella commedia nera in salsa grottesca, il tutto controllato dal solito crudo realismo di regia.
Su impulso di Ari Aster - co-produttore del film - insieme a Joon-hwan, Will Tracy, penna fina di Hollywood (The Menu e la serie Succession nel pedigree), firma la sceneggiatura di un film che sin dal trailer tradisce la solita estetica ricercata; il fido direttore della fotografia Robbie Ryan ha girato in 35mm formato Vista Vision per donare alle immagini un effetto vintage e granuloso che svaria dai toni chiari e aciduli agli interni umbratili tanto cari al regista.
Cruciale sarà anche il commento sonoro, che spesso nei film di Lanthimos diventa a tutti gli effetti "un altro personaggio": il compositore Fendrix, candidato agli Oscar 2024 per Povere Creature!, alternerà il suo pentagramma a musica sperimentale e tracce rock anni Novanta (nel trailer si ascolta "Basket Case", pezzo punk-rock dei Green Day inciso nel 1994).
Intanto davanti alla cinepresa sono confermati in blocco Emma Stone e Jesse Plemons, duo protagonista di Kinds of Kindness. L'attore Palma d'Oro a Cannes per la migliore interpretazione maschile e candidato all'Oscar nella stessa categoria per quest'ultimo film, incarnerà ora Teddy, un paranoico, emarginato, vendicativo coltivatore di api mellifere nonché voce narrante del film, mentre l'attrice due volte premio Oscar, giunta al quinto film in sette anni con Lanthimos (oltre a La favorita, Povere Creature! e Kinds of Kindness non va dimenticato il pregevole corto Vlihi), diventa la temibile plenipotenziaria Michelle, confermando, così, sulla scia delle ultime interpretazioni, un femminino più che mai matronale e algido, brillante e sfrenato. Completano il cast principale il debuttante Aidan Delbis che incarnerà la spalla di Teddy; il comico e podcaster Stavros Halkias e l'ex Bat Girl Alicia Silverstone, presente già ne Il sacrificio del cervo sacro.
Api operaie e ape regina, distopia e Teatro dell'Assurdo, satira oscura e sovvertimento sociale, violenza e miseria, realismo e surrealismo, umanità e androidi, morte e rinascita, istinto di sopravvivenza e quello di sopraffazione. Con il solito manipolo di fedelissimi (oltre ai succitati, Mavropsaridis è confermato come sempre al montaggio, Price alla scenografia), il cantore della Weird Wawe greca sorta dalle ceneri della crisi economica del 2008, prosegue a cesellare la sua poetica così peculiare, provocatoria e straniante, fortemente radicata nelle storture della società capitalistica.
Il film è stato girato nell'estate 2024 tra High Wycombe, sobborgo della Londra d'elezione e l'isola di Milos, scenario di ripiego, poiché Lanthimos, nato a quattro chilometri dal Partenone, chiese e non ottenne di disseminare di cadaveri l'Acropoli.
Bugonia è in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto - 6 settembre 2025) che l'ha già gratificato in passato con l'Osella d'Oro per Alps, il Gran Premio della Giuria per La favorita e il Leone d'Oro al miglior film per Povere Creature!.
Arriverà nelle nostre sale il 13 novembre con Universal Pictures, mentre dal 24 ottobre in anteprima e poi in larga distribuzione dal 31 ottobre sarà proiettato in Canada e negli Stati Uniti.
Ennesima graffiante provocazione del regista greco, che si dimostra sempre originale e inventivo nell'arte dell'affabulare. In questo caso viene demolita l'ansia di complottismo che domina le nostre vite caotiche, dominate dalle fake news che invadono la rete e i social networks. Inoltre Lanthimos deforma un genere cinematografico classico come la fantascienza (addirittura mescidandolo [...] Vai alla recensione »
Facile irridere rettiliani, terrapiattisti e teorie del complotto varie. Più difficile riconoscere e articolare quali siano i realissimi conflitti sociali di cui esse sono la risposta pacchianamente sbagliata. Presa in prestito dal coreano Save the Green Planet! del 2003, ma su un registro diametralmente opposto (urlato e sbracato quello, misurato al millimetro questo), questa storia di rapimento della [...] Vai alla recensione »
Che Yorgos Lanthimos nutra un evidente disprezzo per l'umanità è fuor di dubbio. Leone d'oro per "Povere creature!" due anni fa, il regista greco, ancora con la sodale Emma Stone, porta al Lido "Bugonia", remake di un film sudcoreano del 2023, che rimanda alle Georgiche di Virgilio e soprattutto alle api. Inizia come quel ricorrente spot televisivo sulla necessità di salvare questi insetti, poi si [...] Vai alla recensione »
Il rapporto artistico tra Emma Stone e Yorgos Lanthimos ha la straordinaria capacità non solo di assommare ma di moltiplicare il loro talento. Dopo La favorita e Povere creature! a confermare il solido e fruttuoso legame arriva Bugonia (Le Georgiche di Virgilio sono solo uno scaltro abbellimento!) dove l'estro della musa e la fantasia del regista trasformano l'impossibile remake di una dimenticata [...] Vai alla recensione »
Trick or Treat? È la domanda che sorge davanti ai film di Yorgos Lanthimos - e ce li metto tutti ormai anche i primissimi, quando il regista greco ormai definitivamente a Hollywood, aveva provocato col suo esordio un tumulto. Eccoci dunque davanti a Bugonia il suo nuovo film in concorso - ma il Lido è il suo luogo del cuore e di moltissimi premi, Leone d'oro incluso - dove ritrova ancora una volta [...] Vai alla recensione »
Idem per il greco surrealista adorato da Hollywood Yorgos Lanthimos che in Laguna prese il Leone d'Oro con il capolavoro neo-femminista Povere creature nel 2023. La sua ultima fatica Bugonia (terzo film in due anni: troppi) è una fantascienza da terza elementare remake di un film sudcoreano del 2003. Due zoticoni white trash rapiscono boss di casa farmaceutica convinti che lei venga da Andromeda.
È molto parlato anche Bugonia, l'altro film in concorso, ma vivaddio! Ci voleva un greco (Yorgos Lanthimos) per dirci qualcosa di interessante sull'America. Storia di due campagnoli apicultori apparentemente fuori di testa (l'avverbio è importante, capirete perché), il film parte come una parabola "verde" sulle multinazionali assassine per poi diventare qualcosa di completamente diverso.
Due anni dopo il Leone d'Oro vinto con Povere creature!, Yorgos Lanthimos torna in concorso a Venezia (poi dal 23 ottobre in sala) con Bugonia, remake del film coreano del 2003 Save the Green Planet! di Jang Joon-hwan. Nelle mani del regista greco (che porta sullo schermo lo script di Will Tracy), da qualche tempo in piena trance agonistica (il dimenticabile Kinds of Kindness era in gara a Cannes [...] Vai alla recensione »
Dove eravamo rimasti? Con Emma Stone che in uno dei tre episodi di Kind of Kindness si auto-infliggeva menomazioni per dimostrare al marito Jesse Plemons di non essere un clone. E certamente questo Bugonia, remake di un film coreano del 2003 diretto da Jang Joon-hwan, potrebbe essere un ulteriore postilla - il quarto episodio mancato? - alla riflessione sui rapporti di forza del film precedente.