
Anno | 2024 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 122 minuti |
Al cinema | 3 sale cinematografiche |
Regia di | Andrea Segre |
Attori | Elio Germano, Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Fabio Bussotti, Paolo Calabresi Roberto Citran, Pierluigi Corallo, Paolo Pierobon, Fabrizia Sacchi, Elena Radonicich, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi. |
Uscita | giovedì 31 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,61 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 ottobre 2024
Il racconto biografico della vita privata e pubblica di Enrico Berlinguer, dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell'Unità di Genova del 1978. Il film ha ottenuto 5 candidature ai Nastri d'Argento, 15 candidature e vinto 2 David di Donatello, Il film è stato premiato a Roma Film Festival, Berlinguer - La grande ambizione è 22° in classifica al Box Office. mercoledì 30 luglio ha incassato € 2.668,00 e registrato 579.878 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Primi anni Settanta. Enrico Berlinguer assiste al tramonto dell'ideologia di Salvador Allende e delle speranze del popolo cileno, soffocate dal regime di Augusto Pinochet. Questo rafforza ulteriormente in lui la convinzione di trovare una via democratica al Socialismo in Italia, al netto delle ingerenze statunitensi. Non lo ferma nemmeno l'attentato di cui è vittima in Bulgaria: la sua idea è quella di "trasformare l'intera struttura economica e sociale" del Paese, ponendo fine allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo - in particolare quello dei datori di lavoro sui lavoratori. Il Partito Comunista Italiano del quale è segretario, anche grazie al suo carisma di leader, cresce in percentuale nei sondaggi e alle urne, ma Berlinguer sa di non poter accedere al governo se non attraverso un'alleanza fra le forze popolari antifasciste, ovvero quelle comuniste, socialiste e cattolico-progressiste, unite verso "un'orizzonte chiaro di stabilità". Ma l'idea del compromesso storico segnerà la fine dell'ascesa alla gestione della cosa pubblica del PCI e determinerà il tragico destino di Aldo Moro.
In Berlinguer - La grande ambizione Andrea Segre non si limita a raccontare alcuni anni cruciali nella vita personale e politica del Segretario del Partito Comunista Italiano finito persino sulla copertina di Time.
Segre non crea un semplice biopic, ma dipinge con pennellate decise il ritratto di una "democrazia zoppa e bloccata", ieri come oggi gravata dalle influenze straniere, e mai abbastanza coraggiosa nel portare avanti una vera evoluzione socioeconomica. Allo stesso modo il suo film delinea con precisione i limiti della Sinistra italiana anni '70, soggetta allo scrutinio di Mosca e alla crisi del capitalismo mondiale. "Se vinciamo, cosa ci lasceranno fare?" è la domanda che aleggia persino su un eventuale vittoria comunista. "Questo è il vostro momento", dice Andreotti a Berlinguer, ma i per comunisti quel momento non arriverà, e dopo la morte di Moro il Paese "scivolerà nel buio". Ed è tragicamente ironico che l'unico momento che ha visto i politici italiani allineati e compatti è quello in cui hanno deciso unanimemente di non trattare con i terroristi per il rilascio del politico prigioniero. In Berlinguer - La grande ambizione c'è una fetta consistente della Storia italiana: la strage di Brescia, il petrolchimico di Ravenna (con l'eco dell'omicidio Mattei), Brezhnev (interpretato da un vero sosia) che cautela Berlinguer contro la possibilità di allearsi alle forze democristiane, il referendum per l'abrogazione della legge sul divorzio, il sessismo malcelato dei militanti di Sinistra, l'attentato delle Brigate Rosse a Francesco Coco, le intercettazioni telefoniche dei servizi segreti e naturalmente l'omicidio Moro come vulnus dal quale l'Italia, e Berlinguer, non si riprenderanno.
Enrico, che da piccolo interpretava Robespierre, da grande - nella lettura di Segre - detesterà ogni tipo di divisione, cercherà di smarcare il suo Partito dall'Unione Sovietica inseguendo l'ideale di eurocomunismo che l'avvocato Agnelli, e Confindustria con lui, vedevano come il Male assoluto, condannerà ogni violenza estremista in Italia e la persecuzione politica dei dissidenti nell'URSS, inneggerà alla "realizzazione piena di tutte le libertà dell'individuo, tranne quella di sfruttare gli altri", e preferirà la collaborazione alla competizione, perseguendo un principio di solidarietà che è un monito al presente. Del resto anche i suoi avvertimenti nei primi anni Settanta contro l'inevitabilità di una crisi strutturale del capitalismo globale danno prova della lungimiranza della sua visione politica. Lo stile di ripresa è documentaristico, arricchito da materiali d'archivio, e il cast, capitanato da un Elio Germano che si trasforma in Berlinguer davanti ai nostri occhi, fa gara di bravura nel riprodurre il pantheon politico dell'epoca: su tutti svetta Paolo Pierobon, che in un paio di scene inchioda Giulio Andreotti al suo ruolo temibile e ridicolo. La regia di Segre e la sceneggiatura, cofirmata con Marco Pettenello, sono asciutte e rigorose come lo era Berlinguer, e tanto il regista quanto il suo prim'attore mirano a rendere giustizia ad un personaggio verso cui provano ammirazione e rispetto. Il montaggio di Jacopo Quadri e le musiche evocative di Iosonouncane, pseudonimo del cantautore sardo Jacopo Incani, tengono alta la tensione e sottolineano opportunamente il pathos dell'intera vicenda. La grande ambizione del titolo non è un esercizio narcisistico ma lo sforzo di elevare un'intera comunità, compiuto da un uomo per cui "potere" era un verbo, non un sostantivo egoriferito. La sua lotta contro "la degradazione della persona umana a scopo produttivo" e contro "la logica dei meccanismi automatici" ci fa desiderare oggi un politico di altrettanta lucidità e levatura istituzionale. Il Berlinguer di Segre non chiede a nessuno di fare ciò per cui lui sarebbe pronto a sacrificarsi per la ragion di Stato: compreso se si fosse trovato al posto di Moro. Berlinguer sognava una politica "non da utopisti, estremisti, schematici o opportunisti". Soprattutto, desiderava porsi alla guida di un partito "che rappresenti tutti i lavoratori italiani": chi oggi può, o vuole, dire altrettanto?
Un omaggio al segretario forse più amato della storia del PCI: la figura di Enrico Berlinguer in rapporto alla politica principale per cui viene ricordato: il compromesso storico nel periodo dal 1973 al 1978. Il film riesce a miscelare in modo equilibrato la dimensione familiare con quella politica ed ha il merito di non scadere nella smaccata agiografia.
Qualcuno l'ha criticato, giudicandolo un' agiografia di cui non abbiamo bisogno. Chi afferma ciò, credo che abbia visto un film diverso. Perché il film "Berlinguer. La grande ambizione" è sì un omaggio, ma non il ritratto di un santo. Il fatto che sia un omaggio è particolarmente evidente dalla scena finale, quella dei funerali a cui partecipò un milione e mezzo di persone.
Berlinguer, la grande ambizione, è un ritratto intenso e sfaccettato. Andrea Segre ci immerge in un periodo storico cruciale per l’Italia, raccontando la parabola ascendente e la tragica fine di Enrico Berlinguer, leader del PCI. Il film non è una semplice biografia, ma un’indagine profonda nell’animo di un uomo che ha cercato di conciliare ideali comunisti e democrazia, [...] Vai alla recensione »
La grande ambizione di Enrico Berlinguer era quella di elevare una giovane nazione repubblicana che in quegli anni (1973-'78) provava a diventare adulta, nonostante la strategia della tensione che faceva di tutto per farla sprofondare nell'irrazionalità e cedere alla paura. Berlinguer è stato un politico lungimirante, coraggioso, un uomo serio,sobrio, competente, umile, deciso [...] Vai alla recensione »
Rappresentare la complessità sociale e politica degli anni 70 in Italia, non è impresa facile, così come non è facile descrivere un uomo e il suo sogno di democrazia, sicuramente il volto più rappresentativo della sinistra italiana, ma Andrea Segre, affidando il ruolo di Enrico Berlinguer a un appassionato Elio Germano, riesce a toccare corde profonde nello [...] Vai alla recensione »
Parafrasando il titolo del docufilm di Walter Veltroni “Quando c’era Berlinguer” (2014), Andrea Segre inaugura l’ultima festa del cinema di Roma con il suo solenne “Berlinguer – la grande ambizione”, opera di finzione con numerosi ed opportuni inserti documentaristici. Un tuffo negli anni ’70 denso di pathos e partecipazione, ma, l’intestazione [...] Vai alla recensione »
La vita, le idee e le inevitabili paure di un uomo solo al comando del partito comunista più grande del blocco occidentale (con quasi due milioni di iscritti) analizzata in uno dei periodi più lividi della nostra epoca recente e nel centro di una nazione che cercava di capire da quale parte schierarsi; se con gli Stati Uniti, e il blocco occidentale, o con il blocco sovietico, più [...] Vai alla recensione »
Quando il cinema affronta figure politiche contemporanee come Moro, Craxi o Andreotti, le opere dei vari registi tendono a rispondere alle aspettative di un pubblico che, basandosi su biografie, inchieste e informazioni giornalistiche, ha già un’opinione – anche informale – sui personaggi. In questo film, Andrea Segre, giovane all’epoca degli eventi narrati, [...] Vai alla recensione »
La grande ambizione è stata quella, indissolubile dal bene collettivo (Gramsci), di cambiare profondamente la società italiana avviandola verso una dimensione di riforme democratiche e socialiste, tutelando ogni libertà, eccetto quella di sfruttare gli esseri umani. Con una postilla: sotto l’ombrello della Nato. La grande ambizione, in cui almeno un italiano su tre ha creduto nel triennio 1974-1976, [...] Vai alla recensione »
Il film "Berlinguer - La grande ambizione" diretto dal regista Andrea Segre rappresenta una convincente e asciutta ricostruzione storica di quello che si può definire come uno degli uomini politici più stimati e più coerenti della nostra storia italiana degli ultimi 50 anni. Si parte dai fatti eversivi avvenuti agli inizi anni '70 in Cile con la caduta del governo [...] Vai alla recensione »
Enrico Berlinguer è stato segretario del PCI dal 1972 al 1984, oltre 12 anni di una leadership in uno dei periodi più intensi e difficili della storia del nostro paese. Segre decide di raccontare questo pezzo di storia italiana sia realizzando un film che omaggia un politico di enorme caratura, sia provando contemporaneamente a raccontare quella fase convulsa e quel misto di aspirazioni, [...] Vai alla recensione »
Questo film oggi è necessario per comprendere come la crisi della politica, fenomeno purtroppo di dimensioni sovranazionali, nasca dall’assenza di uomini che facciano politica. Segre nel proporre agli spettatori la figura di Enrico Berlinguer espone uno spaccato della politica degli anni Settanta, andando oltre i confini nazionali. La crisi petrolifera, la tensione tra Stati Uniti ed Unione [...] Vai alla recensione »
Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è indissolubile dal bene collettivo. ANTONIO GRAMSCI (Fondatore del Partito Comunista Italiano) Berlinguer, la Grande ambizione Andrea Segre scrive e dirige “Berlinguer, [...] Vai alla recensione »
BERLINGUER: LA GRANDE AMBIZIONE... Storia una delle personalità politiche italiane più importanti degli anni Settanta e primi anni Ottanta. Una figura rispettata da molti avversari politici e spesso osteggiata dai fondamentalisti del suo partito per le sue idee che volevano portare il PCI ad iniziare un dialogo con le forze moderate che avrebbe dovuto portare il passaggio dall'opposizione al governo [...] Vai alla recensione »
La pellicola offre l'ennesimo punto di vista cinematografico su uno snodo cruciale della prima Repubblica: gli anni Settanta. Stavolta la prospettiva su quegli anni è quella di Enrico Berlinguer, leader del partito comunista italiano. Un uomo con una visione chiara: portare il paese verso il socialismo senza uscire dalla democrazia e senza correre il rischio di cadere vittima dell’imboscata [...] Vai alla recensione »
Sto vedendo solo ora il film su Berlinguer. Nonostante Elio Germano sia uno dei nostri migliori attori, dalla sua interpretazione non traspare affatto la potenza della personalità di Enrico Berlinguer. Anzi sembra il contrario timoroso, incurvato, e le vicende familiari quasi preponderanti. Elio Germano merita i migliori riconoscimenti, ma in questo film, un documentario mancato [...] Vai alla recensione »
A quarant'anni dalla morte di un uomo straordinario come Enrico Berlinguer, mi aspettavo un film intenso e profondo, invece ho trovato una regia sottotono, didascalico nel raccontare gli avvenimenti, e un Elio Germano remissivo e spento. Mi spiace molto
Sono estremamente entusiasta di aver conosciuto la vita e le battaglie politiche di Berlinguer; le mie conoscenze prima della visione erano pari a zero e devo ammettere che aver visto questo film mi ha sicuramente arricchito. Un uomo innovativo, disponibile a trattare con i potenti ma al tempo stesso con gli operai ed a recarsi alle feste dell'unità per ascoltare dsl vivo i bisogni [...] Vai alla recensione »
Imitativo (anche la imitazione di Germano ? discutibile), film pedante. Mediocre.
Sono andato a vedere questo film mosso soprattutto dalla curiosità di come si possa raccontare un quadriennio di storia italiana collocato a cavallo della propria nascita, e mi viene da dire che questo Andrea Segre (nipote di secondo grado di Liliana) ha fatto davvero un buon lavoro. Sicuramente coraggioso, perché a me l’idea di cimentarmi con un argomento del genere farebbe [...] Vai alla recensione »
[...] Che cosa mi è piaciuto, ancora, del film? Be’, sicuramente il fatto che il racconto si chiude insieme con la parte ascendente della parabola del protagonista, e cioè con l’assassinio di Aldo Moro e il suo fondato timore di poter fare la stessa fine. Mentre scorrono, in chiusura, delle belle immagini del funerale, infatti, si ha la netta impressione che la sua “mort [...] Vai alla recensione »
Un bellissimo affresco di enrico berlingue, un film intelligente che racconta, anche a chi non lo ha vissuto, quel periodo. Obiettivo ed interessante.
Mi dispiace esprimere la mia delusione, ma per un film che comunque ha molti ottimi aspetti. Purtroppo trovo che la figura di Berlinguer in questo film resti come isolata. Non c'è alcuno spazio per le altre figure politiche intorno a lui che hanno poi contribuito a far essere B. ciò che è stato. Non si vede nulla della violenza degli anni di piombo.
“Berlinguer, la grande ambizione”. Un bio-pic su Enrico Berlinguer nel periodo della sua ascesa tra il 1973 e il 1978 curato nel dettaglio. Le vicende vengono descritte bene e accompagnate da filmati storici originali sul Partito Comunista italiano , sugli scontri in piazza e le manifestazioni. Elio Germano molto bravo nell’interpretare il celebre politico…anche con quella [...] Vai alla recensione »
Secondo me il vero titolo del film avrebbe dovuto essere: "Berlinguer-il grande bluff". La verità è che Berlinguer aveva capito benissimo che il socialismo, e cioè la proprietà sociale dei mezzi di produzione, era oramai una forma obsoleta di costruzione sociale, che dava luogo solo a tirannie politiche oltrechè a seri problemi economici.
Parecchie recensioni entusiaste o quasi, e non capisco. A meno che non riflettano la nostalgia per Berlinguer e, in generale, per un altro modo, più serio, di praticare la politica. Se parliamo di cinema, il bravo Andrea Segre ha fatto un mezzo passo falso. II film si colloca tra il ripasso di storia italiana anni Settanta a misura di liceale e il santino del segretario comunista, con Elio Germano [...] Vai alla recensione »
Andrea Segre è uno stimato regista veneto, ma anche ricercatore in Sociologia della comunicazione e dei processi culturali. Si è specializzato nel cinema documentario sin dalla sua opera d'esordio, Lo sterminio dei popoli zingari; ma ha anche diretto pregevoli opere di finzione, come Io sono Li (2011), in cui il principio ispiratore della sua poetica, ovvero la "marginalità", è un dato sia etnico che [...] Vai alla recensione »
Come Gifuni con Aldo Moro (Bellocchio), Favino per Craxi (Amelio), Servillo per Berlusconi (Sorrentino), quando si racconta una figura pubblica, annessa alla Storia, ma ancora nella brace della cronaca, per gli attori sfida e rischi sono enormi: i personaggi sono costantemente al vaglio della persona, slittano dalla memoria alla carta d'identità, dunque cerchiamo quasi di riconoscere i fatti in una [...] Vai alla recensione »
Inizia a Sofia, Berlinguer - La grande ambizione (Italia, 2024, 123'). Segretario del Pci dal '72, all'inizio di ottobre '73 Berlinguer (un ottimo Elio Germano) espone le ragioni dell'eurocomunismo al bulgaro Todor ivkov. Poi, in viaggio verso l'aeroporto, la sua auto è travolta da un camion. Lui stesso dirà a Emanuele Macaluso che non di un incidente si era trattato, ma di un attentato del Kgb.
Siamo femmine, abbiamo diritto a un po' di comprensione. Mica facciamo notare ogni volta l'esatta grafia di "culotte", che viene dal francese "cul"- anche la "elle" è muta, per finirla qui. Lasciamo correre tutte le fantasiose grafie di "sauté" nei menu dei ristoranti. Ci sarà consentito in cambio di contare i film e i documentari dedicati a Enrico Berlinguer, e ora - ahimè - la fioritura dedicata [...] Vai alla recensione »
Come tutti i film biografici che funzionano davvero, «Berlinguer-La grande ambizione » si concentra su un tempo limitato: cinque anni della vita di Enrico Berlinguer, quelli che vanno dal compromesso storico (1973) al rapimento Moro (1978), i più complicati e determinanti della sua esperienza politica. È la prima volta che il cinema di finzione prova a ricostruire il mondo del Segretario più amato [...] Vai alla recensione »
La vittoria di Allende vanificata dal golpe di Pinochet apre il film, fissando una datazione e preannunciando il discorso che verrà svolto. Andrea Segre decide infatti di restituire, della vicenda umana e politica di Enrico Berlinguer, soprattutto il quinquennio che va dal 1973 al 1978, dalla presa di distanza del PCI rispetto al PCUS di Breznev fino al rapimento e assassinio di Aldo Moro.
Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, lavora per realizzare il socialismo nella democrazia, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana. Diretto da Andrea Segre che ha affidato il ruolo del protagonista a Elio Germano, migliore attore all'ultima Festa del Cinema di Roma, Berlinguer - La grande ambizione racconta [...] Vai alla recensione »
Tutto quel che credevamo di sape re su Berlinguer, e molto di più, in cinque anni chiave. Dal 1973 al 1978. Dal golpe in Cile, e dall'attentato in Bulgaria (Berlinguer si salva, l'interprete con cui stava parlando di Fellini, no), fino al caso Moro con ciò che ne seguì. Dagli scontri con l'Urss al grande progetto del "compromesso storico". Dalla necessità di allontanarsi dal socialismo reale, magari [...] Vai alla recensione »
Non è facile raccontare Enrico Berlinguer, quello che è stato, ciò che ha rappresentato in quegli anni in cui il più importante Partito Comunista occidentale ha accarezzato l'idea di guidare l'Italia, con un successo elettorale soltanto sfiorato e un compromesso storico tanto inseguito, prima che il fato togliesse di mezzo il suo leader incontrastato, morto a Padova nel 1984, durante un comizio.
Emozionale eppur politico "Berlinguer. La grande ambizione" di Andrea Segre mette in luce un superlativo Elio Germano che dà vita all'uomo di partito e intellettuale facendolo rimbalzare su un presente privo di passioni politiche finalizzate al bene comune e alla giustizia sociale. Enrico Berlinguer per questo visse e morì (nato a Sassari, morì nel 1984 per un malore durante un comizio a Padova).
La Grande Ambizione parte dall'ottobre 1973, quando il presidente cileno Salvador Allende viene ucciso in un golpe, e Enrico Berlinguer (segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972) è vittima di un sospetto indicente automobilistico a Sofia, in Bulgaria, una delle Repubbliche più fedeli all'Unione Sovietica; e arriva al 9 maggio del 1978 quando Berlinguer viene informato dai suoi più stretti [...] Vai alla recensione »
Così come anche i più giovani ascoltano la musica degli anni '70/primi '80 anche il nostro cinema che guarda al nostro presente, cercando le ragioni nel passato, si rivolge a quel tempo per colmare un vuoto di ciò che ci è contemporaneo. Nel volgere di pochi mesi abbiamo avuto modo di vedere due film sulla carismatica figura di Enrico Berlinguer, a 40 anni dalla sua morte, questo di cui si proverà [...] Vai alla recensione »
La grande ambizione è prima di tutto quella di voler realizzare un film a soggetto su Enrico Berlinguer che si allontani dalla "maschere" del nostro cinema, in bilico tra fellinismi, eliopetrismi e metamorfosi più o meno grottesche o stranianti. Craxi/Favino, Berlusconi/Servillo, Andreotti/Servillo fino al Moro che si è impossessato di Gifuni anche quando interpreta Comencini.
Che cosa fa un politico durante la sua giornata? Fa riunioni, scrive, parla al telefono, magari prende parte ad alcuni comizi (sempre di meno oggi), scrive delle lettere, forse interviene in qualche seduta parlamentare. Insomma, attività che non sono esattamente le più incisive se le vediamo dal punto di vista cinematografico, dove è più efficace - lo sapeva bene Bresson - vedere il movimento dei corpi, [...] Vai alla recensione »
Lo avevamo visto fin troppo glaciale in Esterno notte (2022) di Bellocchio. In Berlinguer - La grande ambizione di Andrea Segre il segretario del Pci (Elio Germano) gioca a pallone (mancino), prende in giro Brezhnev a Mosca, inveisce in sogno contro Fanfani, viene disegnato dalla figlia come uno sgorbio grigio, nasconde i soldi nei libri e sorride timido quando qualcuno evoca «le donne dei film di [...] Vai alla recensione »
Non era ancora stato realizzato un biopic sulle vicende biografiche di Enrico Berlinguer, migliore (per la Storia, il Migliore con la maiuscola rimane a parere di chi scrive Palmiro Togliatti) e più celebrato segretario del Partito Comunista Italiano, assurto nel tempo quasi a icona pop bidimensionale, riconosciuto come figura di riferimento da (ex) compagni e avversari.
«Berlinguer. La grande ambizione» è quasi un salto nel vuoto nella filmografia di Andrea Segre che, nella cornice del cinema "di finzione", ha finora prediletto storie più intime, pur se ancorate a grandi temi politici e sociali (l'immigrazione, su tutti). Per questo primo "biopic" (che uscirà in sala il prossimo 31 ottobre) il regista padovano sceglie di raccontare uno dei più importanti uomini della [...] Vai alla recensione »
La diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma è iniziata con la proiezione del film in concorso, Berlinguer - La grande ambizione (in sala dal 31 ottobre), quinto lungometraggio di Andrea Segre che, tra numerosi documentari e finzioni, per la prima volta si cimenta con il racconto biografico e, in particolare, con la vita di un uomo le cui parole e azioni sono parte fondante della nostra [...] Vai alla recensione »
Finora era sempre stata la vicenda umana e politica di Aldo Moro al centro dei riflettori, il grande momento spartiacque della storia italiana del Novecento. Andrea Segre decide di raccontare gli anni '70 a partire da un altro fondamentale protagonista di quella stagione, Enrico Berlinguer, e dalla prospettiva delle attese, le speranze e le frustrazioni dei militanti del Partito Comunista che era arrivato, [...] Vai alla recensione »
C'è una scena che dice molto di Berlinguer. La grande ambizione (film d'apertura della XIX Festa del Cinema di Roma; il titolo arriva da Gramsci: "Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è invece indissolubile dal bene collettivo"). Il segretario è a casa, sta preparando un discorso, seduto alla scrivania posizionata all'angolo [...] Vai alla recensione »
L'11 giugno del 1984 moriva Enrico Berlinguer, uno dei politici italiani a lasciare un ricordo generalmente positivo - oltre che un segno importante - nella Storia del nostro Paese. Una figura che oggi rivive nel film di Andrea Segre, Berlinguer. La grande ambizione, scelto dalla Festa del Cinema di Roma 2024 per aprire la diciannovesima edizione e che sarà nelle sale il prossimo 31 ottobre distribuito [...] Vai alla recensione »