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Berlinale 2013, Orso d'Oro a Child's Pose

Iron Picker di Danis Tanovic vince il Gran Premio della Giuria.
di Giancarlo Zappoli

In foto il regista Denis Tanovic.

sabato 16 febbraio 2013 - News

La giuria della 63a edizione della Berlinale (un'edizione nel complesso non straordinaria ma con opere interessanti) ha davvero lavorato così come il suo Presidente Wong Kar-Wai ha dichiarato nel corso della cerimonia di premiazione: "Non abbiamo giudicato o criticato i film ma abbiamo piuttosto sostenuto le opere che ci piacevano"? Così sembra essere stato, osservando i premi e la tendenza che emerge da uno sguardo complessivo su di essi, che viene rivelata come sensore dai due riconoscimenti meno importanti: le due menzioni andate a Layla Fourie e a Promised Land. Due film non perfettamente compiuti ma impegnati, ognuno a suo modo, sul versante sociale. Questo è stato il fil rouge che ha legato tutti i riconoscimenti, con la sola eccezione del premio per la miglior regia a David Gordon Green che, con Prince Avalanche, ha proposto un piacevole remake di una commedia islandese. A partire dall'ineludibile riconoscimento a Jafar Panahi, a cui è andato il premio per una sceneggiatura che denuncia sul filo dell'astrazione la condizione di reclusione e di forzata implosione di un artista che finisce con il rappresentare un popolo.
Anche quando si è assegnato un premio più strettamente tecnico lo si è consegnato al direttore della fotografia di Harmony Lessons il film kazako al cui centro sta una storia di povertà, disadattamento e sopraffazione. Elementi questi che non sono triste appannaggio di Repubbliche cinematograficamente lontane. Perché Danis Tanovi con il suo An Episode in the Life of an Iron Picker ha ottenuto il Gran Premio della Giuria e il riconoscimento a Nazif Muji quale migliore attore. Qui la giuria ha davvero dimostrato di guardare oltre i facili steccati linguistico-cinematografici. Perché Muji non è un cosiddetto 'attore preso dalla strada'. È qualcosa di più. È stato, insieme ai suoi familiari, l'interprete di una dolorosa storia di discriminazione e di insensibilità umanitaria e sociale che ha rivissuto sullo schermo in una sorta di docu-fiction che suggerisce un nuovo modo di fare cinema.
Denis Coté ha invece operato sul piano opposto. Le sue protagoniste di Vic+Flo Saw a Bear inseriscono tematiche importanti come quelle dell'amore omosessuale e della vita dopo la detenzione in carcere in una vicenda che assume con sapienza i contorni dell'horror e cioè di un genere ben definito.
Lasciamo volutamente per ultimi due premi diversi tra loro (Migliore Attrice e Orso d'oro) perché hanno entrambi quale motore due ruoli femminili di straordinaria efficacia. Era voce comune, tra chi aveva seguito il Concorso, che il riconoscimento alla migliore interpretazione femminile dovesse andare a Paulina Garcia per l'intensità e l'abbandono offerto in Gloria a un personaggio dotato di tutte le fragilità ma anche della forza di una donna non più giovane in un mondo in cui al di là di un certo compleanno si è considerati 'vecchi'. Anche Luminia Gheorghiu ha però offerto un contributo fondamentale al regista Netzer nella conquista del massimo premio per Child's Pose, una riflessione amara su una figura materna universale ma anche sulla società rumena attuale in cui il denaro sembra essere diventato il mezzo per tentare di comprare il silenzio delle coscienze. In complesso quindi abbiamo assistito a un Palmarès che si inserisce nella migliore tradizione della Berlinale: guardare al cinema per comprendere e conoscere meglio la realtà.

I PREMI

Orso d'oro: Child's Pose di Calin Netzer

Gran premio della giuria: An Episode in the Life of an Iron Picker di Danis Tanovic

Orso d'argento per la miglior regia: David Gordon Green per Prince Avalanche

Orso d'argento per il miglior attore: Nazif Mujic per An Episode in the Life of an Iron Picker

Orso d'argento per la miglior attrice: Paulina Garcìa per Gloria

Orso d'argento per la miglior sceneggiatura: Jafar Panahi per Closed Curtain

Orso d'argento per il contributo artistico: Aziz Zhambakiyev per Harmony Lessons

Premio Alfred Bauer: Denis Côté per Vic+Flo Saw a Bear

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