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Un film di Edoardo De Angelis.
Con Marianna Fontana, Angela Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Toni Laudadio.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Italia 2016.
- Medusa
uscita giovedì 29 settembre 2016.
MYMONETRO
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nessuna speranza di redenzione
diFeedback: 947 | altri commenti e recensioni di |
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mercoledì 5 ottobre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Davvero coraggioso questo film (presentato a Venezia 2016) che affronta una storia minore, forse molto minore, ma la affronta in modo splendido. Due sorelle: Viola e Dasy ormai adulte, unite nel corpo ( sono siamesi ) ma divise nelle aspirazioni affrontano la necessità di essere diverse, uniche, come tutti noi vogliamo essere. Un uomo ne desidera una, Dasy, e lei sente l'insopprimibile voglia di essere femmina (come dice alla sorella). Padre e madre sfruttano questa singolarità, che suscita una morbosità pagana, per trarne beneficio economico ma anche riscatto sociale. Un universo squallido di un consesso sociale di sconfitti e predatori si affaccenda nel rubare qualche scampolo di ricchezza e di fama riflessa ( non ultimo un prete ambiguo ) sfruttandone la singolare condizione fisica, esibendole (cantano nelle feste di periferia) . Nella riviera Domizia “non luogo” di raro squallore di territorio saccheggiato ed abbandonato e di umanità senza speranze. Sconfitta anche quando pensa di vincere. Lo squallore e la miseria morale pervade ogni comportamento ed ogni situazione. La bruttura dell'esser umano assurge ad un elevazione impensabile proprio perché specchio della realtà. La presenza incombente, quasi soffocante, del denaro in contanti è misura del potere e miraggio nella possibilità di una finta redenzione . Nessuno si salva dallo squallore : non il padre crudele, impedendo una vita normale alle figlie e che si assolve sentendosi poeta (scrive i testi delle canzoni) mentre spende ogni risorsa nella dipendenza dal gioco. Non la madre che riscatta un suo passato da vinta nell'acquisto compulsivo di ogni elettrodomestico. Non certo il prete che sottrae le poche risorse agli umili che vi si affidano inermi e che usa anch'egli le due siamesi per i suoi orridi riti di una religiosità mercantile con un cinismo ben rappresentato dal bravo attore piegando religione e fede a riti che sono pagani. Il regista sceglie inquadrature gelide, anche un po' troppo fredde come alla ricerca di simbolismi esasperati. Una musica di Enzo Avitabile che mescola il vuoto dei valori con testi che sembrano neo melodici. Discutibile ma comprensibile il finale consolatorio. Raro film di qualità.
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