The Hateful Eight |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demián Bichir.
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Titolo originale The Hateful Eight.
Western,
Ratings: Kids+16,
durata 167 min.
- USA 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 4 febbraio 2016.
MYMONETRO
The Hateful Eight ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Vale veramente poco
di L'imbecilleFeedback: 223 | altri commenti e recensioni di L'imbecille |
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mercoledì 10 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Credo che tutte le recensioni positive siano per “devozione” e per fare gli “acculturati”. Il film è decisamente negativo: tra zero e dieci io darei menouno!! E vediamo perché. Inizierei da una parte lontana dal regista, dove lui non ha di certo “colpe”. Il doppiaggio. Qualcuno si chiederà ma che c’entra il doppiaggio?? C’entra, c’entra. La voce di Luca Ward questa volta non mi è sembrata pertinente con il personaggio principale. Scendiamo ora nel concreto. Il costumista. Ma vi sembra coerente con un ambiente così lontano, immerso in mezzo a montagne di neve, con bufere apocalittiche e con un vento polare in un ricovero alla fine del mondo e separati dal mondo, personaggi di primo piano con abiti da “salotto”, con cravatte e giacche da lounge bar? Abiti che poi restano immacolati quasi fino alla fine del film nonostante tutto quello che accade?? A me no. E come tacere sulle luci? Dentro l’emporio non si comprende da dove possa venire la luminosità; e non solo, raffiche di vento che a momenti sfondano porta e pareti di legno e che non toccano minimamente le fiammelle di quelle quattro candele accese e delle lanterne. Si è per caso voluto “risvegliare” lo spettatore con quelle aberranti ed abominevoli nonché gratuite vomitate di sangue a fiume a seguito di quattro dita di caffè avvelenato e non si capisce perché per di più insapore? È stata una fortuna che il “menouno” che io gli attribuisco mi sia stato confortato e confermato dalla platea. Ho visto gente che dormiva, qualcuno se ne è andato a metà film non potendo attendere tutte le due ore e tre quarti, e non pochi giovani che anziché vedere il film “giocavano” con gli smart phones. Sembra comunque del tutto “ridondante” quello a cui i critici si sforzano di aggrapparsi nel citare Agatha Christie, Marilyn Monroe, “Bastardi senza gloria”, e tanti altri fino a coinvolgere gratuitamente financo Lincoln. Last but not least i dialoghi. Sono a tratti soporiferi, prolissi fino all’esasperazione e troppo scontati; s’indugia su pause e luoghi comuni che non aiutano certo a creare e sostenere quella tensione che ci si aspetta dal regista. Ma siamo nel west di Texiana memoria o ad Oxford; un parlare forbito, acculturato, dove nessuno interrompe l’altro e l’altro ancora ascolta senza dire una parola. Ma che western è questo: un’aula accademica?? Non fosse mai che il titolo <<gli odiosi otto>> volesse confrontarsi con <<i magnifici sette>>, no!! Sarebbe solo “blasfemo”.
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