..vedo di sintetizzare i punti di critica..
Il disagio della protagonista è: il trasferimento familiare (ovvio fare a questo punto i riferimenti agli altri VERI disagi degli adolescenti.. come per esempio chi non è seguito, chi ha uno o entrambi i genitori morti, chi viene picchiato a casa, chi è povero, chi è malato, ecc.) e chi critica il film (come faccio io) lo fa perché si chiede: che idea di bambino/a, e di persona, vi è sottesa?
La bambina (intesa come protagonista) è in realtà un pupazzo in mano a 5 deficienti, accentuati ed esasperati a tal punto da constatare che Gioia annoia (ostinatamente felice), Tristezza fa pena (non sa che ci sta a fare), Paura fa ridere (puoi capire che bel risultato la Pixar), Rabbia pare strafatto e Disgusto è evanescente. Ecco vi siete affezionati a un pupazzo guidato con il joystick (e a questi punti spero che tutti voi non siate i classici genitori che vietano rigidamente l’uso dei videogame ai vostri bimbi, perché sareste in forte contraddizione)
Non c’è alcun pensiero nell’infanzia descritta da una pessima Pixar (avete notato nel finale che gli animali sono presentati con gli identici meccanismi?). Quindi il sillogismo della Pixar è il seguente: gli esseri viventi hanno istinti/emozioni, gli istinti/emozioni prevalgono sul pensiero, gli esseri viventi non hanno pensiero.
Le emozioni non sono "forme" autonome (nel film invece vengono spacciate, come la droga, come "forze") ma sono regolate dal pensiero, e basta un esempio facile: una bambina di 12 anni viene interrogata a scuola, non sa rispondere e la professoressa ci va giù duro, e dentro le emozioni della bimba viaggiano dalla rabbia, alla vergogna, al rancore, all’odio, alla rivalsa, ecc. ma ora cosa pensate che farà la bambina? Andrà al banco mogia mogia e di certo seppellirà le emozioni perché ha “pensiero” e capisce che peggiorerebbe la situazione. Ogni azione di bambino è guidata dal pensiero (rappresentato pateticamente nel film come un treno che nessuno sa da dove viene e dove va.. e cosa ridicola di notte si ferma.. si ferma? Ma si può essere così arretrati culturalmente da accettare che i nostri pensieri si fermino?).
Il film poi manca di analisi dei sentimenti ed esclude totalmente il giudizio. Il punto è che noi (e i nostri bambini) siamo molto ma molto di più.. e il fatto che tanti adulti (molti più dei bambini che, nota positiva, mi sembra siano rimasti trasparenti alle nefandezze di questo film.. e lo denota indirettamente il fatto che nei banchi di regali e regaletti regna ancora sovrano Frozen sui 5 pagliacci) siano rimasti abbagliati dà la misura di come sono poco maturi, poco adulti e poco consapevoli (e spero di cuore che non trasmettiate 'sta roba ai vostri figli).
Vediamo ora se qualcuno/a si sforzerà di leggere con attenzione.. saluti.
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raffele
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sabato 2 luglio 2016
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velenosa pixar, poveri noi !
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ma il film è stato imposto come testo ufficiale intorno a cui ruota l'esame di terza media? perché se è così intervengo, è diseducativo. il pupazzo in mano a 5 deficienti per la verità è un passo avanti rispetto a Freud, per lui erano solo 3. Anche lui dava enorme valore a certe "forze" ... siamo molto di più, sono d'accordo tutti, da Hartmann, a Berne, alla scuola di Palo Alto. I veri disagi degli adolescenti sono altri, è vero (ma anche molto meno di un trasloco, se l'adolescente è fragile). Potremmo cominciare ora e non finire mai, passando, certo, per la morte dei genitori, la droga, le percosse, il cancro. ma forse è più appropriato che paolo/francesco si chieda come mai sente la necessità di leggere un film simpatico con metafore spiritose sulla psiche come se fosse un Corano imposto nelle scuole, come se si potese aprir bocca solo per dire tutto, o tacere: come se non ci si dovesse azzardare ad intonare un motivo, perché esiste l'Aida.
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ma il film è stato imposto come testo ufficiale intorno a cui ruota l'esame di terza media? perché se è così intervengo, è diseducativo. il pupazzo in mano a 5 deficienti per la verità è un passo avanti rispetto a Freud, per lui erano solo 3. Anche lui dava enorme valore a certe "forze" ... siamo molto di più, sono d'accordo tutti, da Hartmann, a Berne, alla scuola di Palo Alto. I veri disagi degli adolescenti sono altri, è vero (ma anche molto meno di un trasloco, se l'adolescente è fragile). Potremmo cominciare ora e non finire mai, passando, certo, per la morte dei genitori, la droga, le percosse, il cancro. ma forse è più appropriato che paolo/francesco si chieda come mai sente la necessità di leggere un film simpatico con metafore spiritose sulla psiche come se fosse un Corano imposto nelle scuole, come se si potese aprir bocca solo per dire tutto, o tacere: come se non ci si dovesse azzardare ad intonare un motivo, perché esiste l'Aida. la cosa peggiore che si possa dire è che ci sono delle ingenuità, perché siano "nefandezze" bisogna attribuirgli una solennità e un'importanza che non saprei dove trovare, anche se devo riconoscere che certi commenti entusiasti ed ingenui forse fanno la stessa cosa sul versante opposto.
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