Esce nella sale il 30 ottobre, “Confusi e felici” la terza nuova brillante commedia di Massimiliano Bruno, autore, sceneggatore e regista campione di incassi di “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”.
E’ un’opera completamente diversa dalle precedenti, con scene e battute molto divertenti, ed episodi basati su stranezze e su momenti difficili della vita che chiunque può incontrare, anche uno psicanalista. Marcello(C. Bisio) è lo psicanalista in questione, che ad un certo punto della sua vita, cade in depressione per un evento improvviso e poco piacevole. La causa dello scompiglio interiore è una grave malattia agli occhi che lo ha colpito e che in pochissimi mesi, lo porterà alla cecità; di conseguenza, travolto dal fatto inaspettato, decide di abbandonare per sempre il suo lavoro i suoi pazienti, i quali, sentendosi lasciati a sè stessi, su iniziativa della segretaria precaria Silvia(A. Foglietta)innamorata segretamente di Marcello, decidono di aiutare il loro dottore a vivere meglio, riscoprendo quelle bellezze che ancora non ha notato e che un giorno, presto, non potrà più vedere. Così la combricola di strampalati pazienti, ognuno a modo proprio, cerca di rallegrare Marcello, introducendolo in nuovi ambienti e in stili di vita per lui nuovi, con l’intenzione di svagarlo, condividendo momenti belli , da lui mai vissuti prima di allora.
Tra gli strampalati ex pazienti ci sono: il trucido spacciatore Nazareno(M. Giallini) che sembra tanto duro e troglodita, ma in realtà non è poi così malvagio e all’occorenza si dimostra un amico nei confronti di Marcello e di altri suoi compagni di avventura, fra i quali Pasquale, che inizilamente prende in giro, ma poi lo difende nel momento del bisogno. Pasquale(Massimiliano Bruno), è un quarantenne, conducente di bus Atac, mammone, bambinone che ancora tiene in bella vista i giocattoli, le sorprese degli ovetti kinder e raccoglie ancora figurine, è in sovrappeso, vergine e totalmente incapace di instaurare una relazione amorosa con le ragazze che vada oltre il primo appuntamento.
Poi c’è Vitaliana(P. Minaccioni) che, per non tradire il suo nome di nascita, è molto vivace, ha una vita erotica molto intensa, dimostrandosi a volte un po’ troppo invandente nei confronti di Marcello e del nuovo psicoterapeuta.
E si perchè tutti quanti non sono più pazienti di Marcello, ma i loro disagi rimangono, e hanno bisogno di essere seguiti da qualcuno, tutti, tranne, Michelangelo, si affidano ad un nuovo psicoterapeuta, per risolvere i loro disagi.Michelangelo(R.Papaleo) è il telecronista stalcker che viene tradito dalla moglie con un “crucco” e da allora non si dà più pace per vendicarsi di colui che gli ha portato via la moglie. Viene colto da attacchi di rabbia e aggressività accesa, verso le cose di questo tedesco Karl, al punto che perde il suo lavoro di telecronista per aver insultato in diretta televisiva, la Germania e tutti i tedeschi. Infine c’è la coppia quarantenne in crisi sessuale rappresentata daBetta(C. Guzzanti) e Enrico(P. Sermonti), dove lei tenta di recuparare, anche in modo poco delicato, un rapporto affettivo e fisico col marito. Da qualche anno, Enrico è stato trascinato dalla vita reale in quella virtuale dei social network e vive la la maggior parte delle ore del giorno attaccato al tablet a giocare, caricare video, condividere link sprecando solo tempo utile che potrebbe usare diversamente, finendo per logorarsi.
Tutti quanti insieme, riusciranno a migliorare i rapporti umani del loro ex dottore e guariranno dai loro disagi e depressioni, tutti quanti, tranne uno.
Quali sono i temi affrontati e i concetti base che vuole comunucarci il regista?Che tutti, nessuno escluso, in certi momenti della vita si può cadere in difficoltà, crisi o depressione e avere bisogno degli altri. Perciò è data importanza all’amicizia, all’amore e alle relazioni umane, alla ricerca della bellezza anche nelle piccole cose quodiane che rendono felici anche per un attimo. Vi è una critica velata, verso il tempo usato in modo inappropriato ed esagerato, sui social network, e nel mondo virutale che porta a trascurare se stessi e le relazioni umane reali, perdendosi in attività futili e dispersive che potrebbero essere usate in modo più proficquo.
C’è anche una critica indiretta alla psicanalisi: come fa uno psicanalista a deprimersi?come fa a curare i suoi pazienti se non sa guarire sè stesso e superare le sue crisi e i suoi momenti difficili?Ci sarà da fidarsi di un tipo così?O è lui che è un fallito o è la psicanalisi che ha dei limiti e può non essere la soluzione adatta in alcuni casi. In questa situazione, il rimedio è dato dalla psicoterapia, un metodo più reattivo, che attraverso incontri di gruppo, relazionandosi con gli altri, obbliga i pazienti a confrontarsi e a reagire. Il compito dello psicoterapeuta non è solo ascoltare il paziente, ma farlo reagire, con consigli o eventuali provocazioni mirate alla guarigione.
Altra critica: chi analizza chi? È solo lo psicanalista che analizza i suoi pazienti o è qualcun altro che analizza anche lui?
Lascio a voi la curiosità di vedere come si conclude questa bella pazza e diverntente commedia. Buona visione!!!.
Bella scelta il cast, specie C. Bisio è perfetto nel ruolo dello psicanalista distratto e confuso, A. Foglietta come segretaria mediatrice del gruppo, R. Papaleo disturbato aggressivo e C. Guzzanti, moglie che non si arrende. Voto 8.
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