Non lasciarmi |
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Un film di Mark Romanek.
Con Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Izzy Meikle-Small, Ella Purnell.
continua»
Titolo originale Never Let Me Go.
Drammatico,
durata 103 min.
- USA, Gran Bretagna 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 25 marzo 2011.
MYMONETRO
Non lasciarmi
valutazione media:
3,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Se questo è un uomo...di starwitnessFeedback: 9072 | altri commenti e recensioni di starwitness |
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martedì 29 marzo 2011 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Leggo che qualcuno è preoccupato della mancanza di ribellione dei cloni, di come questo minerebbe la coerenza del film. A me sembra perfettamente normale che persone cresciute ed educate in un meccanismo di college che reprimono in loro qualsiasi aspettativa di futuro (l'arte non vi servirà a nulla, dice ai ragazzi l'unica insegnante che abbia a cuore la loro coscienza), non siano poi individui capaci di attuare una ribellione. A questo bisogna aggiungere l'assoluta mancanza di contatti con il mondo esterno (vedasi l'incapacità di Ruth Katy e Tommy di ordinare qualcosa alla tavola calda). Deportati nei lager tedeschi, gli ebrei non fecero molti tentativi di ribellione. Questo avveniva perché, come ha spiegato egregiamente Primo Levi in quegli studi sulla natura umana che sono i suoi libri, il lager uccideva in loro l'umanità. Si volevano bestie, non uomini. La società che sta alla base di Non lasciarmi, società che ha trovato la brillante soluzione per sconfiggere la sclerosi e i tumori, aveva bisogno di cloni, non di uomini. Non possiamo presuppore in Katy, Ruth e Tommy la stessa consapevolezza personale che abbiamo noi, cresciuti in un ambiente che favorisce e tutela il libero sviluppo di un individuo, e infatti non ce l'hanno mai, nemmeno per un minuto. La rivolta è una azione che solo un uomo può mettere in piedi. A me durante la visione del film era capitato di pensare "perché non si uccidono? perché non rifiutano di sottoporsi all'operazione?". Ma era un mio desiderio. La realtà è che anche il suicidio è un'azione troppo umana, e di nuovo la statistica dei campi di concentramento mi viene in aiuto. L'incoscienza di quei ragazzi, che arrancano cercando una spiegazione fra le mezze verità e le molte menzogne raccontate loro negli anni di scuola, è la spiegazione della loro mancanza di ribellione. Mi spiace che questo film sia così poco amato. Personalmente è un tipo di cinema che sto apprezzando sempre di più. Affido le mie 4 stelline, in attesa di una commento più o meno completa, date a un'opera che non credo sia indifferente guardare o meno (come le sole 3 stelline suggerirebbero).
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