BRING HER BACK. (Il voto ? di 4,5/5)
Opera seconda degli australiani e gemelli Philippou dopo un ottimo Talk to Me. E per certi versi hanno anche alzato il tiro centrando il bersaglio.
Dopo il suicido del padre il diciasettenne Andy e la sua sorellastra ipovedente Piper vengono affidati dai servizi sociali alla psicologa ed eccentrica Laura. Arrivati a casa sua fanno la sua conoscenza insieme a quella di Oliver, un altro bambino affidato a lei, che soffre di mutismo. Laura racconta a loro di avere avuto una figlia, anch?essa cieca, morta purtroppo annegata nella piscina di casa. All?inizio sembrerebbe andare normalmente, ma piano piano i rapporti tra i quattro personaggi andranno sempre pi? esacerbandosi con sotterfugi, ambiguit?, zizzanie, comportamenti sempre pi? inquietanti e scabrosi fino a rivelazioni e conseguenze angoscianti e abominevoli. Di pi? ? meglio non svelare.
La regia dei nostri come in precedenza rimane bella serrata nei personaggi tra situazioni molto tese, disturbanti e sanguinolente con un montaggio che non perde mai di ritmo, neanche nelle scene oniriche del passato e in quelle in qualit? videocassetta dove il marciume ? ancor pi? accentuato. La differenza sta? in una messinscena pi? isolata nei personaggi e racchiusa tra quattro mura e nei punti di vista di Andy, Piper e Laura. Una fotografia pi? concentrata sui rossi e i gialli e sul marcio vhs, effetti speciali analogici ben fatti e una buona recitazione dei nostri, in particolare della nostra Sally Hawkins che interpreta una stronzissima Laura.
Si ritorna all?elaborazione del lutto che porta s? ad una follia distruttiva, ma in Bring Her Back si sfocia in un approccio molto pi? serpentino, machiavellico e ambiguo. Di quanto il troppo amore verso una persona cara porta a conseguenze e a scelte raccapriccianti. Come gi? citato la regia segue i quattro personaggi che sono scritti uno meglio dell?altro con tante cose da dire. Un Andy che soffre del peso delle responsabilit? da fratello maggiore e che condivide con Piper un trauma infantile legato alla perdita del padre che lo porter? a credere di essere non idoneo a prendersi cura di lei. Piper che da ipovedente ? costretta a fidarsi ?ciecamente? e diventa oggetto di un orrore che la circonda senza quasi mai percepirlo. Laura che ? afflitta dalla perdita della figlia e disposta letteralmente a vendere l?anima al diavolo per riaverla. Infine Oliver che mostrer? in un certo senso il fulcro di grandi mostruosit? viscerali, ma non pi? grandi di altre. Il tutto fino ad un finale non proprio lieto, ma con un flebile barlume di speranza.
Inutile dire che anche questo riprende di nuovo Lucio Fulci, ma anche Joe d?Amato in una chiave pi? intrinseca che dilania pi? l?anima che la carne. Forse non un capolavoro, ma di certo un grande film.
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